Thursday's book: Il libro del giovedì (32)

Buon giovedì sera a tutti!
Questa sera voglio proporvi un libro scritto da un autore conosciuto da tutti voi per i suoi best seller indimenticabili, Khaled Hosseini.
Hosseini, medico e scrittore statunitense (ma di origine pashtun) è salito alla ribalta con il suo primo libro, Il cacciatore di aquiloni, pubblicato da Piemme nel 2004. Da allora si sono succeduti altri due successi editoriali, l'ultimo E l'eco rispose pubblicato in Italia appena l'anno scorso (QUI la recensione di Annachiara).
Hosseini per certi versi è uno scrittore atipico, non è da tutti ottenere un immediato successo e riscontro dalla critica subito dopo il primo romanzo pubblicato. Anche nel mondo dei blog letterari, spesso è al centro di lunghi dibattiti tra ammiratori sfegatati (i più) ed una piccola minoranza che ritiene i suoi romanzi  contengano dei cliché un po' troppo sfruttati e ripetuti. Un esempio lampante è il lungo dibattito scaturito all'interno del nostro stesso blog dopo la recensione di Annachiara.
Personalmente, da inguaribile romantica, preferisco passare sopra alla polemica fine a se stessa e godermi un po' di buona scrittura. Hosseini possiede una padronanza stilistica e una delicatezza narrativa veramente invidiabili e penso sia un vero peccato non leggere nulla di questo autore.
Anche se tutti e tre i libri di Hosseini meriterebbero, questa sera vi propongo il suo secondo romanzo, Mille splendidi soli. La storia delle due ragazze protagoniste vi sorprenderà per la sua intensità.
Ora vi lascio alla scheda del libro. Vi ricordo che, in caso vogliate partecipare alla rubrica e fare voi una segnalazione, basta lasciare un commento al post, oppure mandare una mail a illibrodelgiovedi@gmail.com .
Il vostro consiglio sarà pubblicato in questo spazio dedicato. A presto e buona lettura!

Titolo: Mille splendidi soli
Autore: Khaled Hosseini
Editore: Piemme
ISBN: 8838487030
ISBN-13: 9788838487033
Pagine: 432

Sinossi:
A quindici anni, Mariam non è mai stata a Herat. Dalla sua "kolba" di legno in cima alla collina, osserva i minareti in lontananza e attende con ansia l'arrivo del giovedì, il giorno in cui il padre le fa visita e le parla di poeti e giardini meravigliosi, di razzi che atterrano sulla luna e dei film che proietta nel suo cinema. Mariam vorrebbe avere le ali per raggiungere la casa del padre, dove lui non la porterà mai perché Mariam è una "harami", una bastarda, e sarebbe un'umiliazione per le sue tre mogli e i dieci figli legittimi ospitarla sotto lo stesso tetto. Vorrebbe anche andare a scuola, ma sarebbe inutile, le dice sua madre, come lucidare una sputacchiera. L'unica cosa che deve imparare è la sopportazione. Laila è nata a Kabul la notte della rivoluzione, nell'aprile del 1978. Aveva solo due anni quando i suoi fratelli si sono arruolati nella jihad. Per questo, il giorno del loro funerale, le è difficile piangere. Per Laila, il vero fratello è Tariq, il bambino dei vicini, che ha perso una gamba su una mina antiuomo ma sa difenderla dai dispetti dei coetanei; il compagno di giochi che le insegna le parolacce in pashtu e ogni sera le dà la buonanotte con segnali luminosi dalla finestra. Mariam e Laila non potrebbero essere più diverse, ma la guerra le farà incontrare in modo imprevedibile. Dall'intreccio di due destini, una storia che ripercorre la storia di un paese in cerca di pace, dove l'amicizia e l'amore sembrano ancora l'unica salvezza.

2 commenti:

  1. questo libro è splendido, solo un pugno nello stomaco. Ma secondo me tutti dovremmo leggerlo almeno una volta

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    1. Ciao Chiara, come dici tu è un libro splendido ed intenso. Grazie per aver lasciato il tuo commento. Se avessi anche tu un libro da proporre per la rubrica, non esitare a farlo! A presto e buone letture, Ambra

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