Per la Rubrica W Ewwa oggi MACRINA MIRTI e il suo racconto “IL CANTO DEL CUORE”

Cari lettori del Blog,
continua la nostra Rubrica W EWWA, dedicata ogni volta ad un'autrice italiana che fa parte di questa nuova ed entusiasmante Associazione tutta al femminile: oggi vi presentiamo Macrina Mirti ed il suo racconto "Il canto del cuore".


L’Autrice - Macrina Mirti insegna italiano e storia nella scuola superiore. È specializzata nella didattica dell'italiano come lingua seconda e ha partecipato a moltissimi progetti per l'insegnamento dell'italiano ai ragazzi stranieri. Nel tempo libero dalla famiglia e dal lavoro, si occupa di gatti, che sono la sua grande passione. Ama i libri, il cinema d'autore e la cucina vegetariana. Le piace l'horror, ma non riesce a scriverlo. Preferisce dedicarsi alle storie d'amore: ne sta vivendo una splendida da ventotto anni. 

Titolo: Il Canto del cuore
Editore: Delos Digital
Edizione: 8 aprile 2014
Formato: racconto e-book
Lunghezza stampa: 68
ASIN: B00JH0D7KE 
Prezzo: 1,99 €

Sinossi - Gualdoscuro, 569 d.C. La marcia di conquista dell'esercito longobardo ha derubato la giovane Domiziana, figlia di un nobile latino, di tutto ciò che amava. L'unica persona che le sia rimasta accanto è il capo dei "bellatores" di suo padre, il goto Neherem, che darebbe la vita per proteggerla. Ma forse per Domiziana lui rappresenta un pericolo maggiore di quelli da cui cerca di difenderla... 

Il pensiero di Amarilli73

Questa novella di Macrina Mirti ha prima di tutto il pregio di trasportarci in un’epoca storica poco nota e poco battuta dal romance nostrano, esattamente in quegli anni in cui le ultima vestigia dell’impero romano si stanno ormai sfaldando, il potere di Bisanzio è lontano e poco efficace, e la penisola viene costantemente insanguinata e depredata da continue barbariche. 

E’ proprio durante un assalto dei longobardi che anche la villa del nobile Rufo viene distrutta, insieme a tutta la sua gente. Si salvano solo la sedicenne Domiziana e alcuni guerrieri, e la ragazza passa dalla condizione di promessa sposa ad un patrizio di Roma a quella di una giovane donna senza mezzi e senza più protezione, forse destinata, senza poterlo scegliere, a un’esistenza tra le mura di un convento.

All’inizio Domiziana è piuttosto capricciosa e infantile, ma ben presto deve rendersi conto delle conseguenze negative che il suo egoismo rischia di provocare e quindi deve riscuotersi, prendendo coscienza di sé e di ciò che desidera davvero, insieme all’affascinante uomo a cui suo padre l’ha affidata.

Neheram la guardò chiudere gli occhi e si appoggiò al tronco della quercia. Era stanco, ma sapeva che non avrebbe dormito. La vita del soldato lo aveva abituato ai lunghi turni di marcia e di veglia. Il contatto con l’acqua gelida del ruscello gli aveva ritemprato le membra affaticate e la mente confusa. Abbassò le palpebre e rimase in silenzio, guardingo, ascoltando il respiro della fanciulla addormentata.

Macrina Mirti procede con uno stile asciutto e pulito, inserisce qua e là qualche tocco storico senza però appesantire, e indulge nei dettagli di una natura selvaggia (boschi, lupi, conventi asserragliati come fortezze, temporali improvvisi e violenti) che sembra essere un po’ il segnale di una civiltà alla sfascio e dei secoli bui che avanzano.

Una novella delicata e molto gradevole, la cui unica pecca (in senso buono) è semmai la brevità. A mio parere, il capo dei bellatores Neheram, con metà del viso segnato da una cicatrice e con il suo misterioso passato di ostrogoto accolto tra gli ultimi romani, è un gran bel personaggio che meritava qualche pagina in più (anche solo per poterci sospirare sopra).
Amarilli73

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