PER LA RUBRICA W EWWA, OGGI PENSIERI E RIFLESSIONI su “IL LADRO” di LEDRA

Cari lettori del Blog,
continua la nostra Rubrica W EWWA, dedicata ogni volta ad un'autrice italiana che fa parte di questa nuova ed entusiasmante Associazione tutta al femminile: oggi vi presentiamo Ledra ed il suo racconto "Il ladro".


Titolo: Il Ladro
Autore: Ledra
Pubblicazione: 15 Ottobre 2013
ASIN B00FGKDJLQ
Pagine: 32
Editore: DelosDigital
Collana: Senza Sfumature
Ambientazione: contemporaneo

Sinossi – Una storia d’amore e di sesso tra due amici. Eleonora è da sempre innamorata di Alessandro ma lui non dà alcun segno di essersene accorto. Lei lo desidera intensamente, dolorosamente, in segreto nel suo cuore, ben sapendo che per lui sarà solo un’amica. Anzi, un’amica da tradire perché Alessandro le ruberà una cosa per lei preziosissima. Eleonora trova consolazione in Angela, una collega molto speciale che prova sentimenti forti per lei. Dopo alcune vicissitudini, Alessandro si rende conto di che bastardo sia stato e soprattutto che è innamorato follemente della sua ex amica. Cercherà, quindi, di riconquistare non solo l’amicizia ma anche l’amore di Eleonora per poterla amare per sempre.

L’Autrice - Ledra vive in un mondo tutto suo, fatto di elfi, folletti, tanto amore e magnifiche storie d’amore condite da capriole di tutti i generi. Si sente senza tempo ed età, adora far ridere e donare un sorriso. È per questo che, in ogni suo racconto, c’è spesso il lato ironico della vita e dell’amore.

Il pensiero di Amarilli73

Il sudore le imperlava l’ombelico bruciante, di più, di più, di più… finché ricadde indietro sfinita, la mente distolta da qualsiasi pensiero, anche quello odioso e bruciante di Alessandro, il ladro che le aveva rubato la sua migliore idea e forse anche l’anima.Scivolando nel sonno si accorse di quanto fosse importante ciò che aveva scoperto di avere così subdolamente perso.

Una cosa bisogna dirla subito di Ledra, ovvero che quando affronta l’erotico lei non lo prende come un peso da caricarsi sulle spalle, per dimostrarsi all’altezza di chissà quale perversione. Al contrario, lei lo prende (giustamente) come un gioco, che deve far divertire prima di tutto lei, e poi i lettori.

Così, più che un’autrice concentrata a stupire, Ledra si pone come una domatrice in una gabbia di tigri (femmine) particolarmente fantasiose, a cui piace trastullarsi con gli oggetti d’uso quotidiano, dal bagnoschiuma al peperone alle verdure di stagione, alla cremina bollente alla vaniglia, e così via, in attesa che il belloccio di turno si decida a dare finalmente il suo contributo (e se arriverà, bene, altrimenti non ha importanza: Eleonora è consapevole del proprio corpo e delle sue potenzialità, e ha già adocchiata qualcun’altra all’orizzonte…).

Momento supremo quando il bel bastardo torna sui suoi passi e chiede perdono. La maggior parte delle scrittrici pseudo-erotiche in circolazione avrebbero optato subito per un rapido finalino rosa, con lui contrito ma trionfante. Invece la nostra Ledra lo fa rosolare (nudo) a fuoco lento, regalandoci ulteriori soddisfazioni.

Un racconto un po’ abbozzato, ma ricco di spunti felici e dal sapore gustoso.

Non poteva andargli più incontro. Non voleva più salvarlo. Non desiderava più essere sua amica. Non aveva intenzione di godere ancora di lui solo in sogno, o nelle sue perverse fantasie.Voleva tutto o niente.

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