PENSIERI E RIFLESSIONI SU “QUESTIONE DI TEMPO” DI MARY CALMES
Autore: Mary Calmes
Titolo: Questione di tempo
Editore: Dreamspinner Press
Uscita: 20 febbraio 2014
Serie: A matter of time Series 1
ISBN-13: 978-1-61372-931-1
Pagine: 423
Copertina: Anne Cain
Traduttore: N.A.M.
Sinossi - Questione di tempo. Vol. 1 (libri 1 e 2)
Jory Keyes conduce una vita normale come assistente di un architetto fino a che non diventa il testimone di un brutale omicidio. Pur essendo stato salvato dal detective di polizia Sam Kage, Jory rifiuta di arruolarsi nel programma di protezione testimoni: non importa chi gli stia dando la caccia, lui ha una vita che ama e a cui non vuole rinunciare. Ma Jory è davvero in pericolo, soprattutto dopo aver acconsentito a testimoniare su quello a cui ha assistito.
Anche se deve fare i conti con degli attentati alla sua vita, amici ben intenzionati che lo vogliono vedere felice, un capo super protettivo e un mistero che lentamente si rivela molto più sinistro di quanto si fosse immaginato, il giovane uomo gay inizia una relazione con Sam, un detective non dichiarato e combattuto. Forse Jory riuscirà a sopravvivere al pericolo, ma potrebbe non sopravvivere al suo cuore infranto.
Il pensiero di Amarilli73
A differenza di altri libri della Calmes, con questo ci ho messo un po’ per entrare in feeling con i personaggi. Forse l’elemento che mi ha lievemente infastidito è la perfezione: Jory e il suo capo Dane sono semplicemente perfetti, e J, poi, è semplicemente “luminoso”, tanto che ovunque vada tutti lo adorano, le donne sentono il bisogno di coccolarlo e gli uomini di portarselo a letto.
Se Dane colleziona donne come figurine (dimenticandosi pure di quelle con cui è già uscito), J vai in disco e si porta a casa le tasche piene di numeri di telefono. Insomma, due uomini che a dirla tutta non mi hanno ispirato particolare simpatia a pelle.
E poi J è così buono, così comprensivo, che gli manca solo l’aureola: in certi momenti mi ha ricordato molto il personaggio di Jin in Scelta del cuore (libro della stessa autrice, e che ho invece adorato).
Gli occhi grigio-azzurri, i capelli color del miele tagliati corti, le labbra carnose, la mascella squadrata… La notte precedente non mi ero reso conto che quell’uomo fosse un sogno erotico in carne e ossa. Probabilmente era dovuto al modo in cui mi guardava: come se mi odiasse.
Rispetto a loro, ho trovato più credibile il detective Kage, meno abbagliante, più rozzo e lungi dall’essere perfetto (forse solo fisicamente). Sam agli occhi degli altri si presenta come un poliziotto etero e tutto d’un pezzo, e lui effettivamente ha sogni molto concreti: trovarsi una brava ragazza, avere dei figli e soprattutto non sciupare l’immagine che si è costruito. Un uomo normale, insomma, che cozza con problemi normali.
Il risultato è una tira e molla tra J e Sam, con loro due che si prendono e si lasciano, o meglio con il poliziotto che se ne va e poi ci ripensa, ed è pure geloso nell’intermezzo.
Emisi un respiro lungo. “Sei sicuro che sia questo che vuoi?”
“È una domanda stupida. È tutto quello che voglio.”
“Com’è possibile?”
“Perché stare a letto con te è diverso.”
“Diverso come?”
“Come ho sempre pensato che dovesse essere,” disse, fissandomi negli occhi.
La storia in sé è intensa e merita, però a mio parere va troppo a corrente alternata: si va da brani da brivido (la solita grande Calmes, mi verrebbe da dire) a una serie di dialoghi estenuanti e a personaggi secondari che nulla aggiungono.
Questo primo libro sarebbe stata perfetto con cento pagine in meno, perché si sarebbe reso il tutto un po’ più ritmato e avvincente, soprattutto se si considera che la trama si interrompe sul più bello, lasciando in attesa di una seconda parte.
Alla fine, si resta comunque curiosi di sapere se il destino darà ai protagonisti un’ulteriore chance: almeno io vorrei sapere se Sam Kage troverà finalmente la felicità dei suoi sogni molto normali.
Il modo in cui mi guardava mi stava facendo male al cuore. Le mie lacrime erano di gioia e quando lui le asciugò e mi baciò, gli dissi che sarebbe potuto rimanere per sempre se avesse voluto.
“Sì, lo voglio,” rispose lui, il suo viso nascosto nella mia spalla.
Lo avrei voluto stringere a me per sempre.
Amarilli73 |
ho letto solo un libro di quest'autrice (Ranocchio) e mi è piaciuto, ma è vero i personaggi troppo perfettini non sono il massimo
RispondiEliminaConcordo, Chiara. In Ranocchio erano molto più veri e credibili.
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