Pensieri su “Qualcuno di cui fidarsi” di Mary Balogh (Westcott #5)

Ormai vedova da anni, lady Elizabeth Overfield vorrebbe risposarsi, possibilmente con un uomo maturo, saggio e affidabile. Durante le vacanze natalizie fa ritorno a Brambledean Court, dove tutta la famiglia Westcott si è riunita. Qui Elizabeth prova una strana attrazione per il giovane Colin Handrich, lord Hodges, che a sua volta cerca moglie e pare apprezzare molto la sua compagnia, ma la differenza d’età sembra essere una barriera insormontabile tra loro. 

Dopo qualche tempo i due si ritrovano a Londra e decidono di concedersi un valzer insieme a ogni ballo a cui partecipano. Questo gioco apparentemente innocente sarà l’inizio di un amore che sconvolgerà le vite di entrambi. Ma cosa saranno disposti a sacrificare dinanzi ai pregiudizi del ton?


Titolo: Qualcuno di cui fidarsi
Autrice: Mary Balogh 
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Classic 1216
Genere: Historical Romance
Uscita: marzo 2021

La serie WESTCOTT:
1) QUALCUNO DA AMARE (Someone to Love), 
2) LA MAGIA DI UN ABBRACCIO (Someone to Hold), 
3) LA MAGIA DI UN INCONTRO (Someone to Wed)
4) QUALCUNO DA DESIDERARE (Someone to Care)
5) QUALCUNO DI CUI FIDARSI (Someone to Trust) 
6) ‘Someone to Honor’, di prossima pubblicazione.




Ehm... questa saga sembra davvero un peso da portare a termine per l'autrice.
Si arranca da un libro all'altro ma i volumi che scaldano il cuore sono davvero pochi, mentre invece si accumulano parenti a non finire.

Leggendo la sinossi, stavolta avevo finalmente presagito un guizzo intrigante, una relazione con una nobildonna più matura, una sorta di milf ante litteram e in ambiente regency, con tanto di ton sconvolto e sovvertimento delle convenzioni.
In realtà a mio parere lo sviluppo della trama non è riuscito a portare alla luce tante sfumature che potevano rendere meglio se approfondite un po' di più.

L'idea che lady Overfield sia più vecchia di Colin risulta annacquata dal fatto che nello stesso volume si parli della di lui madre che ha il difetto di non voler invecchiare, per cui a sessant'anni si atteggia a ragazzina, con tanto di vocina, vestiti e parrucche. 
Questo accostamento finisce per togliere valore all'idea che anche una donna possa avere un amante/compagno molto più giovane: il lettore finisce per chiedersi perché Elizabeth può e invece lady Hodges debba risultare ridicola nell'accompagnarsi con ragazzoni sexy (io, ad esempio, la trovavo un'intrigante signora, ben più interessante delle ladies coetanee, tutte impettite a mantenere il decoro...).

E, in buona sostanza, l'età non è neppure il vero motivo per cui Colin si ritrova a sfidare il gossip, se non il fatto che lei è un'indecisa pazzesca, prima tutta remore, poi una che dà la propria parola e se la rimangia in un guizzo. 
Se c'è una cosa che viene costantemente ribadito in questo genere di romanzi è il sacro rispetto della forma e dell'apparenza: ora, persino io comprendo perché a un poveraccio potrebbe partire l'embolo di gelosia se si sentisse lievemente sbeffeggiato alla propria festa di fidanzamento. E avrebbe pure avuto i suoi motivi per sfidare a duello (a tal proposito, non riesco più a tollerare il duca monocolato: caro Netherby, rispetto al mitico Bewcastle sei solo una pallida riproduzione).
Insomma, comunque lo si guardi, ci si ritrova sempre nel calderone dei matrimoni salva-scandalo con poche scene veramente movimentate.

Il resto è cicaleccio, estenuante cicaleccio, con frugoletti messi a casaccio tanto per riempire i vuoti, appelli e menzione di tutti (ben due famiglie) a ogni santo ritrovo, ricordandoci chi è sposato con chi e quale titolo possiede.
Forse l'unica serie in cui si sarebbe tentati di desiderare qualche figlio unico in più...

Amarilli

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