Pensieri su “Nei baci e nelle tenebre” di Mirta Drake

Londra, 1850. 
Vittima di un doppio ricatto, Everett Chandler, giovane avvocato in carriera, è costretto a rientrare tra i ranghi di un enigmatico Ordine del Narvalo, nonostante ne detesti le discutibili pratiche e le sregolatezze. Promesso sposo di Ambergold Winters, non ha mai avuto il coraggio di confessarle la terribile colpa di cui si è macchiato in gioventù, per non ferire i suoi sentimenti. 

Dopo le nozze, i due si ritrovano imprigionati in una ragnatela di menzogne, intrighi e minacce: Ambergold ne è spaventata, ma i comportamenti ambigui e oscuri del marito risvegliano in lei, contro ogni ragione, un’irrefrenabile sensualità. 
Avvolti dai misteri di una città oscura, Ambergold ed Everett dovranno presto affrontare le loro peggiori paure, ma anche le loro passioni più inconfessabili…

Titolo: Nei baci e nelle tenebre
Autrice: Mirta Drake
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Extra Passion 123
Uscita: marzo 2021

La serie ‘The Winters’:
1) SOSPIRI E ALCHIMIE
2) NEI BACI E NELLE TENEBRE



Gli uomini sono come i bambini, mia cara. Tirano la corda finché nessuno fa capire loro che potrebbe spezzarsi… o attorcigliarsi intorno al loro collo. 
Immagino che una piccola ramanzina, somministrata con dolcezza, sia la medicina migliore, per questa leggera caduta di stile.


Dopo il primo volume incentrato sulla coppia Opal e Nico, Mirta Drake ci riporta nel mondo di fine ottocento, ma piuttosto bizzarro, delle sorelle Winters (anche e soprattutto a causa del loro eccentrico padre, uno scienziato dedito alla ricerca ora della vita immortale, ora della pietra filosofale, ora persino di qualche banale ricetta di cucina…).

Infatti avevamo lasciato indietro Ambergold, alle prese con il fidanzato Everett, un giovanotto non immune da ombre, visto che con il padre era comunque un membro del pericoloso Ordine del Narvalo. Finalmente, pare che Everett abbia intrapreso una strada di redenzione ed è pronto per sposare la sua ragazza ma, come profetizzato dal solito Nicandro, la strada del matrimonio è quasi sempre in salita e tutto andrà sempre “peggio”.

Forse Nico scherzava (e Opal non sarebbe stata di certo d’accordo…), però le cose per i due sposini si mettono subito male. Everett non è stato sincero del tutto e ha un debito di sangue nel passato che lo rende ricattabile e vulnerabile. La povera Ambergold ce la mette tutta per far funzionare casa, domestici e marito, ma deve fare anche lei i conti con l’inesperienza.

Ed è qui che l’autrice si gioca il jolly vincente (che è poi, a mio parere, la colonna portante dell’intera serie), ovvero fa accorrere in aiuto Devlin, il maggiordomo-tuttofare-uomo di mondo, con la sua incomparabile scaltrezza e saggezza. Lui riesce senza dubbio a rubare la scena, ma lo fa in modo positivo, con le sue battute, il suo intuito vincente e una grande simpatia.

Nel complesso, un buon secondo volume.

Per mio gusto personale, ho apprezzato molto (oltre a Devlin, of course!) le scene dedicate all’attività di Everett come avvocato, dove lui deve far luce su un caso, senza farsi influenzare dall’Ordine e da suo padre, che pretendono invece una soluzione imposta, senza neppure preoccuparsi di accertare la verità. Mi è parsa meno convincente, invece, la parte dell’Ordine con le orge, i mantelli, le ragazze-offerte, che ho trovato un po’ troppo stile Eyes Wide Shut (se avete presente il film di Kubrick), anche se va detto anche in altri con presenza di ordini segreti e simili, si va sempre a finire lì, per cui credo che ormai sia difficile discostarsi dall’immaginario collettivo.

Una duologia, in ogni caso, molto interessante e con guizzi vivaci.

Amarilli

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