Pensieri su "Come ordinare una biblioteca" di Roberto Calasso (parte prima)

Chi prova a dare un ordine ai propri libri deve al tempo stesso riconoscere e modificare una buona parte del suo paesaggio mentale. Impresa delicata, piena di sorprese e di scoperte, priva di soluzione. Molti l’hanno sperimentata, dal dotto seicentesco Gabriel Naudé ad Aby Warburg. Qui se ne raccontano vari episodi, mescolati a frammenti di una autobiografia involontaria. A cui fanno seguito un profilo del breve momento in cui certe riviste, fra 1920 e 1940, operavano come impollinatrici della letteratura e una cronaca dell’emblematica nascita della recensione, quando Madame de Sablé si trovò nella improba situazione di dar conto pubblicamente delle «Massime» del suo caro e suscettibile amico La Rochefoucauld. Finché il tema del «dare ordine» riappare alla fine, questa volta applicato alle librerie di oggi, per le quali è una questione vitale, che si pone ogni giorno.

Come ordinare una biblioteca
di Roberto Calasso
Editore: Adelphi
Uscita: 28 maggio 2020
Pagine: 63
Genere: saggistica
Euro: 14,00





I saggi sono davvero l'ultimo genere di lettura per me nell'ultimo periodo, però questo è stato un dono di mio marito, visto che uno degli argomenti era proprio l'inizio dell'attività di recensione letteraria nell'era moderna!

Dunque, Calasso raccoglie in questo librettino di 60 pagine (forse anche meno, visto che ci hanno messo di tutto, da pagine intere vuote con due righe di nota al catalogo della collana, per rimpolpare) alcuni articoli di argomento vario.
Un paio si sono rivelati, in effetti, interessanti, mentre il resto è elucubrazione intellettuale dove parla in modo vezzoso e criptico di curiosità che può conoscere solo lui e quattro amici, senza peraltro affannarsi a spiegare ai poveri mortali che non sono mai entrati in certi sancta sanctorum del sapere (o non hanno mai visto la sua biblioteca paterna), eppure sarebbero stati lieti di venire resi partecipi.

A margine, mio marito s'è pure preso parole: va bene la tenerezza del regalo, ma spendi i soldi con più oculatezza in omaggi librosi!

In ogni caso, il primo saggio è quello che conferisce il titolo all'operetta, e qui Calasso si dilunga soprattutto nel criticare chi si bea materialmente di possedere libri che gli scaldano il cuore, magari mettendone i dorsi in bella vista. 
Giammai. I libri vanno resi anonimi, magari occultati con la carta velina, perché solo il possessore della biblioteca deve conoscerli e andare alla loro ricerca, senza lasciare indizi di se stesso in mano agli altri.

Inutile dire che non condivido nulla.

Io AMO guardarmi gli scaffali, amo far scorrere lo sguardo sui dorsi e amo pure fare foto ai miei libri e condividere la mia felicità sui social (guardate il mio account Instagram, per dire...). 
Quindi credo proprio di non essere degna di rientrare nell'élite a cui è dedicato questo saggio :(

Essenziale è comprare molti libri che non si leggono subito. 
Poi, a distanza di un anno, o di due anni, o di cinque, dieci, venti, trenta, quaranta, potrà venire il momento in cui si penserà di avere bisogno esattamente di quel libro - e magari lo si troverà in uno scaffale poco frequentato della loro biblioteca.

Amarilli


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