PENSIERI E RIFLESSIONI SU “IL DOPPIO VOLTO DELL’AMORE” DI LORA LEIGH


Titolo: IL DOPPIO VOLTO DELL’AMORE
Autore: Lora Leigh
Pubblicazione: Aprile 2014
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi Extra Passion n. 40
Titolo Originale: Wild Card
Serie: Elite Ops

Trama - Catturato dai narcotrafficanti, drogato e torturato per diciotto mesi, il Navy Seal Nathan Malone viene finalmente ritrovato e riportato a casa. Ma le sue condizioni psichiche e fisiche sono tali che si rifiuta di far sapere alla moglie Sabella di essere vivo. Dopo cure, riabilitazioni e interventi chirurgici, Nathan assume una nuova identità: Noah Blake, membro di un team di combattenti letali. Qualche anno dopo, Sabella, che ancora piange la sua morte, si ritrova nel mirino di una banda di fanatici razzisti e Noah interviene per proteggerla. Riuscirà a tenere nascosto il proprio segreto quando il desiderio e la passione, risvegliati dal legame profondo che li univa, minacciano di consumarli?

IL DOPPIO VOLTO DELL’AMORE (Wild Card) è il primo romanzo della serie Elite Ops.

La serie proseguirà con “Maverick”, “Heat Seeker”, “Black Jack”, “Renegade” e “Live Wire”, di prossima pubblicazione.

Il pensiero di Amarilli73

Potrei usare vari aggettivi per definire questo romanzo che fa da ponte tra la serie Tempting Seals e la nuova serie Elite Ops di Lora Leigh: adrenalinico, torrido, ma anche a tratti dolce e intimo. Alla fine, me ne viene in mente solo uno, pienamente riassuntivo di tutte le emozioni provate: POTENTE.

In effetti stavolta la Leigh è riuscita a convincermi come non aveva mai fatto in passato, perché è riuscita finalmente a trovare un certo equilibrio tra una trama credibile (mentre altre volte le sue storie ambientate tra narcos e navy seals erano davvero deboli) e personaggi all’altezza. 

Noah, la fenice che risorge dalle ceneri del dichiarato morto Nathan, è un uomo ferito nel corpo e nello spirito, segnato dagli esperimenti che hanno fatto su di lui e consapevole di essere ancora un reduce border-line, uno capace di perdere la ragione e far del male a chi gli sta attorno (non per nulla, nella sua squadra è soprannominato “Wild card”, la carta matta dell’intero mazzo, e non si capisce perché non mantenere un titolo così incisivo). 

Tuttavia, in lui il vecchio Nathan lotta per tornare a casa, per riavere sua moglie e una vita che ha lasciato con troppi conti in sospeso, e se anche nascosti in un viso che non è più quello originario, i suoi incredibili occhi irlandesi rischiano continuamente di tradirlo agli occhi di chi lo amava e non si è ancora rassegnato a perderlo. Forse certi tratti sono quelli abituali del duro con giubbotto e moto rombante, ma è il lato più introspettivo e tormentato quello che rende intenso questo personaggio.

Nonno Riordan sospirò. "Tu hai gli occhi irlandesi, ragazzo mio. Un giorno vedrai con occhi che non sono i tuoi, sentirai con il cuore di un'altra persona. Selvaggi occhi irlandesi, Nathan. Quando ami qualcuno, ama con tutto te stesso e sinceramente, ma sta attento perché quegli occhi non sono soltanto lo specchio dell'anima, ma anche finestre sull'anima di colei che ami".

Ben riuscita è anche la controparte femminile, Sabella, quella moglie-ragazzina che Noah aveva sempre visto in un modo un po’ idealizzato, e che ritrova come una giovane vedova battagliera, che ha ben capito il marito che gioca a fare l’eroe e non è per nulla incline a farsi fregare una seconda volta.
Come d’abitudine, grande abbondanza di sesso e di scene piccanti, che sono un po’ il marchio di fabbrica di Lora Leigh. 

"Tu mi hai salvato." 
Chinò la testa e il bacio che le diede andava aldilà del desiderio, aldilà della lussuria. 
Era il bacio del ritorno a casa e il fiato le restò nei polmoni per la sua meravigliosa intensità.

Aggiungo solo che con questo primo volume, peraltro, la Leigh mette subito in campo l’artiglieria pesante, perché l’intera squadra Elite Ops, un gruppo supersegreto che agisce al difuori delle solite forze governative ufficiali, si presenta come un concentrato di testosterone capace di dare le vertigini (se si eccettua l’unica componente donna, che però quanto a spietatezza non pare essere da meno). 

Insomma, tanta e tanta roba per cui mantenere la calma, raffreddare la temperatura e attendere pazientemente i seguiti.
Amarilli73

3 commenti:

  1. non conosco quest'autrice, cioè ho letto solo sottomessa ma non mi ha colpito particolarmente nè in bene nè in male, e mi piacerebbe però leggere questo libro, dalla recensione mi ispira, poi ultimamente i militari popolano i libri ma finora secondo me in bene. Và bene cominciare con questo o c'è qualche serie che mi sono persa?

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  2. Ciao Chiara! Secondo me puoi cominciare direttamente da questo volume, perchè la serie precedente aveva comunque personaggi diversi e sono davvero tracurabil gli elementi di collegamento (inoltre, come ho detto, l'avevo trovata mediocre). Rispetto a Sottomessa, qui c'è una trama più corposa. A me è piaciuto, ed ha pure superato l'esame "mamma" (!), nel senso che anche mia madre lo ha promosso (e lei di solito è più severa di me nei giudizi...). A presto :)

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