Review Party per "La bugia di mezzanotte" di Marie Rutkoski


 
Nel mondo in cui vive Nirrim il crimine dilaga, nonostante la durezza con cui viene punito, e i piaceri non esistono. O meglio, sono riservati all'Alta Stirpe. 
Per le persone di basso rango, gli abitanti del Rione, come Nirrim, la vita è solo cupezza e castigo, è vietato anche soltanto assaggiare dolci o indossare abiti colorati. Due sono le scelte possibili: seguire le regole oppure pagare pegno e sopportare le conseguenze. E così Nirrim ha imparato presto a tenere la testa china, e a nascondere il pericoloso segreto che custodisce. 

Fino al giorno in cui non incontra Sid, che giunge da lontano, le racconta che l'Alta Stirpe possiede una magia, e la sprona a conquistare quello stesso potere per sé. Ma per farlo, Nirrim deve abbandonare la sua vecchia vita e riporre tutta la sua fiducia in una persona sconosciuta che sembra chiedere, più di tutto, di non darle fiducia. 
Un fantasy epico e romantico assieme che ci mostra come liberarci dalle bugie che ci raccontano gli altri, e da quelle che raccontiamo a noi stessi.

La bugia di mezzanotte
Marie Rutkoski
Editore: Mondadori *
* ringrazio la CE per la copia
Pagine: 576
ISBN 9788804739012
Traduttore: S. Castiglioni Reich
Uscita: 30 novembre 2021



Mi fu dato il nome che qualcuno aveva appuntato con uno spillo alle mie fasce prima di abbandonarmi: Nirrim, un tipo di nuvola rosata e orlata d’oro, un auspicio di buona sorte.


La Rutkoski non è una sorpresa per me, perché ho molto amato la sua The Winner's Trilogy: ha uno stile caldo, sontuoso, ricco di descrizioni che in realtà sono un accostamento di sensazioni, a volte poetiche a volte crudeli, che ti creano un'immagine spontanea e molto personale nella mente (per cui credo sia un notevole concreto esempio della regola dello "show, don't tell").

Ma se le aspettative erano alte, devo dire che questo nuova storia mi ha assorbita fin dalle prime pagine, tanto che dopo pochi capitoli ero perfettamente padrona di usi e costumi e wordbuilding, muovendomi insieme a Nirrim tra le strade e le botteghe del Rione.

La protagonista appartiene a una minoranza sociale ritenuta di livello inferiore: sono tenuti prigionieri all'interno di uno spazio ristretto, sottoposti a rigide regole di comportamento, puniti e sfruttati in ogni modo possibile, in favore delle classi più elevate che si trovano al di fuori delle mura.
Ma è una società che non ha memoria storica, non ha accesso ai libri e non conosce che poche tradizioni ufficiali, approvate e imposte dai misteriosi governanti esterni. 

Nirrim però è diversa: ha strani ricordi, prova emozioni insolite, la sua madre-datrice di lavoro sembra proteggerla con particolare attenzione. C'è una ragione per tutto ciò?
Se tutto potrebbe rimanere stagnante e immutabile, visto che ha troppa paura di investigare da sola o di deludere/mettere in pericolo chi la circonda, è l'arrivo improvviso di più elementi esterni (un animale magico e rarissimo, foriero di cambiamenti, in concomitanza con qualcuno che viene "da fuori" - non aggiungo altro perchè dovete godervi la lettura!) a sovvertire in pochi giorni tutto il suo mondo, smentendo inganni e permettendole di vedere tutto da un diverso punto di vista.


È una bugia di mezzanotte, aveva affermato lei.
Quel tipo di menzogna che dici per il bene di qualcun altro, una bugia che sta a cavallo tra giusto e sbagliato, proprio come la mezzanotte sta a cavallo tra la notte e il giorno.
O una menzogna che non è proprio falsa, come una verità ingannevole.


Una trama avvincente, all'insegna del niente è come sembra, che mixa toni dark fantasy, elementi queer, suggestioni disparate. 
Attendo con ansia il seguito.

«Parlami di lei, così mancherà anche a me.»


Amarilli




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