Pensieri su "L’impero del vampiro" di Jay Kristoff



Sono passati ventisette lunghi anni dall’ultima alba.
Per quasi tre decenni, i vampiri hanno mosso guerra all’umanità; hanno costruito il loro impero eterno, a costo di demolire il nostro. Ormai, solo poche minuscole scintille di luce resistono in un mare di oscurità. Gabriel de León, metà uomo, metà mostro e ultimo dei Santi d’argento – confratello nonché una delle migliori spade del sacro Ordine d’argento, dedito a difendere il regno dalle creature della notte -, è tutto ciò che si frappone tra il mondo e la sua fine. Imprigionato dagli stessi mostri che ha giurato di distruggere, è costretto a raccontare la sua storia. 
Una storia di battaglie leggendarie e amore proibito, di fede perduta e amicizie trovate, della guerra del Re Sempiterno e della ricerca dell’ultima speranza rimasta all’umanità. Il Sacro Graal.

Jay Kristoff
L’impero del vampiro
Collana: Fantastica
Editore: Mondadori
ISBN: 9788804728177
720 pagine
Uscita: 14 settembre 2021

Anche se ero nato dal peccato più oscuro, guardando in quelle fiamme giurai che, se dovevo unirmi a quegli uomini, sarei stato il migliore tra loro. Il più feroce. Il più fedele.


Questa lettura è iniziata all'insegna dei pregiudizi (visto il costo) e della pesantezza di tomo (visto che me lo sono preso in cartaceo e non è proprio maneggevole). E poi, mamma mia 😨, ci ho davvero messo una settimana intera per leggerlo (per me è tanto).
E tuttavia: che potenza! 
Che cavalcata nel sanguinolento mondo in decadenza della penombra e del dominio vampirico sull'umanità!

"Esprimesti un desiderio."
"Proprio così."
"Pittoresco. E cosa desiderasti?"
Gabriel fissò per un lungo momento il vino nel suo calice. Esaminò il modo in cui la luce giocava nel rosso, il suono di vetri rotti e cuori infranti che riecheggiava nella sua testa. Scolò quello che ne rimaneva e ne versò ancora. "Non ha importanza. Non si è avverato."


Immaginate un'eclissi costante di sole, una terra dove vampiri e altre creature sono ora liberi di muoversi... e di nutrirsi. 
A uno a uno, sono caduti tutti i vari lembi dell'Impero, e solo pochi valorosi riescono ancora a contenere le ondate. Gabriel de Léon, figlio di un fabbro, scopre di non essere chi credeva e viene arruolato in un ordine di monaci guerrieri, i Santi d'Argento, che si caratterizzano per avere doti particolari da opporre ai vampiri.

Noi conosciamo la sua storia partendo dalla fine: Gabriel è ormai prigioniero, già più che trentenne, e sta raccontando (obbligato) la sua storia allo scrivano di una monarca vampira.

Ma mentre è impegnato a narrare giovinezza, prime gesta e prime glorie, per un suo vezzo egli parte anche a narrare l'impresa avvenuta appena tre anni prima, quella che ha determinato la sua ascesa come eroe dell'impero e che gli è costata al contempo rovina e prigionia.

Quando il tuo intero mondo sta andando all'inferno,
 tutto ciò che ti serve è qualcuno che conosca la strada per arrivarci.

Così il libro è un pazzesco e violento dipanarsi di due storie, con uno stesso protagonista, ma in due momenti storici diversi: l'epopea di un ragazzo che diviene un guerriero e il viaggio di un uomo già fatto, carico di lutti, pesi e tradimenti, per cercare una vendetta che brama con tutto se stesso.

Ci sarebbero tantissime cose da dire, a proposito di questo primo volumone: è una scrittura ambiziosa, superba, ricca e colorata come vino scuro, eccessiva, grondante e sporca come sangue; è epica come io vorrei leggere sempre di epica, parla di vampiri crudeli e senz'anima, e di uomini altrettanto crudeli e senz'anima.
E della fede, che non è solo una dimensione religiosa, ma un bisogno (spesso insoddisfatto) dell'anima.

DA LEGGERE.

"Sei un brav'uomo, Gabriel de Léon."
"Sono un bastardo, ecco cosa sono. Ma sono il tuo genere di bastardo."

Amarilli




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