Pensieri su "Infelici gli dei" di Stacey Swann


La famiglia Briscoe è un grande albero dai rami frastagliati che ha radici profonde a Olympus, Texas: il patriarca Peter ha avuto sei figli da tre donne diverse, una delle quali è sua moglie June, che alleva bestiame e culla annosi risentimenti eppure non ha mai smesso di amarlo e gli è rimasta fedele nonostante. Poi i figli: quando il primogenito March, rissoso fin da bambino, torna a casa dopo due anni di esilio – ha avuto una storia con Vera, l’incantevole, confusa moglie del fratello Hap – non è la riconciliazione che porta con sé, ma scintille pronte a innescare nuovi conflitti. Intanto Arlo, musicista errabondo dalla nera anima rock, sente che lo straordinario legame con la gemella Artie si sta incrinando, perché lei si è innamorata e forse non vorrà più seguirlo on the road. 

Tutti a Olympus seguono come uno spettacolo il crescendo di tensione destinato a esplodere in una settimana lunga come un anno, che vedrà saltare tutti gli equilibri. Feroci scambi di battute e risse da saloon, funerali e barbecue, vitelli da marchiare e veterinari affascinanti, vecchie verità e nuove bugie: in questo vivido romanzo d’esordio il mito greco scende dall’Olimpo per prendere la forma di una moderna saga familiare in cui l’amore vince tutto. Vince perché distrugge come un fuoco, e come un fuoco – forse – purifica.

Infelici gli dei
di Stacey Swann
Editore: ‎ Bompiani
Uscita: 23 giugno 2021
400 pagine
ISBN-13: ‎ 978-8845299087




“Ah, ragazza mia, non c’è prudenza al mondo
che possa tenerci tutti quanti al sicuro.”


Ecco un'altra lettura estiva scelta a vista, per via di questa copertina colorata e suggestiva.
Parto dalla fine per dire che ero quasi alle quattro stelline piene, però la parte sui ringraziamenti mi ha stordita. Credo che l'autrice abbia elencato tutti gli editor con cui ha collaborato, tutti i prof ai corsi di scuola creativa che ha frequentato, tutti i compagni di corso, i bibliotecari. Insomma, vuoi che le decine e decine di persone menzionate (guarda caso del settore) non lascino una rece positiva? 
L'ho trovato un po' forzato, quasi voler ripercorrere tutto il suo CV, forse per ribadire a tutti che lei insegna pur sempre a Stanford (notizia già ben presente, peraltro, in biografia) e quasi a voler attirare giudizi interessati.

Il libro in sé contiene molte cose: ipocrisia familiare, figli illegittimi, invidie, rancori mai liberati. E anche matrimoni velenosi, fratelli imposti a forza, destini che sbandano in una lenta spirale di autodistruzione.
La casa come un micro-Olimpo greco, perché noi banali mortali non siamo così diversi dagli dei. 
Tuttavia, anche a scriverlo in modo curato, la minestra è sempre la stessa, i bardi greci avevano già capito tutto sui gusti del pubblico e sul copiare il melodramma semplicemente dalla realtà.

Pro e contro: alcune idee belle e ben sviluppate. March e Hap e June sono i migliori.
Però lo stile è opprimente, in svariati punti tanto pedante al limite del noioso. 
Andavo in insufficienza d'ossigeno e dovevo svagarmi con altro. Il che, tuttavia, interrompeva la tensione narrativa e quindi era controproducente per l'apprezzamento generale.

Capisco il voler dare la sensazione di soffocare in questa arida campagna texana, ma, ecco, tutti questi editor non potevano dare un po’ di respiro a qualche pagina?
Si dovrebbe poter viaggiare insieme a un libro, non andare in ferie dal libro per poterlo poi riprendere.

Come ha fatto a non capire che avere un figlio con un’altra persona ti espone a una vulnerabilità a cui si esporrebbe solo un ignorante o un pazzo? O un innamorato, che forse è la stessa cosa.

Amarilli

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