Review Party per "LE STREGHE IN ETERNO" di Alix E. Harrow



“Sono terrorizzata e sono terrificante. Sono spaventata e sono qualcosa da temere.” Nel 1893 non esistono streghe. Un tempo sì, c’erano, negli oscuri giorni selvaggi prima che iniziassero i roghi, ma adesso la stregoneria è solo una questione di graziosi incantesimi e filastrocche e vecchi racconti per bambini. Se le donne vogliono avere una qualsivoglia forma di potere, devono cercarla nell’urna elettorale.

Ma quando le sorelle Eastwood – James Juniper, Agnes Amaranth e Beatrice Belladonna – entrano nell’Associazione per le Donne di New Salem, iniziano a chiedersi se, recuperando antiche parole dimenticate, non sia possibile trasformare quello delle suffragette da un movimento di donne a un movimento di streghe. Inseguite da ombre e morbi, perseguitate da forze che vogliono impedire a una strega di votare – e forse persino di vivere -, le sorelle dovranno immergersi nell’antica magia, tessere nuove alleanze e recuperare il legame che le unisce.
Perché le streghe non esistono, ma esisteranno.
Le streghe in eterno è un racconto potente che parla di sfide, sorellanza, e del diritto di voto.

Alix E. Harrow
Le streghe in eterno
Collana: Fantastica
Editore: Mondadori *
 * ringrazio la CE per la copia digitale
ISBN: 9788804737674
576 pagine
Uscita: 31 agosto 2021



“Non siete ancora stufe? Di essere emarginate, di essere svilite?
Di dovervi accontentare delle briciole quando un tempo indossavamo corone?”

Nel gruppo dei fantasy usciti tra agosto e settembre direi che questo romanzo è il mio favorito, infatti è l'unico di cui ho deciso di acquistare il cartaceo (a parte Kristoff e la Compagnia Nera, che considero un fantasy diverso e di cui spero di parlarvi presto).

E' un testo immaginifico, ben scritto, appassionante e che reca un gran messaggio, o piuttosto una gran verità: le streghe non se ne sono mai andate, le streghe sono tra noi.
Perché le streghe, nel corso dei secoli, non sono state altro che le donne che hanno osato alzare la testa, che hanno osato studiare e tramandare conoscenza, che hanno osato rivendicare ruoli non "consoni" e magari pretendendo la medesima paga dei loro corrispondenti maschili, che infine hanno pure osato fare figli o non farli, senza chiedere la protezione del matrimonio o un cognome per il nascituro a un uomo.

Le streghe sono le donne indipendenti e coraggiose, e perciò additate come "streghe" e perciò imbavagliate, imprigionate, umiliate e uccise nel modo più doloroso e plateale possibile: tra le fiamme, perché chi ha messo in pericolo il nostro mondo patriarcale, può solo andarsene da questo mondo dritta all'inferno.

La gente è disposta ad amarci,
o a darci alle fiamme, 
ma non a concederci una briciola di potere.

Le tre sorelle protagoniste sono cresciute con un padre padrone e una madre che si è sottomessa per sopravvivere, pagando in ogni caso il suo essere donna; solo la nonna materna ha cercato di tramandare loro il potere della "stregoneria", un potere che si basa su volontà, parole e mezzi (voluntas, verba, viae).

Ma gli anni sono passati, le sorelle si sono divise, hanno perso il loro legame, finché un evento, per nulla casuale, le fa rincontrare e fornisce loro un motivo per non dimenticare, per lottare, per smettere di sopravvivere e gettare le basi di una vita vera, in cui si può essere liberi (insieme e nonostante gli uomini, verrebbe da aggiungere).
Anche le parole non si sono perse, sono rimaste ben conservate, e trovarle è una delle missioni delle sorelle, unitamente all'aggregare le forze della sorellanza e di condivide i medesimi ideali.

Ho trovato geniale questa parte di libro, così come la struttura narrativa creata dalla Harrow, che mischia scene originali, tematiche femministe, antirazziste e qlgbt, con ispirazioni storiche e distopiche (riallacciandosi al processo di Salem) e un ritorno alle nostre tradizioni di fiabe e filastrocche infantili.
Bella è la sorella saggia, Agnes Amaranth la sorella di mezzo, ma forse quella con più cuore, mentre Juniper è la piccola, la selvaggia, la più impetuosa.
Insieme sono un gran trio e hanno tutte una qualità per essere apprezzate e per tifare per loro, perché è facile ignorare una donna, ma non si può ignorare una strega.

E quindi sì: «Maleficae quondam, maleficaeque futurae.» 
Sembra inquietante, ma resta un messaggio coraggioso e moderno.

Beatrice e le sue sorelle hanno scelto le nove di sera perché è l’ora delle donne.
La cena è stata servita, i piatti sono lavati e asciugati, i bambini sono a letto, 
i mariti hanno in mano il loro whisky. 
È l’ora in cui le donne possono fermarsi e sedersi, a progettare e sognare.

Amarilli

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