BLOG TOUR per "Unravel the dusk" di Elizabeth Lim: "TRA MITO E STORIA: QUANDO LE RAGAZZE DEVONO TRAVESTIRSI PER FARSI VALERE"
Come sapete, sto partecipando all'evento che festeggia l'uscita di questa dilogia fantasy d'ispirazione orientale.
Dopo la prima tappa, dedicata a una mia lista di "consigli" di alcuni fantasy moderni con ambientazione simile, ho pensato di concentrarmi sulla protagonista e sulla sua scelta di travestirsi per poter compiere azioni che altrimenti le sarebbero state negate in quanto "femmina".
Un sopruso, un abuso, una discriminazione terribile, vero?
Ma non così insolito, né per epoca né per cultura.
Insomma, non è un fatto che appartiene al fantasy, purtroppo, ma alla realtà.
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Prima di parlarne, però, ecco trama e dati del secondo libro UNRAVEL THE DUSK.
MAIA TAMARIN HA GIÀ dimostrato di essere la più abile sarta del paese. Ha sbaragliato gli altri concorrenti nella gara con cui l’imperatore ha scelto il nuovo sarto imperiale. Ha viaggiato fino ai confini del mondo per procurarsi la risata del sole, le lacrime della luna e il sangue delle stelle. E con questi tesori ha cucito tre abiti magici, ciascuno degno di una dea. Ma le prove per lei non sono ancora terminate.
Al ritorno dal suo viaggio, il regno è sull’orlo della guerra e Edan, il ragazzo che ama, è sparito. Forse per sempre. La guerra che impazza non è niente a confronto della battaglia che Maia combatte contro se stessa. Da quando è stata marchiata dal demone Bandur non è più la stessa…
La posta in gioco è più alta che mai, ed è solo questione di tempo prima che Maia si perda completamente. Ma non si fermerà davanti a nulla pur di ritrovare Edan, proteggere la sua famiglia e garantire al suo paese una pace duratura.
Elizabeth Lim
Titolo: Unravel the dusk
Collana: Fantastica
Collana: Fantastica
Editore: Mondadori
* ringrazio la CE per la copia
ISBN: 9788804736929
348 pagine
Uscita: 31 agosto 2021
ISBN: 9788804736929
348 pagine
Uscita: 31 agosto 2021
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Vestirsi da uomo, celare il proprio sesso per poter realizzare un proprio sogno, è una condotta che accomuna (PURTROPPO) le donne dagli albori, visto che fin da subito siamo state relegate in ruoli rigidi ed escluse da altri ben più soddisfacenti.
Non solo. I maschi hanno sempre temuto così tanto l'invasione di campo e di potere da condannare la malcapitata, una volta scoperta, alla morte e al biasimo solenne (non per nulla, anche Maia rischia di essere condannata).
Anche solo guardando alla mitologia, in effetti, ci imbattiamo in Epipola di Caristo, fanciulla greca, figlia di Trachione. Quando al vecchio padre giunse l'ordine di partire per la guerra di Troia, rispettando il giuramento fatto a Menelao, Epipola si travestì da uomo e partì al posto suo.
A Troia combatté benissimo, suscitando però l'invidia e i sospetti di Palamede, re dell’Eubea, il quale pensò bene di spiarla e poi denunciarla davanti agli greci.
Soltanto Achille tentò di difenderla e di salvarla: purtroppo la fanciulla venne lapidata per aver oltraggiato l'onore (maschile) dell'esercito.
Per lei finì molto male, insomma.
Secoli dopo, Giovanna d’Arco combatté in abiti e acconciatura maschili, liberando la Francia dall'invasione inglese. Fu talmente odiata per questa sua ingerenza "militare", che fu facile poi vedere in lei un'influenza maligna e bruciarla sul rogo come strega.
Deborah Sampson Gannett si travestì durante la guerra di rivoluzione americana, combattendo nell'esercito come “Robert” e venendo ferita nel 1782.
In modo analogo, Sarah Emma Edmonds si travestì da uomo e si arruolò nel 1861 per l'Unione, durante la guerra di successione, per sfuggire alla famiglia e alle nozze imposte, mentre Frances Clayton, madre di tre figli, accompagnò il marito in guerra come Jack Williams, per stargli accanto.
Ma non c'era solo la carriera militare.
Chissà quante donne si sono finte pittori, scultori, medici, insegnanti per poter esercitare una carriera ingiustamente negata.
E le scrittrici?
Sapete quante bravissime autrici dovettero pubblicare con nomi maschili per essere accettate dalle case editrici e dal pubblico?
Le sorelle Bronte dovettero usare gli pseudonimi maschili Currer Bell, Ellis Bell e Acton Bell, così come George Eliot (in realtà Mary Anne Evans) o anche George Sand (in realtà Amantine Aurore Lucile Dupin).
Per non parlare di Jane Austen, che rimase addirittura anonima!
Che tristezza, non si può aggiungere altro. E che fortuna vivere in un'epoca come la nostra.
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