Pensieri su “Cuore di ghepardo” di Mathilda Blake

Cresciuta a stretto contatto con gli animali, Eva van der Meer è una ragazza impulsiva e selvaggia, che lavora presso lo zoo di Amsterdam e che odia la caccia più di ogni altra cosa. 
Quando lo zoo ingaggia un cacciatore per catturare una coppia di ghepardi con i quali poter avviare un progetto di conservazione della specie, Eva proprio non capisce perché affidino a lei l’incarico di fargli da guida turistica in città. 

Duke von Lionberger, detto il duca, si rivela un uomo molto diverso da ciò che lei aveva in mente e tra i due l’attrazione prende presto il sopravvento. Ma quando Eva si ritroverà per errore sulla nave che sta riportando in Africa il duca, capirà che le loro avventure insieme sono appena all’inizio…

Titolo: Cuore di ghepardo
Autrice: Mathilda Blake 
Editore: Mondadori
Collana: I romanzi – Passione 202
Epoca: Olanda + Africa, 1880
Serie: no, autoconclusivo
Uscita: agosto 2021



Ho tenuto per ultimo il romanzo che sapevo mi sarebbe piaciuto di più e non sono rimasta delusa!

Dovete sapere che tanti anni fa (ancor prima che uscisse il film) mi ero innamorata di Karen Blixen e del libro "La mia africa", tanto che inconsciamente ho sempre cercato di trovare altre trame ricche di savane, spazi immensi, respiri di libertà. Purtroppo non ce ne sono molte in giro, quindi il mio cuore ha fatto un sobbalzo al vedere la cover e poi iniziare a leggere la storia di Eva.

La Blake dimostra ancora una volta grande abilità narrativa, riuscendo a condensare in unico volume ben tre parti distinte.
Dapprima conosciamo Eva nel suo paese di origine e nel suo luogo di lavoro, lo zoo di Amsterdam. 
Si capisce subito che la ragazza patisce a vedere tutti questi animali strappati dal loro habitat naturale e costretti a vivere in cattività, quasi unicamente per soddisfare le curiosità della nostra specie. Per quanto si lasci guidare dall'istinto più che da studi scientifici di etologia (a quel tempo ancora agli albori), Eva riesce a entrare in grande empatia e a prendersi cura delle specie presenti.
Figurarsi quando le affibbiano come incarico quello di fare da guida turistica a un importante cacciatore: lo svolge a malincuore, anche se per noi lettori è un'ottima occasione per conoscere alcune bellezze storiche di Amsterdam (io l'ho visitata varie volte e trovo che sia un luogo suggestivo, in cui non mi dispiacerebbe vivere).

La seconda parte è ambientata in mare, durante una traversata che coinvolge Eva, ma non posso dire per quali circostanze, per non rovinare la lettura. Diciamo che ho sorriso e ridacchiato parecchio.
E infine c'è una terza parte, letteralmente in terra "africana", dove anche qui respiriamo panorami bellissimi, ci emozioniamo e impariamo anche qualche dritta pratica per il caso in cui dovessimo smarrire la strada in mezzo a una riserva naturale.

Come dicevo, tre ambienti diversi per una storia che non è solo d'amore (o di viaggio). 
Eva e Duke sono una gran coppia, lasciatemelo dire: se lei rappresenta l'amore per la natura, la curiosità e la determinazione, lui ha dalla dalla sua l'esperienza, un pizzico di pragmatismo e un approccio divertito al mondo.
Insieme condividono una grande passione per un paesaggio incontaminato e selvaggio, che non solo non li spaventa, ma che li attrae come una seconda casa e di cui sentono di dover essere protettori e custodi.

Mi sono entusiasmata, lo ammetto, e l'unico appunto per me resta la brevità. Stavo così apprezzando la  Namibia... ed è finito! Avrei sperato che questa parte fosse un pochino più estesa, perché ero veramente incollata alle scene.

PS. Butto lì una speranza: magari una novella futura sulle avventure in Namibia della coppia?


Amarilli


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