Speciale #racconti di Yehoshua Kenaz: "CANTARE IN CORO" e "FRA LA NOTTE E L'ALBA"



Personaggi enigmatici e strane circostanze sono i temi di questa nuova raccolta di dieci racconti inediti di Yehoshua Kenaz. Il grande scrittore israeliano conferma in queste pagine la sua riconosciuta capacità di delineare con estrema precisione la psicologia dei personaggi e di creare atmosfere cariche di tensione che lasciano un'impronta profonda sul lettore, affascinato e al tempo stesso interdetto di fronte alla realtà quasi surrealista messa in scena da Kenaz con semplici, magistrali tratti.

Cantare in coro
Editore: Giuntina
Traduttore: Löwenthal E.
Data di Pubblicazione: luglio 2017
ISBN: 8880576046
Pagine: 129

Mi sono imbattuta in Kenaz per caso e ammetto che non sapevo che fosse considerato uno dei più importanti autori israeliani del '900.

Questa è una serie di racconti brevi, tutti scritti negli anni '60, apparsi su riviste del tempo, senza un vero filo conduttore: sono racconti un po' surreali, alcuni senza capo né coda, per fortuna non prolissi.
Forse non li ho compresi perché mi è sfuggito qualcosa dell'ambiente o della tradizione ebraica: l'autore non si sforza di dare spiegazioni, ha uno stile asciutto, credo si rivolgesse a un determinato pubblico che poteva comprenderlo. E punto.

In realtà questi personaggi si denotano per un certo squallore esistenziale e bassezza morale: colleghi che scoprono all'improvviso di non sapere dove abita uno del loro ufficio; un'orribile donna priva di pietà per gli animali; un tizio che deve prestare il proprio appartamento per un incontro galeotto; narrazioni costruite tramite dialoghi estemporanei che iniziano e finiscono, e uno si chiede quale sia (e se ci sia) un messaggio.



Quattro racconti dedicati al faticoso e inevitabile passaggio dall'infanzia all'adolescenza e all'età adulta. 
All'ombra dell'agitata situazione politica che segna Israele negli anni precedenti l'indipendenza al tempo del mandato britannico in Palestina, il giovane protagonista si addentra in un mondo di adulti carico di incubi e affronta esperienze decisive per la sua crescita. 
I disagi che incontra saranno determinanti per scoprire di volta in volta, attraverso una sorta di rito di iniziazione, il fascino del male e della crudeltà la tentazione di cedervi, il carattere ineluttabile del passare del tempo e il potere redentore dell'amicizia e dell'amore.

Fra la notte e l'alba
Editore: Marsilio
Traduttore: Rapin Pesciallo M.
Data di Pubblicazione: 1999
ISBN: 8831770144
Pagine: 196



Questi quattro racconti mi sono piaciuti più di altre sue raccolte. 
Sono episodi più o meno lunghi, con un unico filo conduttore. 
Il protagonista passa attraverso quelle che sono forse esperienze esistenziali che segnano la giovinezza e accelerano la maturità dell'individuo: c'è il lutto per il nonno, e sappiamo quanto il contatto con la morte ci possa cambiare (anche se credo che l'esperienza di avere la veglia con la salma in casa sia ormai obsoleta per i bambini di oggi); c'è il confronto con gli altri bambini, con le loro tradizioni e il diverso approccio culturale (anche qui tutto va visto nel giusto contesto storico, non esisteva ancora lo stato di Israele, ma siamo al tempo del governo britannico, mentre i quartieri di Gerusalemme e di Haifa si riempiono di una curiosa mescolanza di ebrei europei e di varia provenienza, con una commistione di nomi, lingue e dialetti).

Il terzo racconto è a mio parere il migliore, incentrato sulla passione del ragazzo per la musica e il violino: in realtà è una passione gravata da una forte aspettativa dei genitori, che lo portano subito da un maestro privato e poi al conservatorio di Haifa. Ciò genera pressione, un grande turbamento e addirittura un tic nervoso, per cui solo la crescita permetterà di superare le paure e di lasciarsi alle spalle certi disagi psicologici. 
Infine, l'ultimo racconto affronta il tema delle prime esperienze sessuali, l'ultimo passaggio dall'adolescenza al diventare adulti (non a caso il protagonista parte con l'esercito, e già lì si trova con soldati, soldatesse e futuri colini).

Li ho trovati un po' datati, perlomeno nello stile, però sono una porta su un mondo passato, esotico e molto particolare, che proprio non conoscevo. Interessante soprattutto l'ambiente familiare, le vecchie zie tedesche che attendono il Messia nel loro salottino ordinato, sempre eleganti e con la parrucca, i genitori così impalpabili e con cui è difficile entrare in confidenza, diversi nei modi da quelli attuali ma forse simili nelle aspettative che ripongono sui figli.

Amarilli

Nessun commento:

Powered by Blogger.