Pensieri su "Love boy story" di Christina Lauren


Tre anni fa la famiglia di Tanner Scott si è trasferita dalla California delle start up tech e della rivoluzione sessuale allo Utah mormone, una mossa che ha spinto l'adolescente bisessuale a tenere un basso profilo, almeno temporaneamente. Ora, con l'ultimo semestre di scuola superiore prossimo alla fine e senza ostacoli tra lui e la libertà del college, Tanner ha intenzione di concludere i corsi rimanenti e lasciare lo Utah.
Ma quando la sua migliore amica Autumn lo sfida a partecipare al prestigioso seminario della Provo High - in cui un gruppo selezionato di studenti s'impegna seriamente a scrivere un libro prima della fine delle lezioni - Tanner si lascia convincere a provare, se non altro per dimostrare a Autumn quanto è semplice l'intera faccenda.
Scrivere un libro in quattro mesi non è complicato. Quattro mesi sono un'eternità. Tanner ha ragione in parte: quattro mesi sono un tempo lungo.
Dopotutto, gli basta solo un secondo per notare Sebastian Brother, il figlio del vescovo della comunità mormone, lo studente prodigio del seminario dell'anno precedente, che ha venduto i diritti del suo romanzo e che ora fa da mentore alla classe.
E ci vuole meno di un mese perché Tanner si innamori completamente di lui.

Love boy story
di Christina Lauren
Editore: Leggereditore *
 * ringrazio moltissimo Rosa e la CE per la copia
Collana: Young adult
Data di Pubblicazione: giugno 2021
ISBN: 8833751392
Pagine: 276



L'unica cosa di cui sono sicuro nel momento in cui il suo tocco passa dall'esplorazione, alla determinazione, alla ferma istruzione, e i suoi occhi fissi sul mio viso colmo di eccitazione mentre cedo, è che entrambi pensiamo a quanto tutto questo sia bello e giusto. 
Questo istante e quelli successivi più tranquilli non possono essere modificati. 
Non possono essere riscritti. 
Non possono essere cancellati.

Ho letto vari libri sul tema, ma ammetto che quelli rivolti a un target YA sono sempre quelli che mi fanno più struggere, forse perché ormai ho superato la boa del rimpianto adolescenziale/voglio essere ancora giovane e guardo con una serena tenerezza i personaggi che si affacciano al mondo degli affetti e della sessualità, pensando peraltro che potrebbero quasi essere figli miei.
Di certo, sono cambiati anche i miei interrogativi: non è più "troverò qualcuno da amare e chi sarà?" ma "mia figlio/o troverà qualcuno che si meriti il suo amore e chi sarà?"

Ecco, di questo dolcissimo (ma non nel senso di zuccheroso) LOVE BOY STORY, ho apprezzato il fatto che le autrici abbiano voluto puntare su una storia assolutamente normale, in tutti i sensi, piuttosto che inverosimile. 
C'è sempre un'empatia del lettore quando la famiglia non riesce a comprendere il protagonista, quando ci sono disgrazie e violenze emotive, ma cosa accade quando entrambi i giovani sono persone solari, godono una vita agiata, hanno genitori e fratelli e nonni e zii che li amano e li proteggono, quando hanno amici, quando la vita è già di per sé radiosa, e manca solo l'ultima asticella da superare?

Nel momento in cui le autrici hanno inserito l'elemento religioso, sarebbe stato troppo facile descrivere un ambiente chiuso e bigotto in contrasto con la mentalità aperta di un altro credo o persino la superiorità agnostica. 
Invece Provo è un bel posto, diciamolo. 
Forse i giovani Mormoni crescono divertendosi a costruire e a fare volontariato, hanno le gare di laser tag più che le discoteche, devono rinunciare agli alcolici e persino al caffè (ammetto che questo non lo sapevo...), ma sono brave persone, piene di sogni e di ispirazione, anche creativa.
Non per nulla, il clou dell'ultimo anno di high school è il laboratorio letterario, scrivere un romanzo in quattro mesi, misurarsi con la fantasia, le idee, con se stessi.

E quindi Tanner inizia a raccontare di sé, della sua maturazione, dell'essersi accettato e dell'accettarsi come persona, e di quel ragazzo, Seb, poco più grande e con cui sente di avere un legame, anche se tutti lo ritengono improbabile.
Alla fine, quello che si forma davanti ai nostri occhi è un romanzo nel romanzo (in effetti, era molto azzeccato anche il titolo originale: AUTOBOYOGRAPHY), dove i protagonisti entrano ed escono dalla carta, e dove i post-it disordinati descrivono scene che accadono sul serio, attimi strappati alla realtà, sentimenti che crescono ogni giorno.

E quindi mi è piaciuto: ho sorriso, amato, mi sono emozionata, sono stata vicina a questi due dalla prima all'ultima pagina. 
Forse non ci sono drammi e non ci sono supereroi, ma ciò che vogliamo per i nostri figli è aiutarli a trovare un equilibrio, spingerli a crescere e a credere nel futuro, nonostante tutto.
Lo straconsiglio.

Sono sconvolti , ma a un certo punto capiranno che puoi avere ragione oppure che puoi essere amato. Solo pochi comprendono le due cose allo stesso tempo.

Amarilli

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