Pensieri su "PRETTY DEVIL" di A.I. Cudil

E se il capo arrogante, un po’ bastardo ma terribilmente sexy fosse una lei?
Mi chiamo Daniel Harris e sono l’assistente personale di uno degli esseri più pericolosi sulla faccia della Terra: Abigail Drammond.

Io la chiamo Pretty Devil perché dietro l’aspetto grazioso si nasconde un demonio di donna. Ho fatto di tutto e quando dico di tutto, intendo proprio di tutto, per tenere il suo passo ma non mi aspettavo di dover anche stringere un patto con il diavolo. È stato allora che ho cominciato a fare strani pensieri, a dire cose inappropriate e ad avere momenti di distrazione a causa delle sue gambe lunghissime. Mi ero sbagliato, lei non è il diavolo, è la donna che voglio a tutti i costi e che sarà mia.

Sono Abigail Drammond e la Allen & Drammond è la società che ho fondato assieme al mio amico James Allen. Abbiamo lavorato sodo e siamo riusciti a entrare nella cerchia dei dodici migliori gruppi di business angel di New York. Per arrivare così in alto non ho guardato in faccia a nessuno e mi sono guadagnata il soprannome di Pretty Devil. Tutti i miei collaboratori mi temono, tutti tranne Daniel, lui è l’unico che riesce a tenermi testa.

Credo però di aver commesso un errore e di aver stretto un accordo troppo pericoloso con lui. Perché mi sto rendendo conto che, se c’è un uomo che potrebbe far vacillare il perfetto equilibrio della mia vita, quello è proprio Daniel Harris.


Autore: A.I. Cudil
Titolo: Pretty Devil
Pagine: 340
Genere: Contemporary Romance
Editore: self publishing
Uscita: 11 maggio 2020
Finale: Conclusivo
In vendita su Amazon e disponibile per gli abbonati Kindle Unlimited



A tutti coloro che hanno trovato l'amore
mentre ci lavoravano accanto


Negli ultimi anni ho ripetuto di frequente un concetto, ovvero che sono rimasta talvolta delusa dal trend dei romance ambientati in ambito "finanziario", con protagonisti top manager che non avevano davvero nulla del loro ruolo, se non l'essere qualificati "manager" o "dirigenti arroganti/rampanti" a inizio libro (oltre all'essere dotati di valigetta, segretarie adoranti e... yes, la mercedes aziendale o l'elicottero con le grandi pale in volo sullo skyline metropolitano).

Da ciò la mia accresciuta diffidenza anche per il recente e più specifico genere #officeromance, diffidenza smentita però prontamente da questo delizioso PRETTY DEVIL.

In effetti, se c'è qualcosa che contraddistingue sempre i romanzi di Antonia Iolanda Cudil è il lavoro di studio e approfondimento che sta dietro a ogni suo romanzo: che si tratti di carpire i segreti di un cuoco o di un naso esperto dei profumi, quest'autrice riesce sempre a condire le sue trame con le giuste informazioni, dando una base solidale e reale, senza risultare mai pedante.

L'inizio di Pretty Devil può sembrare sulle prime un po' sconcertante, con una boss femmina che si permette comportamenti al limite del sexual harassment ai danni di un povero subordinato, ma... c'è un grosso MA, e infatti vi consiglio di proseguire e di addentrarvi nella storia di Abigail e Daniel, per comprendere tutte le dinamiche sottese, l'antefatto, la maturazione del loro rapporto, l'ambiente che ruota intorno a loro nell'ambiente della Allen & Drammond, una società di angel investors, ovvero di reperimento di capitali privati con cui investire e finanziare start-up e progetti di particolare interesse.

Non c'è una pagina in cui i nostri personaggi non risultino a tono e credibili, tra sfuriate, notti in bianco, tirate per studiare i dossier e grandiose emicranie, festeggiamenti, ubriacature e momenti di profondo sconforto, anche a livello familiare/personale.
Non ci si può non appassionare: le scene scorrono via con un taglio cinematografico, con dialoghi da grande commedia (in alcuni ho sorriso tanto, vedi quando appare il fratello di Daniel, Brandon) e ogni protagonista è reso con il giusto spessore, nel bene e nel male. 
Mi sono piaciuti tutti e ho trovato azzeccati anche gli inserti in stile interviste/articoli giornalistici.
Ci si diverte, si sorride, si riflette.

Ok, Abby è una diavolessa, ma resta da ammirare, ed è l'emblema di tante ragazze che si fanno strada, sfatando pregiudizi e ostacoli sessisti, e mantenendo comunque una certa solidarietà femminile.
Perchè non basta gridare "non sono solo un corpo e un bel faccino": se il cervello lo hai, lo fai vedere e lo fai funzionare (e comunque senza vergognarti al contempo di essere nata con belle gambe e curve piacevoli).
In sintesi, un altro gran bel libro della Cudil che consiglio vivamente.

Amarilli

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