BLOG & REVIEW TOUR per "Montague Siblings" di Mackenzi Lee: IL GRAND TOUR DEI GIOVANI NEL SETTECENTO

Prima che arrivasse LOKI in Italia, io avevo già avuto la fortuna di leggere Mackenzi Lee in lingua originale con questa coppia di libri stupendi, dedicati agli altrettanto stupendi fratelli Montague (si legge "Montaghiù"alla francese).

Quindi sono stata una delle più entusiaste sostenitrici del loro arrivo. Sono libri particolari, che sotto l'apparenza divertente/avventurosa affrontano temi delicati quali la diversità, il razzismo, la discriminazione di genere, raccontando il passato per parlare del presente.

Guida ai Vizi e alle Virtù per Giovani Gentiluomini
Henry “Monty” Montague è nato per essere un gentiluomo, ma né i collegi più esclusivi d’Inghilterra né la disapprovazione del padre sono riusciti a imbrigliare le sue passioni: il gioco, il buon vino, e l’amore di una donna. O di un uomo. Monty si è infatti innamorato perdutamente del suo migliore amico, Percy, con il quale parte per il Grand Tour: un ultimo anno di fuga e di follie edonistiche prima di assumersi le sue responsabilità di lord. Ma un’incauta decisione trasformerà quel viaggio in una caccia all’uomo attraverso l’Europa, mettendo in discussione tutto il mondo di Monty.

Guida ai Pizzi e alla Pirateria per Giovani Gentildonne
Felicity Montague ha due obiettivi nella vita: evitare il matrimonio con Callum Doyle e iscriversi alla facoltà di medicina, riservata agli uomini. Una speranza però c’è: l’eccentrico dottor Alexander Platt sta cercando assistenti. Felicity dovrebbe recarsi da lui in Germania, ma non ha i soldi per il viaggio. Fortunatamente una donna misteriosa si offre di pagarglielo, purché la porti con sé travestita da sua cameriera. Quali sono i veri motivi di tanta insolita generosità?




Ma oggi niente recensioni.
Con la mia tappa del Blog Tour vi parlerò proprio di un "tour", ovvero il GRAND TOUR che ogni giovane di famiglia bene affrontava nel settecento, come si accingono a compiere anche i nostri protagonisti all'inizio del primo libro.

Il Grand Tour era una sorta di viaggio turistico/iniziatico che i rampolli  dell'aristocrazia europea intraprendevano (a partire dal XVII secolo) per completare e approfondire gli studi che avevano già iniziato a casa loro. In soldoni: un'esperienza di vita, per mettere in pratica le conoscenze, il galateo, ottenere contatti, ricambiare visite, stringere alleanze, passare uno o due anni a zonzo prima di assumersi le responsabilità del ruolo al ritorno.
Al giorno d'oggi lo potremmo chiamare "anno sabbatico", ma anche l'esperienza dell'Inter-Rail in giro per l'Europa si avvicina abbastanza. 

Di solito avveniva così:
- partenza e arrivo in una medesima città;
- durata a piacere, a seconda del budget fornito dalla famiglia;
- mete preferite: Francia, Italia e Grecia;
- al seguito il giovane si portava un precettore/tutore e a volte un cameriere/valletto;
- all'inizio era riservato ai gentiluomini, ma dopo il XIX secolo divenne di moda anche per le gentildonne; ci si accompagnava con uno chaperon, una vecchia signora o parente nubile;
- lo scopo del viaggio era partire grezzi e ragazzi e tornare "uomini raffinati e di mondo";
- la prima tappa era a Parigi per il guardaroba, poi si passava all'Italia, con le tre stelle (Venezia, Firenze, Roma), ma anche Napoli e a volte la Sicilia: molti viaggiatori si spingevano nell'isola, per poter studiare l'arte greca senza dover visitare la Grecia stessa (ancora sotto il dominio turco);
- talvolta si faceva un giro a Barcellona, passando da Marsiglia.

Grazie al Gran Tour si portavano a casa ricordi e si facevano acquisti, ma anche si sviluppava il buon gusto e l'ideale per vivere, dove abitare, come rapportarsi in società: in Europa sorse proprio in quell'epoca un enorme amore/riscoperta per i monumenti di Roma Antica e per la Grecia, per l'arredamento neoclassico e per l'architettura palladiana del '500 e le sue linee severe e pulite, per le collezioni di reperti storici e naturalistici. 
Sempre in fatto di arte, in questo stesso periodo si sviluppa il successo delle vedute paesaggistiche del Canaletto e del Piranesi, e ogni famiglia nobile o ricca ambiva a riempire le proprie dimore londinesi o di campagna con quadri di pittori italiani.

Si supponeva pertanto che, al suo ritorno, il gentiluomo fosse "maturato", che avesse visto ciò che si doveva vedere e che fosse pronto a godersi i frutti del proprio censo senza più dover viaggiare (ad eccezione di dover ripartire in guerra o di una carriera in marina).

Secondo voi, il nostro Monty ritornerà cambiato???
Presto potrete leggere le recensioni ai libri su tutti i blog partecipanti.

Amarilli



8 commenti:

  1. Non conoscevo questa usanza. Io devo ancora conoscere Monty e cercherò di farlo al più presto

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  2. anche per me questa era un'usanza sconosciuta, ma ti dirò parecchio interessante. certo il grand tour di Monty e Felicity è decisamente inusuale però dai che divertimento!
    a differenza di dolci io devo recuperare la storia di felicity e non vedo l'ora di farlo!

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    1. Vedrai quanto è divertente (e profonda) la storia di Felicity :)

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  3. È veramente una tappa interessante, non avevo mai fatto caso a questo

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    1. Grazie di essere passata!! In realtà ci sono vari libri storici incentrati proprio sul Gran Tour.

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  4. La storia del GRAND TOUR mi ha sempre affascinato, rampolli dell'alta società all'inizio e poi dell'alta borghesia che si cimentavano in un viaggio con una durata a punto interrogativo, con mete diciamo già preastabilite. Affascinante e tu, Amarilli ne dai in pieno l'idea!!!

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    1. Grazie, Floriana :) Questo tocco storico rende ancora più bello il romanzo iniziale dei Montague!

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