REVIEW PARTY per "IL CICLO DELL'IMPERO": LA TRILOGIA DI ISAAC ASIMOV


Per dodicimila anni il Primo impero galattico ha governato su duecento milioni di mondi, in modo a volte tirannico, a volte benevolo, garantendo sempre ordine e civiltà. Poi è crollato, gettando la galassia nello sfacelo. Ma che cos’è accaduto prima della sua caduta?

Le correnti dello spazio e Il tiranno dei mondi raccontano degli anni in cui Trantor, il pianeta-capitale, si stava espandendo e avviando a diventare un impero, mentre Paria dei cieli (il primo romanzo scritto da Asimov) mostra il Primo impero galattico al culmine della sua potenza. La storia galattica, la sua politica e i suoi conflitti sono l’immenso scacchiere su cui si gioca una vera e propria “partita cosmica” e maturano avvenimenti il cui significato sarà inizialmente avvolto nel mistero.

Ideale completamento del “Ciclo delle Fondazioni”, questi tre romanzi, ricchi di indimenticabili personaggi, offrono un panorama completo della saga asimoviana e delle cronache galattiche più lette e amate.


Isaac Asimov
Ciclo dell’Impero
Editore: Mondadori 
* grazie alla CE per questa fantastica opportunità!
Collana: Fantastica
ISBN: 9788804731221
Uscita:  settembre 2020



Attese in mezzo alla strada, con le stelle fredde che brillavano nel cielo: 
un’intera galassia, in parte visibili e in parte no. E a se stesso, alla nuova Terra e ai milioni di pianeti che non aveva ancora visitato ripeté a bassa voce l’antica poesia che lui solo, 
fra centinaia di miliardi di esseri umani, ormai conosceva:
Invecchia con me!
Il meglio deve ancora venire,
l’ultima parte della vita, di cui la giovinezza è solo il preludio…


A distanza di quasi 30 anni, sono stata più che lieta di rileggermi e godermi questo trittico di romanzi, conosciuto come Ciclo dell'Impero, che – cronologicamente – si pongono prima (molto prima, in realtà) della serie sulla Fondazione e dopo l’altro Ciclo dei Robot, diventando un po’ il collegamento tra i romanzi con Elijah Baley e R. Daneel Olivaw e il grande Hari Sheldon. 

In realtà, ammetto che me ne ricordavo soltanto uno (Paria dei Cieli, perché anche da giovincella mi era piaciuta la storia romantica), mentre per gli altri è stata praticamente una nuova lettura… 

I tre romanzi sono: 
- Le correnti dello spazio (The currents of space, 1952) 
- Il tiranno dei mondi (Thestars, like dust, 1951) 
- Paria dei cieli (Pebble in the Sky, 1950) 

e potete vedere che non sono stati scritti in ordine esatto.
In origine, infatti, erano storie autonome, poi allungate e adattate per farle combaciare in una piccola parentesi “imperiale” che ruota attorno al cuore dell’Impero galattico, ovvero Trantor. 

Trantor è il comune denominatore della trilogia, anche se i vari mondi colonizzati sono comunque dispersi e in lotta tra loro: nel primo romanzo, Trantor è una potenza nascente, ma ancora uno staterello, mentre nel terzo, l’Impero è ormai realtà da quasi nove secoli e la Terra un pianeta avvolto nella leggenda, di cui si sono perse le tracce. 

***

LE CORRENTI DELLO SPAZIO è forse il romanzo che più ricorda l’Asimov giallista (vedi Il club dei Vedovi neri). 
Si parte con un incipit misterioso, un malvagio senza volto, e il tentativo di eliminare un’informazione scomoda. In seguito, un uomo viene ritrovato in stato di ritardo mentale e aiutato/protetto/custodito dall’operaia Valona (la “grande” Valona), finché comincia a rammentare frammenti della sua vita (e delle sue conoscenze) precedenti. 

Molto interessante l’ambientazione a Sark, con una struttura feudale, dove governano signorotti locali in lotta tra loro, e la coltivazione del kyrt. Lo scioglimento del mistero è uno dei tanti passi per l’avanzata di Trantor a primo pianeta nella galassia.

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IL TIRANNO DEI MONDI: per mio gusto personale è quello che ho gradito di meno.

Simboleggia molto bene i temi della cosiddetta fantascienza “eroica” anni ’50, con fughe e inseguimenti in astronave, complotti e eroi senza paura, però i personaggi sono tratteggiati in modo superficiale ed è difficile affezionarsi. 

L’inizio è accattivante: Biron si salva per caso da un attentato e deve scoprire chi gli ha ucciso il padre. Nel frattempo si sviluppa un’intricata lotta e competizione tra vari pianeti (Rhodia, Lingane) e tra differenti fazioni, i Tirannici e un misterioso Mondo ribelle di cui è ignota l’ubicazione. La parte centrale rallenta molto (troppo per i gusti moderni), anche se vi sono buoni colpi di scena sul finale. 

Gli aspetti che mi sono piaciuti meno sono 
1) l’intreccio amoroso, che in ogni caso non è il punto forte in tutti i romanzi di Asimov. L’autore sembrava inserito più per accontentare i lettori, magari per attirare il pubblico femminile (che in quegli anni doveva essere piuttosto scarso), che non per precisa volontà; 
2) la simbologia politica, che si riduce banalmente al bene, ovvero la democrazia (USA?), contro tutto il resto = il male.

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In PARIA DEI CIELI Asimov affronta ancora un volta il tema della radioattività, ammettendo però che nel 1949 non si conoscevano ancora appieno gli effetti della bomba atomica (Hiroshima era troppo recente), per cui poteva essere credibile l’idea di un pianeta radioattivo e comunque ancora vivibile (o curabile semplicemente importando terreno non contaminato…). 

Il tranquillo Joseph Schwarz, sarto in pensione, viene catapultato da un esperimento nucleare sbagliato dalla Chicago del 1949 a svariati secoli dopo, e qui risulta molto inquietante l’ambientazione in una società del futuro, sotto il controllo degli Anziani, dove la popolazione è rigidamente contenuta, mediante l’eliminazione obbligatoria di chi supera una certa età, e dove vengono comunque compiuti test sui cosiddetti disabili mentali, anche se per “aiutarli”. 

Non so, quando Asimov scrive, la seconda guerra mondiale era appena terminata, l’orrore dei campi di concentramento e lo sterminio di ebrei, disabili e altri soggetti diversi, stava lentamente venendo alla luce… per me è stato inevitabile fare un raffronto, anche se l’autore utilizza l’escamotage della fantascienza per spostare la realtà. 
E comunque, da questo punto in poi, la Terra inizia a scomparire nella memoria collettiva dei coloni, tanto che all’epoca della Fondazione ci si chiede se sia mai esistita questa fantomatica culla dell’umanità. 

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Nel complesso: una pietra miliare della fantascienza, una trilogia imperdibile nell’universo di Asimov, un’occasione per recuperarla. 

Amarilli



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