Pensieri e riflessioni su "IL MIO COINQUILINO E' UNO SPORTIVO? OH, CAVOLO!" di Wade Kelly

Autore: Wade Kelly
Titolo: Il mio coinquilino è uno sportivo? Oh, cavolo!
Editore: Dreamspinner Press
ISBN-13: 978-1-62798-506-2
Pagine: 306
Copertina: Anne Cain
Traduzione di: Veronica Rotondo
Uscita: 28 Luglio 2015

Trama - È facile diventare cinici quando la vita non rema mai dalla tua parte.
Cole Reid è un asociale recluso dall’età di quindici anni, quando uno spiacevole episodio negli spogliatoi della sua squadra di baseball del liceo ha rivelato la sua omosessualità. Da allora, il suo comportamento ossessivo-compulsivo e la sua natura sarcastica lo hanno tenuto lontano dalla maggior parte della gente; tutti gli altri invece lo odiano perché è gay. Per come la vede lui, è condannato ad allontanare qualsiasi potenziale amico, per non parlare dei fidanzati, quindi perché sforzarsi?
Quando Cole arriva al college, è ormai diventato un perfezionista solitario; la cosa diventa un problema quando il suo coinquilino si laurea e l’ufficio alloggi assegna Ellis Montgomery all’appartamento di Cole. Ellis è maldestro, magnifico, etero e, peggio di tutto, uno sportivo!
In un anno scolastico popolato di confratelli, escursioni in campeggio e genitori ficcanaso, tra Cole ed Ellis nasce un’amicizia che capovolge la mentalità da bicchiere-mezzo-vuoto di Cole. In Ellis c’è dell’altro oltre allo sportivo amante del divertimento, e forse la risvegliata libido di Cole ha riacceso in lui la speranza di sperimentare qualcosa di più del cameratismo.

Il pensiero di Amarilli73

E se Ellis è innamorato di te, che razza di amico sarei se lo odiassi perché ama qualcuno?

Oh, che cavolo, lo vorrei dire io.
Cover e titolo mi avevano fatto sperare in un romanzo ironico e spiritoso.
Invece, dopo un iniziale senso di smarrimento, ho dato un occhio alle recensioni anglosassoni e, vedendo che alcuni lo avevano catalogato come New Adult, ho tirato un sospiro di sollievo. Non sono proprio tagliata per questo genere, per cui anche il mio giudizio potrebbe risultare non equilibrato.
La storia è ambientata in un college, i protagonisti dovrebbero avere dai 19 anni in su, sono tutti ragazzoni di un metro e ottanta e più, però pensano, parlano e si comportano come adolescenti. Il protagonista, che avrebbe dovuto (forse) essere un nerd disilluso e dalla battuta caustica, è un tipo ossessivo, pieno di fobie, non esattamente simpatico. Annoia (ronf, ronf). Il suo nuovo coinquilino sarebbe anche carino, ma è un ragazzino ugualmente immaturo. Due che si trascinano in approcci goffi, mentre si trascinava in parallelo la (mia) lettura. Poi c’è l’amico volontario religioso che dispensa consigli buonisti stile ciccolatino-Perugina, c’è l’immancabile cattivo (che ovviamente è anche razzista e con turbe mentali) e infine la compagnia dei buoni che si stringe attorno alla coppia nel “vogliamoci bene” corale. In realtà tutto il libro è cosparso di messaggini edificanti e politically correct (sembra quasi una storia divulgativa da distribuire alle associazioni giovanili: sottotitolo “Cosa succede quando due ragazzi si amano e perché è bello essere loro amico”).
Oltre al fatto che, stilisticamente, vi è un continuo e incomprensibile cambio di POV che destabilizza non poco il ritmo narrativo, credo che sia stata soprattutto la povertà della trama a non soddisfarmi. Poche scene piacevoli (la notte al campeggio e i baci rubati), inframmezzate a dialoghi estenuanti, soporiferi, con riferimenti USA non proprio comprensibili in modo immediato.
Amarilli73

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