Pensieri su "Due cuori e uno scandalo” di Julia Quinn



Quando l’onore di Georgiana Bridgerton viene compromesso da un cacciatore di dote, il suo padrino, il conte di Manston, convoca d’urgenza il figlio minore, Nicholas, studente di medicina a Edimburgo, per chiedergli di salvare la reputazione della giovane in nome dell’amicizia che lega da tempi immemorabili le rispettive famiglie. 
Né Nicholas né Georgiana, però, sono felici dinanzi alla prospettiva di un matrimonio forzato. 

Tuttavia, i due accettano di sposarsi dopo essersi confessati i reciproci timori. Ma sarà il viaggio verso la loro nuova vita in Scozia a offrire l’occasione perfetta per accrescere l’intimità tra loro e permettere alla passione di prendere il sopravvento…

Titolo: Due cuori e uno scandalo
Autrice: Julia Quinn
Serie: Rokesby #4
Editore: Mondadori 
Collana: I Romanzi – Classic 1222
Uscita: luglio 2021
Premi e riconoscimenti della critica: All About Romance DIK ( Desert Isle Keeper )


LA SERIE ROKESBY
1) TUTTA COLPA DI SYBILLA (Because of Miss Bridgerton)
2) UNA DOLCISSIMA BUGIA (The Girl with the Make-Believe Husband) 
3) LA CAREZZA DEL VENTO (The Other Miss Bridgerton)
4) DUE CUORI E UNO SCANDALO (First Comes Scandal)


Ammetto che, passata l'euforia per i Bridgerton, ho fatto fatica a empatizzare altrettanto con le serie che la Quinn ha scritto in seguito, a cominciare dal terribile quartetto Smythe-Smith sino a questi Rokesby, che sono poi la generazione precedente ad Anthony e fratelli vari (i figli di Violet, per intenderci).
Infatti, guardando al mio giudizio sui libri, mi sono emozionata sul serio soltanto per il secondo. 

Non è che il resto sia proprio da buttare, però ti lascia abbastanza insoddisfatta.

La storia di Georgiana, per esempio, era perfetta per un racconto lungo, e la vicenda si apre con la notizia di un matrimonio che si "deve" fare e con le nozze stesse, che sono frutto (boh) di due che pensavano d'essere amici, ma forse invece no...

Il problema è stato volerne ricavare un romanzo di oltre duecento pagine, per cui l'autrice deve essersi consultata con lo staff per redigere una lista di riempitivi, perché si tratta di un assortimento disparato: si va dalla scenetta con Anthony & co. bambini dispettosi (vabbè, quella strappa un sorriso, ma visto che un lettore sta aspettando qualche evento che vivacizzi la situazione...) a quella con i maggiordomi (vuoi non dare spazio pure a loro?), al viaggio in carrozza con il gatto che fa miaoo (qui è stata fortissima la tentazione di saltare l'intero capitolo), al cattivo respinto che risulta goffo e pure noioso, sino al "ok, sono sposata. Ora che faccio per passare il tempo?" (la noia della neosposina).

Insomma, sostanzialmente non accade nulla di così rilevante da potersi ricordare a fine libro.
Anzi, no. C'è un finale che pare ispirato da "Peccati d'inverno" della Kleypas, quando Gabriel è ferito e implora Evie di non permettere al dottore di curarlo con i soliti metodi in voga a quei tempi.
Ecco, anche qui si conclude con una scena simil horror-trash: ti prego, il salasso nooooooooooooo... Tutto pur di allungare un altro po'. 

Se non si è capito, è un NI.

Amarilli

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