Pensieri su "L'eredità di Lady Kathryn" di Lorraine Heath (C'era una volta un ducato #1)


Inghilterra, 1873

Per Lady Kathryn Lambert è fondamentale diventare la moglie di un uomo titolato prima del venticinquesimo compleanno, così da poter rivendicare la sua unica eredità, un cottage nel Kent appartenuto alla nonna. Grazie all'intervento dell'amico Lord Griffith Stanwick, è a un passo dal realizzare il suo sogno, poiché nientemeno che un duca ha iniziato a corteggiarla. Peccato che il suo cuore la pensi diversamente e batta ogni giorno un poco più forte per lo stesso Griff, che però, purtroppo, è stato accusato insieme all'intera famiglia di alto tradimento, privato di ogni bene e ostracizzato dal ton. Kathryn si trova così costretta a scegliere tra un futuro sicuro e agiato e una vita al fianco del mascalzone che ormai ama alla follia.

L'eredità di Lady Kathryn
Autrice: Lorraine Heath
Serie: C'era una volta un ducato #1
Editore: HarperCollins Italia
Data di Pubblicazione: luglio 2021
Pagine: 320
Uscita: 14 luglio 2021


"Buonanotte, Lentiggini."
"Non vi siete accorto che sono sparite?"
"Però ricordo ancora dov'erano un tempo."

Conoscendo il vezzo della Heath d'incrociare le sue serie dovevo aspettarmelo, però ignoravo che qui ci fosse un crossover con la serie degli Illegittimi Trewlove (serie che mi sono ripromessa di completare quest'estate); in effetti, il libro inizia in parallelo con la storia di Beast che si va a imparentare (se avete letto la serie precedente, lo saprete già) proprio con gli Stanwick, la famiglia protagonista di queste nuove vicende.

Il ducato che c'era un tempo è infatti il loro: se Marcus è l'erede, Griffith è il secondogenito, con tutte le problematiche che ciò comporta, e infine c'è Althea, la sorella già promessa a un conte.
Purtroppo per loro la disgrazia e la rovina travolgono la famiglia, schiantandone tutti e tre i destini.

Nel primo volume è Griffith a dover rialzarsi, dopo essersi leccato le ferite. 
Per quanto innamorato di lady Kathryn sin da giovane, da tempo ha rinunciato a lei e anzi cerca in ogni modo di aiutarla a coronare le nozze nobili che merita. 
Però a volte i matrimoni combinati sulla carta non offrono tutta questa attrattiva...

Griffith mi è piaciuto come secondogenito che si è da tempo rassegnato a darsi da fare da solo per conquistarsi un posto al sole. E ho trovato curiosa (ma brillante) l'idea di fondare un club dove accogliere come membri soltanto i secondi, i fratelli minori, le nubili e le giovani signore ignorate a causa di scandali familiari, un luogo di incontro e di rifugio per una nicchia di emarginati, nobili per nascita o ricchi di loro, ma non abbastanza da poter essere ammessi nei salotti e ai balli vip. 
A tutti gli effetti, lui si configura come un promotore dell'inclusione, per dirla in termini moderni.

PS. Kingsland, secondo me, è la vera sorpresa del libro e infatti il prossimo volume è dedicato a lui...

Amarilli

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