Pensieri su "IL NODO WINDSOR" di S.J. Bennett


Il primo di una brillantissima nuova serie di gialli, con protagonista la Regina Elisabetta nei panni di investigatrice segreta.

È un mite inizio di primavera al castello di Windsor e la regina Elisabetta si sta preparando per le celebrazioni del suo novantesimo compleanno. Le attività tuttavia sono bruscamente interrotte non appena il giovane pianista russo che ha deliziato gli ospiti la sera precedente viene ritrovato cadavere, completamente nudo, appeso in camera sua con la cintura della vestaglia. Quando le indagini si concentrano sulla servitù, la regina capisce che la polizia sta seguendo la pista sbagliata. Con l’aiuto dell’inesperta ma solerte assistente Rozie Oshodi, appena assunta dopo una breve carriera come bancaria e tre anni trascorsi nella reale artiglieria, Sua Maestà decide di vederci chiaro, dando finalmente spazio alla grande passione che coltiva segretamente fin da ragazzina, quella dell’investigazione.
S.J. Bennett cattura la voce di Sua Maestà con incantevole umorismo e intelligenza, in un mistero appassionante che ritrae le atmosfere e i personaggi di palazzo con grande fascino e precisione.

S.J. BENNETT
IL NODO WINDSOR
Editore: Mondadori *
  * grazie alla CE per la copia in anteprima
Genere: giallo, thriller
Uscita: 16 marzo 2021



«Brindiamo alla vera regina del giallo. Alla vera regina del giallo.» 
«Dio salvi la regina.»


Da un po' non mi concedevo un giallo e mi aveva attirato parecchio l'idea di immergermi nell'atmosfera British e nobiliare del castello di Windsor, con addirittura un'investigatrice d'eccezione come la regina Elisabetta in persona.

In effetti, troviamo protagonista proprio lei, quella vera, con tanto di principe Filippo che perde la pazienza e fa le sue celebri sfuriate, il principe Carlo che raccoglie fondi per le sue iniziative, i nipotini che le telefonano e che lei ha voglia di vedere, i suoi amati cavalli e gli adorabili corgi che rubano i biscotti del thè dai tavolini dei salotti reali. Coinvolta suo malgrado in un caso di omicidio e forse spionaggio, s'interessa alle indagini, capisce che i "giovani" agenti non ce la faranno mai, per cui decide di intervenire da dietro le quinte, tirando le fila senza esporsi.

Va detto che Elisabetta è assolutamente credibile, non fa nulla che non corrisponda al personaggio, si attiene scrupolosamente alle regole del castello, ai limiti diplomatici e gerarchici, mantiene riservatezza e autocontrollo. Ma pensa. Intuisce. Risolve problemi e completa il puzzle.
Questa parte è a mio parere la migliore.

Tuttavia, per compensare la staticità dei queste scene, a Elisabetta viene affiancata la sua assistente, una sorta di braccio operativo dove la regina è la mente. Quindi Rozie Oshodi, con formazione militare e origini nigeriane, è la ragazza che dovrebbe sostenere la parte dell'azione (interrogatori, inseguimenti, ecc.): però sotto questo punto di vista delude abbastanza, combina poco o niente, a parte un'unica scena.
Risultato? Sembra meno in forma e meno vivace della sua ultraottantenne datrice di lavoro.

Insomma, Her Majesty convince, lo staff esecutivo un po' meno.
E se cercate qualche gossip o battuta resterete delusi (siamo ancora nel 2016, negli Usa è presidente Obama, Harry non ha ancora incontrato Meghan, ecc.).
Carino, non eccelso, nel complesso consigliato a chi vuole immergersi nelle atmosfere Windsor senza incursioni alla Jason Bourne.

Amarilli

Nessun commento:

Powered by Blogger.