SEI RISPOSTE D'AUTORE - Ornella Albanese
Ornella Albanese
• Sei risposte d’Autore:
1) Chi è Ornella Albanese?
Credo proprio di essere una donna fortunata perché
faccio un lavoro che coincide con la mia più grande passione. E poi amo la vita
così tanto da non accontentarmi di viverne una sola: tutte le mie storie sono
le diverse vite che vivo in parallelo con la mia, che peraltro mi piace
moltissimo.
2) Cosa ti piace scrivere, come e quando?
Mi piace mettermi alla prova con generi diversi, anche
se preferisco quello storico. Alterno storie leggere, che mi divertono e mi
rilassano, a storie complesse, con più intrecci narrativi e un tocco di
suspense. La maggior parte delle volte comincio un romanzo senza avere la
minima idea di quello che scriverò, altre volte ho in mente solo quello che
sarà il colpo di scena centrale e intorno costruisco la storia. Scrivo solo di
mattina, per poco tempo, e neppure tutti i giorni. Sono un po' sadica con le
mie idee, specialmente nei romanzi più impegnativi. Non le metto subito giù,
aspetto che diventino impazienti, che scalpitino per venire fuori, così, quando
finalmente mi siedo al pc, l'adrenalina è a mille e regala tensione alla
storia. E poi, anche se durante il giorno penso a come continuerò il romanzo,
mi costringo a non immaginare le scene in ogni particolare, altrimenti mi
sembrerà poi di fare un lavoro di copiatura. Le scene le creo sempre e solo
quando sono al pc, in modo che l'emozione o anche la sorpresa che provo per
certi sviluppi dell'intreccio possano comunicarsi, attraverso le pagine, a chi
legge. Se scrivessi qualcosa di già pensato in precedenza, non riuscirei a
provare quell'emozione necessaria, a mio avviso, per creare la tensione
narrativa.
3) Com’è avvenuta la pubblicazione della tua opera
prima?
Mettendomi alla prova con diversi generi, ho avuto più
di un'opera prima. Il primo racconto è stato acquistato da una rivista a
tiratura nazionale, Gioia, quando avevo sedici anni. Il primo contemporaneo ha
seguito lo stesso iter: inviato in lettura e accettato. Il primo romanzo
storico per Mondadori sarebbe stato rifiutato se la responsabile della
narrativa non avesse accolto il mio suggerimento di leggere una pagina a caso.
Da quella lettura, la decisione di pubblicarlo. E poi arriviamo al 2011 e
all'opera prima in libreria, L'anello di ferro per Leggereditore, un romanzo
che ha avuto davvero un grande successo e che proprio in questi giorni è di
nuovo disponibile in digitale. In quel caso, era stato l'editore Sergio Fanucci
ha contattarmi per una collaborazione con la sua Casa Editrice.
4) Cosa credi sia indispensabile per riuscire a
pubblicare?
Darei per scontato la capacità di scrivere in modo
coinvolgente. A questo si aggiunga una bella dose di fortuna, perché non basta
che un romanzo sia bello, perché venga pubblicato deve anche trovarsi al centro
di una serie di coincidenze favorevoli. E infine uno stile narrativo che ci
renda riconoscibili e che sia, per quanto possibile, solo “nostro”.
5) Cosa pensi sugli editori a pagamento, la
self-publishing e l’editoria tradizionale?
Gli editori a pagamento sono anacronistici, in un
momento in cui l'autore può avvalersi del self-publishing. Sono pochissimi
quelli che dispongono di una buona distribuzione e che si spendono davvero per
promuovere il libro, quindi si rischia di non ottenere i risultati sperati.
Il self-publishing è un ottimo strumento di
visibilità, una chance insostituibile per chi desidera pubblicare. Lo
svantaggio è che l'offerta così numerosa rende difficile al lettore discernere
tra chi è veramente un buon autore e chi no. Io suggerisco sempre di leggere
l'estratto che è spesso indicativo.
Editoria tradizionale è uguale a prestigio: devi
superare un filtro, sei scelto da persone competenti e non devi spenderti in
promozioni perché già il nome della CE contribuisce a lanciarti.
Per concludere, aggiungo che considero il self-publishing
un'esperienza molto divertente perché si segue personalmente l'intero percorso
che porta alla pubblicazione del romanzo e cioè scelta della cover, della
quarta di copertina, del prezzo, etc. Ho già sperimentato questa possibilità e
continuerò a farlo.
6) Quale consiglio daresti agli esordienti?
Leggere molto preferendo autori di qualità. Tutto
quello che si legge deve sedimentarsi e costituire un sostrato di stili,
vocabolario e situazioni da cui partire per essere completamente diversi. È
difficile da spiegare. Tutto quello che abbiamo letto ci aiuta anche quando
scriviamo in modo differente, diventa parte di noi e si trasforma in “istinto
narrativo”.
Una volta finito il romanzo, suggerisco di non avere
fretta anche se sembra già perfetto. Revisionare, lasciar decantare e poi
revisionare ancora e ancora. Se l'esordiente decide per una casa editrice
tradizionale, suggerirei di inviare in lettura contemporaneamente a tutte le CE
che potrebbero essere interessate al genere, perché i tempi di risposta sono biblici.
Se invece decide per il self.... un'ultima revisione crudelissima. Riuscire a
vedere i difetti di ciò che si è scritto è una qualità invidiabile in un
autore.
• Breve biografia:
Dopo
un'assidua collaborazione alla narrativa di alcune riviste con racconti gialli
e rosa, e dopo la pubblicazione di otto romanzi contemporanei con la casa
editrice Le Onde, Ornella Albanese è finalmente approdata al genere che
considera più congeniale. Ha infatti pubblicato quindici romance storici per la
collana I Romanzi Mondadori (di cui due trilogie e due riedizioni), due
thriller storici con ricca componente romance per Leggereditore: L'anello di ferro e L'Oscuro
mosaico, e infine Il sigillo degli Acquaviva per Leone editore.
Nei
suoi romanzi, l'autrice ama creare storie a mosaico, con tanti tasselli che
alla fine devono trovare il loro posto. E con tanti personaggi che si
conquistano il loro spazio accanto ai protagonisti. Quindi molti fili aggrovigliati,
spesso un mistero da risolvere, colpi di scena che sorprendano il lettore, e
uno stile narrativo che renda il tutto fluido e naturale.
Per
L'Oscuro mosaico Ornella Albanese
ha ricevuto il Premio La Vie en Rose, il premio
internazionale Castrum Minervae e il premio Festival Nazionale della
Letteratura Città di Giulianova.
Per
Il sigillo degli Acquaviva il premio Scrittori con gusto dell'Accademia
Res Aulica.
L'anello di Ferro è stato per più mesi nei primi cinque posti della
graduatoria Narrativa Storica di Amazon.
Il Sigillo degli Acquaviva - Leone Editore
Anno 1165, cattedrale di Otranto. Durante la cerimonia per il completamento del magnifico mosaico di Pantaleone da Casole, secondo la tradizione spetta all’operaio più giovane inserire l’ultima tessera, ma quel mosaicista è in realtà una donna: Sara dei Sassi, nascosta sotto abiti maschili per poter lavorare a quell’opera prodigiosa. Un saraceno dal passato oscuro, Yusuf Hanifa, uomo di scienza e temibile guerriero, aspetta che lei ponga l’ultima tessera e, finalmente, torni a essere donna per lui. Il destino, però, è in agguato e separa le loro strade. Yusuf viene caricato su una nave diretta a San Giovanni d’Acri, affinché torni nella sua terra, dove il padre è depositario di un incredibile segreto. Sara, invece, fa ritorno alla rocca della sua famiglia, in una valle ricca di feudi e dominata dal Gran Sasso. Qui, nel castello degli Acquaviva, ambizione e spregiudicatezza tessono trame ingannevoli e la verità è sempre difficile da rintracciare sotto le apparenze, ma l’arrivo di Yusuf Hanifa romperà tutti gli equilibri faticosamente raggiunti. Grazie al suo valore e alla sua acutezza, il moro giunto dal mare svelerà ogni cospirazione, ricomponendo un oscuro mosaico che mostrerà l’intera trama.
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