Pensieri su "BALLA CON ME" di Heidi Cullinan

Arriva un momento nella vita in cui serve un compagno.

Ed Maurer si è più o meno rimesso in piedi dopo la ferita al collo che l’ha relegato in panchina, mandando a gambe all’aria la sua carriera di giocatore di football semiprofessionista. Ora lavora in un ufficio che gli succhia l’anima, ma nel tempo libero svolge del volontariato in un centro comunitario locale. L’unico neo è l’istruttore di aerobica, Laurie Parker, che sembra deciso a mettergli i bastoni fra le ruote.

Laurie un tempo era uno dei ballerini più famosi del mondo, ma ora fa il volontario al Centro Halcyon per sfuggire alle macchinazioni di sua madre. Sarebbe la perfetta via di fuga, non fosse per le ingerenze e le frecciatine di un certo giocatore di football.

Quando Laurie, per un capriccio, chiede a Ed di assisterlo al corso di ballo, le opinioni che i due uomini hanno uno dell’altro vengono radicalmente stravolte. Ballare insieme li trasforma in amici, poi amanti, e infine mostra loro come guarire dal dolore del passato. Perché a ogni giravolta sulla pista, Ed e Laurie si rendono conto che l’unico modo per sfuggire ai propri demoni è continuare a ballare... insieme.


Titolo: Balla con me
Titolo originale: Dance With Me
Autrice: Heidi Cullinan
Tradotto da Martina Nealli, riveduto e corretto da Ela.
Pubblicato da: self
Genere: romance, contemporaneo
Temi: ballo, danza classica, football, guarigione
Data d'uscita: 17 ottobre 2017




"Ma con te non ho ancora ballato". Laurie scelse un brano e lo mise in repeat continuo. "Ti va un tango?"

Sono indecisa sul giudizio per questo libro, e mi spiego subito.
Questo libro è davvero intenso e magico nella sostanza: i personaggi, l'ambiente, la danza dell'innamoramento, la vita vista come un continuo passo di ballo, la danza come medicina dell'anima e del cuore spezzato. 
Diamine, a momenti anch'io avrei voluto un compagno che mi guidasse in quel modo...
E Laurie con i fuseaux!
Chi non perderebbe la testa per quella visione?
Da questo punto di vista, ci stanno anche quattro stelle.

Era lui a guidare le danze, e stavolta senza le istruzioni dell'altro.

Tuttavia, non sono riuscita a farmelo piacere del tutto - lo so, il motivo può apparire risibile ma per me è risultato fastidioso - per l'eccesso di dettagli "realistici". 
Ok, come giustamente mi ha fatto notare la traduttrice [la sempre brava Martina Nealli] sono cose che capitano a tutti e fanno parte del quotidiano. 
Ma proprio per questo non ne sentivo la necessità: ho letto centinaia di romanzi d'amore dove davo per scontato che i protagonisti sudassero, puzzassero, sporcassero le lenzuola (anche copiosamente), facessero scorregge e svuotassero l'aria dopo il sesso (capita anche alle coppie etero, peraltro). E quando dico che lo davo per scontato, intendo che già me lo immaginavo in queste scene, senza bisogno di vedermelo costantemente ripetuto.

All'inizio pensavo che il ballerino avesse una qualche fobia e che quindi questa insistenza dell'autrice avesse un senso particolare; però poi la spiegazione non arriva in modo così chiaro (altri lettori si sono dati una loro risposta, però pur sempre soggettiva); quindi ne è risultato solo un vezzo (il verismo nel gay romance?), e per mio gusto mi ha tolto molto del romanticismo che avevo provato con la storia.
[Il che non dipende peraltro dal fatto che questo fosse un gayromance: per dire, anche la scena in cui Ana e Mr. Grey fanno sesso durante il ciclo, in 50 Sfumature, è molto realistica, però per me no, grazie].

Il panico che si era sforzato di tenere a bada riemerse, gli fece stringere le mani sul petto dell'altro. "Sono un po' arrugginito". 
Ed gli accarezzò la schiena con le mani mentre con le labbra gli lasciava una scia di baci sul volto. "Andremo piano".

Amarilli

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