Pensieri su "LASCIATI ANDARE" di Mary Calmes

Il paradiso può diventare un inferno.
Per molti, rimanere bloccati a Ibiza, nella villa dell’armatore Miguel García Arquero, non sarebbe poi una tragedia. Ma Hudson Barber non la pensa così. Per lui, ritrovarsi senza passaporto, in un paese straniero tanto lontano da casa, è un incubo, reso peggiore dal fatto che ne è responsabile il suo inaffidabile gemello.

Non volendo denunciare Dalvon per furto d’identità, Hudson è costretto ad aspettare, e ne approfitta per occuparsi di alcune attività di Miguel che, a causa dell’inesperienza del fratello, sono sull’orlo del fallimento. Quegli affari in perdita sono però un dono dal cielo, perché se riuscisse a riportarle in attivo, Hudson potrebbe sfruttare quell’esperienza per finire il suo master in gestione d’impresa.

Quando Miguel torna a Ibiza, invece di trovare un toy boy scopre che Hudson ha trasformato la sua fredda villa in una casa calda e accogliente. Per Miguel non ci sono dubbi: deve convincere Hudson ad abbassare le sue difese per accogliere l’amore.


Titolo: Lasciati andare
Autore: Mary Calmes
ISBN-13: 978-1-64080-153-0
Pagine: 132
Copertina: Reese Dante
Traduzione di: Emanuela Cardarelli
Genere: contemporaneo, MM
Edizione originale: Lay It Down, 16 marzo 2016
ISBN-13: 978-1-64080-153-0
Pagine: 132
Uscita: ottobre 2017






"Hai il sapore delle arance, del sole, e di casa"


Il mio pensiero conciso?
Beautiful è più credibile e pure più avvincente.
Mi spiace, di solito i libri di quest'autrice mi piacciono molto, ma questo è stato davvero difficile da portare a termine, e ho fatto un'immensa fatica pure a recensirlo perchè non riuscivo a trovare qualcosa di positivo da dire.
Di solito, in effetti, ci sono sempre aspetti che ti sono piaciuti di più e altri meno, ma qui è veramente una faticaccia (per i miei gusti).
Personaggi: entrambi i due gemelli mi sono stati antipatici da subito. Su Dalvon credo che non vi sia nulla da aggiungere (bastano i fatti del romanzo per farsene un'idea), ma anche Hudson è un insopportabile perfettino-so-tutto-io, che dal mattino alla sera s'improvvisa manager di un piccolo impero economico (tanto che uno si chiede come faceva la struttura del miliardario a funzionare prima del suo arrivo...).
Non parliamo dell'armatore, il tizio che paga ed è padrone di tutto, che - boh - prima sembrava un fessacchioto per essersi fatto abbindolare da Dalvon, poi sapeva tutto e sembra ancora più squallido perchè gli andava comunque bene, e poi scopre nel secondo gemello l'uomo della sua vita in - cosa? - più o meno di tre secondi?
Speravo almeno di rifarmi con l'ambientazione e il paesaggio, ma Ibiza rimane proprio sullo sfondo, la storia potrebbe svolgersi su qualsiasi altra isola, e gli abitanti del luogo (diciamolo) sembrano dei poveracci retrogradi che non avevano visto la luce finchè non viene il grande uomo Americano a far sorgere il sole.
Il risvolto giallo: serviva? Forse ad allungare le pagine.
In conclusione, la mia è una recensione acida, ma sono state 132 pagine piuttosto insoddisfacenti (specie se penso al livello Calmes a cui sono abituata).

"Bene". Miguel tornò ad appoggiarsi al divano, accanto a me, e mi poggiò di nuovo la mano sulla coscia. Ero sul punto di dire che non stavo con nessuno, ma quel gesto di Miguel, così insignificante - toccarmi solo perché poteva, come si fa con un amante quando si è insieme, da soli - mi mozzò il fiato.

Amarilli

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