Pensieri su "L'ASCESA DEI RE" di C.S. Pacat

Damianos di Akielos è tornato.
Ora che la sua identità è stata svelata, Damen deve affrontare il suo padrone, Laurent, come Damianos di Akielos, l'uomo che il principe di Vere ha giurato di uccidere.

Sull'orlo di una battaglia epocale, il futuro dei loro due regni è in 
bilico. A sud, l'esercito di Kastor si sta radunando, mentre a nord le forze del reggente si mobilitano per la guerra. 

L'unica speranza di Damen è allearsi con Laurent per sconfiggere insieme i loro usurpatori. 
Ma anche se la fragile fiducia che condividono resisterà alla rivelazione della vera identità di Damen, sarà sufficiente per sventare l'ultimo e più spietato piano del reggente?


Titolo: L’ascesa dei re
Titolo originale: Kings Raising
Serie: Captive Prince #3
Autrice: C. S. Pacat
Traduttrice: Claudia Milani

Editore: Triskell Edizioni
ISBN EBOOK: 978-88-9312-347-1
ISBN CARTACEO: 978-88-9312-350-1
Genere: storico fantastico
Lunghezza: 265 pagine
Prezzo Ebook: € 5,99
Prezzo cartaceo: € 12,00



Se avesse dovuto immaginare l’incontro con Laurent l’avrebbe visto come un singolo evento catastrofico, uno smascheramento che, qualunque cosa fosse accaduta in seguito, avrebbe decretato una fine. 
La violenza sarebbe stata al tempo stesso una punizione e un sollievo. 
Quello che non avrebbe mai creduto era che sarebbe andato avanti per un tempo infinito; che la verità era già nota; che era stata faticosamente assorbita e che si sarebbe trasformata in quel peso soverchiante che gli comprimeva il petto.

Terzo volume della saga (che, col senno di poi, consiglio fortemente di leggere in rapida successione, per gustarsi al meglio tutto il climax narrativo): in due sole parole, conclusione e apoteosi.

Se il primo volume era stato tutto conoscenza e ambientazione, e il secondo approfondimento e maggior azione, ebbene, questo capitolo conclusivo segna il definitivo maturare dei due protagonisti principali, che sanno/non sanno cose l'uno dell'altro, dicono/non dicono, sperano/non sperano, facendo ben attenzione a non svelare troppo se stessi e a non esporsi.

Lui non possedeva la capacità di Laurent di colpire là dove faceva più male.

Damen, in realtà, è il più vulnerabile, perchè i sentimenti che prova gli si leggono in faccia. Ha un carattere trasparente e determinato, quindi se mente, lo fa solo per necessità e ragion di stato.
Laurent, invece, resta un intrico di segreti (talmente terribili che neppure li riesce a raccontare a parole, anche se qualcosa scappa nel sonno o - momento DOLCISSIMO e MERAVIGLIOSO - per effetto del vino...).
Alla fine, non saprei neppure dire chi mi è piaciuto di più: il barbaro, schietto, uomo di forza, onore e lealtà - ma anche un terribile ingenuo - e il raffinato, lungimirante, calcolatore-manipolatore - altrettanto ingenuo nelle ragioni di cuore.

Stavolta sono cinque stelle piene: nella sua struttura complessiva, il volume risulta ben bilanciato tra lotte e intrighi intestini, scontri fisici e un serrato contraddittorio di accusa e difesa finale, con il venire di tutti i nodi al pettine, che porta estrema soddisfazione.
L'equilibrio delle ultime pagine, poi, con una simmetria di perdite (un fratello per un fratello) e di premi (un regno per un regno, una salvezza per una salvezza) per ciascuno dei nostri, è praticamente PERFETTO.

Sentiva sotto di sé il calore del petto del principe che si alzava e abbassava per la fatica. Serrò la stretta. Incapace di sfuggirgli, Laurent emise un ultimo, disperato ringhio e solo a quel punto rinunciò alla lotta, ansimante, lo sguardo carico di furia e frustrazione.
Avevano entrambi il respiro pesante. Damen percepiva ancora la tensione che irrigidiva il corpo dell’altro. «Dillo,» ordinò.
«Mi arrendo,» ammise Laurent a denti stretti, prima di voltare la testa di lato.
«Vorrei che fosse chiaro,» si sentì in dovere di precisare Damen, il tono pieno di risentimento, «che avrei potuto fare lo stesso in qualsiasi momento quando ero il tuo schiavo.»
Laurent incontrò il suo sguardo, gli occhi troppo limpidi. «Non sei mai stato uno schiavo, Damianos. Sei nato per regnare, come me.»

In effetti, alla luce dell'intera trilogia, persino il primo volume (che per me resta il più debole) acquista un suo perchè.
In conclusione una saga moooolto e moooooolto bella [anche se resto del parere che la scelta di spezzettarla in tre sia stato ingiustificato per lo sviluppo narrativo, se non per trarne il massimo beneficio commerciale.]


«Non sono il tuo schiavo,» sussurrò. «Sono un uomo.»
Non pensare, gli aveva detto, perché era più facile che chiedergli: accettami per chi sono. All’improvviso non ce la fece più. Voleva che non ci fossero finzioni tra loro, nessuna scusa. 
Gli affondò le dita tra i capelli. «Sono io,» disse. «Ci sono io qui con te. Di’ il mio nome.»
«Damianos.»


Amarilli

2 commenti:

  1. Fernanda Romanimarzo 29, 2018 2:26 PM

    Splendida recensione! Concordo sul fatto che andrebbero letti uno di seguito all'altro, per gustarli meglio. Ed è quello che ho intenzione di fare appena mi arriveranno i cartacei. Bellissime le citazioni che hai fatto, Amarilli.

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    1. Grazie, Fernanda. Stavolta siamo d'accordo su tutto :) Anch'io mi sono presa i tre cartacei per godermi a lungo il tutto..

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