Pensieri su "SPORCHI SEGRETI" di Rhys Ford

Per Cole McGinnis, ex poliziotto diventato investigatore privato, amare Kim Jae-Min non è sempre facile, perché Jae è riluttante a mostrare apertamente il suo orientamento sessuale. 
Al contrario, Cole non sa vivere in un altro modo, anche se capisce come si sente Jae. Gli uomini coreani che seguono la tradizione, infatti, non sono gay, perlomeno non quando possono essere scoperti.
Ma Cole non può dedicare troppo tempo a sbrogliare i problemi del suo ragazzo. Ha un incarico da portare a termine. Quando una cantante di nome Scarlet chiede il suo aiuto per trovare Park Dae-Hoon, un coreano gay che è sparito quasi vent’anni prima, Cole si ritrova immerso nel mondo intricato delle ricche famiglie coreane, dove il dovere e la politica significano sacrificare la felicità per conservare imperi aziendali. Ben presto i cadaveri iniziano ad accumularsi senza un’apparente logica. A ogni passo che Cole fa verso il ritrovamento di Park Dae-Hoon, un’altra persona va incontro alla morte, e proprio qualcuno che Cole ama potrebbe essere la prossima vittima dell’assassino.


Autore: Rhys Ford
Serie: Un’indagine di Cole McGinnis
Titolo originale: Dirty Secret
Editore: Dreamspinner Press
ISBN-13: 978-1-63533-785-3
Pagine: 215
Copertina: Reece Notley
Traduzione di: Sara Benatti
Uscita: 18 aprile 2017


Un'indagine di Cole McGinnis:
1) Baci sporchi – Dirty Kiss
2) Sporchi Segreti - Dirty Secret



"Andiamo a casa, agi," sussurrò dandomi un colpetto sulla gamba prima di mettere in moto la Rover. "Io ci sono, Cole. Te lo prometto, d'accordo? Io ci sono."

Dopo aver amato molto il primo volume, non posso che continuare a tessere le lodi di Rhys Ford per questa serie con un'ambientazione davvero particolare: l'America contemporanea in cui si vengono però a inserire i valori e i pregiudizi della società coreana importata da immigrati ancora tenamente attaccatti alle loro radici.
In realtà non è che nessuna delle due civiltà si riveli molto più superiore all'altra: se i ricchi gay coreani tengono i piedi su due continenti (immagine di eterosessuale con moglie e famiglia perfetta in patria), amante e vita libera ma nell'ombra negli Statets, dietro una gigantesca cortina di ipocrisia, lo stesso Cole, figlio di mamma giapponese e papà americano è stato cacciato di casa e viene allontanato dal padre e dalla matrigna (occidentali doc).
Quindi nell'omofobia il mondo resta un grande e unico paese, senza tante barriere ideologiche.

Anche stavolta il detective privato McGinnis si trova coinvolto in un'indagine ad alto rischio, con parecchi decessi, e in cui la scoperta della verità potrebbe fare più male che bene alle persone che ama. Con l'aggiunta che la sua relazione con il coreano (e bellissimo) Kim Jae-Min è ancora in salita, visto che il ragazzo non è per nulla intenzionato a viverla alla luce del sole.
Da qui incomprensioni e contrasti senza una fine vicina.
Come già nel primo libro, Cole e Jae sono una coppia meravigliosa (a proposito, grandi scene di sesso!), ma anche il fratello di Cole e la cognata sono due personaggi tutti d'un pezzo.

Rhys Ford è poi grandiosa nel descrivere tutto un mondo di sfumature nelle tre scene in cui compaiono le tre madri: Barbara, la mamma acquisita di Cole che lo ha rifiutato e rinnegato; Claudia, la madre che ha rinnegato il proprio figlio e poi ha ritrovato l'amore, la fede, la giusta via; e ancora la madre coreana che rifiuta semplicemente l'idea di un figlio gay: per lei non è che una corruzione momentanea, uno smarrimento. Il suo sorriso di sollievo per Cole, quando apprende la verità sulla sua situazione familiare, è quanto di più sincero e spietato ci si possa aspettare.
Non credo siano solo tradizioni culturali, imposizioni di costume e di obblighi familiari: Claudia ha già dimostrato che si può attraversare il dubbio e il dolore, e trovare comunque l'amore perso per strada.
Non vedo l'ora di proseguire con i nuovi episodi (sì, ho già letto le trame e ho già i film in testa...).

Io volevo il mio dannato per sempre. Il mio per sempre.
Non quello che pareva essere destinato a me. Di sicuro non quello destinato a Jae.
Dovevo solo avere la pazienza e la forza di lottare per lui, anche se era contro di lui che stavo lottando.


Amarilli

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