Pensieri su "SCHIAVA" di Virginia Henley

Non c’è niente da fare, lady Diana Davenport non riesce ad apprezzare i molli damerini londinesi del suo tempo e per sfuggire alla noia si rifugia nella lettura, divorando le appassionanti storie di un passato antico ed eccitante. 
Affascinata dalla magia di epoche remote, dunque, quando Diana per caso s’imbatte in un elmo antico non resiste alla tentazione di indossarlo, e come per incanto si ritrova al cospetto del generale romano Marcus Magnus. 
Arrogante e irresistibilmente pieno di fascino, il generale non crede che la splendida straniera provenga dal futuro, e pensa invece che sia una spia dei druidi, destinata per questo a divenire la sua schiava…

SCHIAVA (Enslaved) è una delle opere più apprezzate di Virginia Henley, autrice di numerosi romanzi di varia ambientazione storica.

Titolo: Schiava
Autrice: Virginia Henley
Editore: Mondadori
Collana I Romanzi Introvabili n. 27
Uscita: Aprile 2017
Genere: Historical romance
Ambientazione: timetravel (da Inghilterra, 1800 a Roma, I secolo d. C.)


***

HISTORICAL ROMANCE
3 stelline e 1/2

"Marcus..."
Con orrore lui vide che i capelli di Diana stavano prendendo fuoco mentre il palo incatramato bruciava sopra la sua testa. La costrinse a fissarlo. "Ti amerò per l'eternità" le giurò mentre le infilava la spada nel cuore.

Ammetto di provare sempre una certa diffidenza verso i timetravel, perché spesso ho trovato poco credibili le ragioni che giustificano le "porte del tempo", salvo che si tratti di un fantasy. 
Qui tutto è affidato a un elmo d'epoca romana che, indossato e troppo stretto, conduce dal 1800 direttamente al primo secolo d.C... e sospendiamo la nostra sete di coerenza.
A dispetto di questo elemento, però, questo romanzo non è stato una delusione completa. Anzi. Sono quasi quattrocentocinquanta pagine dense, ricche di avvenimenti e di personaggi, e fondate su un'indubbia cura nei dettagli e nella ricostruzione storica.
Se la prima parte ambientata nell'abituale regency è comunque vivace, concentrata sulle peripezie della sfortunata Diana Davenport, lady orfana in balia di due zii tutori avidi e rapaci, la seconda parte ci porta in una Britannia occupata dai Romani e attraversata da ribellioni e tensioni.
C'è un filo conduttore, ed è il fatto che i personaggi del futuro sono una sorta di reincarnazione dei loro antichi avi, con lo stesso fascino, gli stessi vizi e virtù. E c'è un certo sgomento nel riuscire ad accettare che lady Diana riesca a barattare la propria salvezza con una verginità molto ottocentesca (e forse poco romana, anche perchè comunque la nostra bellissima doveva apparire un pelino "vecchiotta" per i tempi passati).
Ma non nego che un corpo in salute, con denti sani e capelli fluenti,e una pelle perfetta e non butterata, doveva essere comunque una rarità, anche per un generale navigato come Marcus Magnus.
Poi si fa un ulteriore salto nella Roma di Nerone e qui ho davvero apprezzato il realismo della Henley, che non concede spazio per divagazioni romantiche e descrive invece una società corrotta, avida di giochi crudeli, di supplizi e massacri di schiavi.
Senza contare che vi è un ulteriore salto-ritorno nel tempo, con ancora parecchi colpi di scena prima di giungere al tradizionale lieto fine.
In conclusione, non è un libro che consiglierei alle anime romantiche o per un pomeriggio di puro svago, ma una lettura più corposa che può comunque soddisfare chi cerca maggior sostanza oltre che leggerezza (anche perché, quanto a stile, i venti anni del libro si sentono tutti...).

Amarilli

Nessun commento:

Powered by Blogger.