Pensieri su “IL PRINCIPE DI BROADWAY" di Joanna Shupe
Clayton Madden è il tenebroso proprietario della Bronze House, il più esclusivo casinò della città, vietato alle donne. Notte dopo notte, Florence Greene sfida le convenzioni introducendosi lì per attirare le attenzioni di Clay. Sin dal primo incontro l’attrazione tra i due è altissima e Florence gli confessa il suo sogno di aprire un casinò per sole donne, chiedendogli di farle da mentore. Inaspettatamente lui accetta, ammettendo di farlo solo perché vuole ridicolizzare il padre della ragazza. Nonostante tanta brutale sincerità, Florence accetta il suo aiuto, dimostrandosi presto un’allieva più abile, e più seducente, di quanto lui si aspettasse. Madden non ha mai provato niente di simile per una donna, ma la voglia di rivalsa verso il padre di Florence non lo abbandona. Riuscirà il sentimento che sta iniziando a provare a fargli cambiare idea?
“Il Principe di Broadway”
di Joanna Shupe
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Extra Passion 142
Uscita: settembre 2022
La serie UPTOWN GIRLS:
1) IL LIBERTINO DELLA QUINTA STRADA (The Rogue of Fifth Avenue)
2) IL PRINCIPE DI BROADWAY (The Prince of Broadway)
3) “The Devil of Downtown”, di prossima pubblicazione.
Tea party e circoli di cucito non facevano per lei.
Aveva progetti più eccitanti per il suo futuro.
Scommesse e ruote della roulette. Giochi di carte e dadi.
La paura la lasciava alle altre donne.
Se sinora tutti i romanzi della Shupe mi erano piaciuti, questo non è riuscito a convincermi appieno.
Per carità, si legge e si arriva in fondo senza annoiarsi, ma la protagonista è sciocca e contraddittoria.
Probabilmente, dopo il primo libro della serie, era difficile eguagliare l'intraprendenza di Mamie, ma l'ideona della sorella Florence per aiutare le donne del suo tempo a imporsi a livello sociale e professionale è quella di creare un casinò per donne ricche, dove andare a spendere soldi che non hanno guadagnato: evidentemente, visto che siamo in un'epoca in cui alle borghesi altolocate non è consentito lavorare, il loro argent de poche non è che denaro ereditato dalla famiglia o fornito dai mariti.
Quindi, per renderle emancipate, le aiutiamo a svagarsi in un vita già frivola e viziata?
Sinceramente, leggendo, ero incredula.
Anche perché Florence viene dipinta come un'eroina, una sorta di rivoluzionaria sulle barricate della modernità.
Di contro, come controparte maschile, trova una sorta di "santo" rispetto a lei.
Clayton Madden gestisce una bisca di lusso, le dice fin dall'inizio che non una brava persona e di lasciarlo perdere, le dice addirittura - dal primo incontro - che odia suo padre e che è in cerca da anni di una vendetta.
Non le sventola i cartelloni davanti, ma ci si avvicina.
Eppure, Florence procede con i paraocchi, pensa soltanto a se stessa e al suo "sogno" (come se grazie a questo New York potesse cambiare...) e ha pure il coraggio di arrabbiarsi quando viene messa di fronte a una realtà che era sotto gli occhi da sempre.
Il motivo di rottura tra i due è ridicolo, così come è ridicolo il percorso di espiazione di Cayton.
Insomma, questo libro, pur ben scritto, non mi ha soddisfatto, per colpa di una fanciulla che non si espone e non rischia mai davvero nulla, avendo più di un paracadute pronto prima di lanciarsi.
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