#Anteprima: pensieri su "CIELI DI PIOMBO" di Mathilde Bonetti


Un romanzo storico ambientato durante la seconda guerra mondiale, appena dopo l'invasione della Polonia da parte dei tedeschi. 
E' il settembre del 1939, la guerra è appena cominciata e la lugubre ombra del nazismo si allunga minacciosa sull'Europa. Mentre il mondo si prepara al peggio, sotto cieli di piombo si consumano i drammi dei singoli.
Sullo sfondo del periodo più cupo della Storia, s'intrecciano le vicende di uomini e donne cui la guerra ha tolto quasi tutto, ma non la voglia di tornare a vivere, amare e sperare.


Cieli di Piombo
Mathilde Bonetti
Editore: Mondolibri
Pagine 330
Uscita: ottobre 2022


Oggi sono particolarmente onorata di parlarvi di un romanzo storico, ambientato durante la seconda guerra mondiale, in uscita grazie alla squisita penna di Mathilde Bonetti.

Pur essendo un romanzo corale, quest'opera ha il pregio di raccontarci vicende particolari, colte da angolazioni molto diverse: non il solito punto di vista del vincitore, ma sfaccettature per così dire secondarie, uomini e donne su cui, se vogliamo, non sarebbero puntato di solito i riflettori.

Inoltre, tutto incomincia nel 1939, sul fronte polacco, e qui troviamo un romanzo che non annacqua le ragioni dell'intervento russo. A volte, mi è capitato di imbattermi in visioni ammorbidite, con i russi impegnati in modo eroico a cacciare l'incubo nazista dall'Europa; di fatto, nel 1939, grazie al famigerato patto Molotov-Ribbentrop, non hanno fatto che gettarsi a tradimento sulla Polonia, rompendo in modo unilaterale la non belligeranza, e se ne sono spartiti le spoglie, massacrando migliaia di polacchi (ufficiali, politici, insegnanti, ecc.) a sangue freddo con le medesime modalità dei loro concorrenti. Basti pensare che per decenni (da Norimberga sino al 1990!) la Russia ha continuato a negare la propria responsabilità del sangue di Katyn attribuendola ai nazisti.

Perdonate la puntualizzazione storica, ma ci tenevo a partire da qui, anche per sottolineare il notevole lavoro di studio e ricostruzione fatto dall'autrice: Cieli di Piombo non è soltanto un romanzo collocato in un'epoca, ma vi è incastrato alla perfezione; che sia la descrizione delle armi, che sia il modo di gettarsi in picchiata degli aerei, che siano le condizioni dei prigionieri di guerra o le modalità dei rastrellamenti, ogni dolore, ogni sforzo, ogni gioia, ci è riportato con un realismo notevole, che a me ha strappato più volte un sospiro ammirato.

Così possiamo conoscere la Storia attraverso le piccole storie di Matthias Brandt, pilota tedesco, dalla parte dei "cattivi", ancora pieno di entusiasmo per il riscatto germanico e per un leader con i baffetti che ha saputo raccogliere le frustrazioni di un intero popolo; la conosciamo attraverso Blazej, pilota polacco, che invece viene colpito duramente, subito dalla parte dei "perdenti", e che affronterà le battaglie successive con la vendetta nel cuore; attraverso la cognata Axelle, in Inghilterra, e attraverso la giovanissima Mia, in Danimarca, anche loro provate e sconvolte dalla guerra, ma pronte a dare il loro apporto pur non essendo dei militari.

Tutti uomini e donne, spesso in penombra, di certo sconosciuti, però decisi a superare l'inferno e a restare vivi per ricominciare e ricostruire. E amare ancora.

Mi piace pensare che se non ci fossero state persone così, probabilmente della stessa pasta dei nostri nonni e dei nostri genitori, noi non saremmo qui a scriverne e a leggerne.
Grazie, Mathilde, per averci pensato e per averli ricordati.

Amarilli

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