Pensieri su “E infine la baciò” di Laura Lee Guhrke



Harrison Robert, visconte di Marlowe, editore di successo e impenitente dongiovanni, sfidando le convenzioni sociali ha fatto di Emma Dove la propria segretaria. Emma è precisa, competente, efficiente e tra i suoi doveri vi è anche l’ingrato compito di sbarazzarsi delle diverse amanti abbandonate dal suo principale. 
Tuttavia il suo sogno è quello di diventare scrittrice e infatti ha proposto a Marlowe diversi suoi lavori, ma sono tutti rimasti ignorati. Forse per Emma è arrivato il momento di trovare la propria strada lontana da lui, ma quando Harry si accorgerà che sta seriamente rischiando di perderla, si renderà conto non solo del suo talento, ma anche di quanto lei sia importante per lui…

Titolo: E infine la baciò
Autore: Laura Lee Guhrke
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Oro 238
Ambientazione: Inghilterra, 1893 (epoca vittoriana)
Premi e riconoscimenti della critica: All About Romance DIK (Desert Isle Keeper); 
 RITA Award by Romance Writers of America Nominee for Historical Romance (2008)
Uscita: settembre 2022

La serie "Girl-bachelors":
1) E INFINE LA BACIO’ (And Then He Kissed Her)
2) LE MALIZIE DI UN DUCA (The Wicked Ways of a Duke), 
3) IL SEGRETO DI UN GENTILUOMO (Secret Desires of a Gentleman)
4) TANTO PUO’ LA SEDUZIONE (With Seduction in Mind)





La primavera di Emma si era conclusa da tempo, 
ammesso che fosse mai esistita.


Il primo romanzo di questa serie, peraltro in lizza ai premi RITA del 2008, si avvale di un canovaccio amato e sfruttato da altre autrici di romanzi storici, ovvero la relazione irreprensibile tra la segreteria e il suo datore di lavoro, che va avanti per anni senza che lui si accorga di lei come "donna", sino a quando la collaboratrice tuttofare non lo pianta in asso, costringendolo a rivederla in una luce totalmente diversa.

Harry, visconte per nascita ed editore per passione, è il classico boss indifferente a tutto ciò che lo circonda, se non ai suoi affari; non si cura dei familiari e delle loro ricorrenze, non si cura dei problemi dei sottoposti se non per richiamarli alla produttività e non si cura delle sue relazioni sentimentali, perché, dopo essersi scottato una volta con il matrimonio, vuole solo amanti provvisorie e che non lo secchino con troppe pretese affettive.

La fortuna di Harry risiede nell'aver trovato, ovviamente, una persona che faccia tutto il resto delle cose al posto suo, preoccupandosi per lui e salvandogli pure le apparenze.
Come non simpatizzare, pertanto, con la devota Emma Dove, quando la poverina si accorge finalmente di aver mal riposto le proprie aspettative di lealtà e di aver dato anche di più di quanto il suo lavoro comportava?
Emma decide di osare e lo fa con successo, anche se la propria condizione di donna nubile trentenne, in balia delle maldicenze e dei canoni sociali, pende sulla sua testa, rischiando sempre di chiederle il conto.

So che è un romanzo considerato divertente e si sorride, infatti. Però io lo trovo così malinconico e sincero: la Guhrke traccia la figura di una donna brillante, ma anche impotente, piegata dalla severità maschile e dal perbenismo durante l'infanzia e sempre in procinto d'esserlo nell'età adulta.

E se basta una parola per rovinarla, il protagonista maschile ne approfitta in un modo che a me è sempre parso fastidioso.
Ammetto di aver tifato per Emma, ma non per il visconte, un uomo cinico che non ha fatto alcun tesoro delle proprie disavventure precedenti e che non ha un vero rispetto per il prossimo. 
E ammetto che il libro continua a piacermi molto ma che, a distanza di anni, continuo a trovare il finale un mero contentino. 
Avrei voluto di più per lei, al di là della solita dichiarazione in ginocchio. Non dico strisciare per terra, ma quasi.

Amarilli

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