Pensieri su "L'IPOTENUSA DELL'AMORE" di Helen Hoang

 

Quando la violinista Anna Sun raggiunge accidentalmente il successo di carriera con un video virale su YouTube, si ritrova incapace ed esausta a causa dei tentativi di replicare quel momento. E quando il fidanzato di lunga data annuncia che vuole una relazione aperta prima di prendere un impegno definitivo, Anna, ferita e arrabbiata, decide che se lui vuole veramente una relazione aperta, allora lo farà anche lei. Traduzione: si imbarcherà in una serie di avventure di una notte. Più gli uomini sono inaccettabili e meglio è. 
È qui che entra in gioco Quan Diep, tatuato e motociclista. Il loro primo tentativo fallisce, così come il secondo e il terzo, perché stare con Quan è qualcosa di più che sesso: accetta Anna a un livello incondizionato che lei stessa ha appena cominciato a capire. Tuttavia, quando una tragedia colpisce la sua famiglia, Anna è costretta ad assumere un ruolo per il quale non si sente affatto adatta, finché il peso delle aspettative in lei riposte non minaccia di distruggerla. Sarà allora che Anna e Quan dovranno lottare per la possibilità di amare, e per farlo combattere anche per sé stessi.

Helen Hoang
L'Ipotenusa dell'Amore
Editore: Leggereditore
Pagine: 272
Uscita: 24 febraio 2022

LA SERIE THE KISS QUOTIENT
1) La matematica dell'amore (The Kiss Quotient) 
Stella + Michael
2) Una sposa in prova (The Bride Test)
Khai + Esme
3) L'ipotenusa dell'amore (The Heart Principle) 
Anna + Quan




«È giusto comprare la prima macchina che provi in un parcheggio? O è più giusto provarne qualcuna in più per essere sicuro che la prima sia davvero grandiosa come credi?» 
Scuoto la testa, silenziosamente sconvolta per il paragone tra la proposta di sposarsi con me e l’acquisto di una nuova automobile da un concessionario. 
Io sono una persona.


Prima di tutto, vorrei dire che la casellina "romance" sta stretta a questo libro: rischia di non farlo apprezzare come si deve a chi si aspetta una storia d'amore "facile" e, al contempo, potrebbe farlo passare inosservato per chi rifugge dai libri meramente sentimentali, senza sapere cosa si cela dentro a queste pagine.

"The Heart principle" è davvero molto di più, una lettura che ti colpisce sui denti, sebbene la protagonista, Anna Sun, sia un cosino timoroso, che ha passato la propria vita ad accontentare gli altri, obbedire, rispettare le aspettative, ed è una specie di bruco che, anziché volare via, rischia di rimanerci strozzata, in quel bozzolo che la sua famiglia le ha costruito intorno.

Anni fa avevo letto il primo libro della serie, dedicato a una ragazza con la sindrome di Asperger, e già lì si intuiva quanto ci fosse di personale in quella scelta: con Anna la Hoang esce allo scoperto, parla apertamente di base autobiografica (usa infatti la prima persona) e di spettro dell'autismo.

Ci sono due motivi per cui ho letto questo libro, con la commozione a ogni pagina.
Il primo è proprio la disabilità: per motivi familiari ne sono toccata anch'io e so cosa si prova a cercare di adattarsi agli altri quando per motivi oggettivi non si riesce; capisco lo sfiancamento e l'energia fisico-emotiva che divora chi si impegna con tutto se stesso per raggiungere la tacca della normalità e quanto distrugga percepire il vuoto intorno, perché pochissimi ti tendono una mano ma si limitano ad aspettare che arrivi da solo (o con l'aiuto dei tuoi soli parenti) dove stanno loro. E poi, ehi, se non ce la fai, prenditela con te stesso, perché ci sei nato così...

Anna viene calpestata in tutti i modi: come figlia/sorella, come donna, come soggetto fragile.
Sua sorella pretende di essere onorata come "sorella maggiore", il suo fidanzato la tratta come un'auto, comunicandole che, prima di sceglierla, vuole testare altri modelli, tanto per avere un metro di paragone; il suo talento musicale si è trasformato in un'ulteriore cappa di pressione.

Ma la bolla di Anna scoppia quando si vede costretta ad assistere il padre moribondo.
Meno di un anno fa (secondo motivo di commozione) ho trascorso un'intera estate al capezzale di mio papà e l'ho visto spegnersi come una candelina; i dubbi di Anna (insistere o lasciarlo andare, incoraggiarlo o riflettere su quanto pesi l'egoismo di chi resterà) sono stati miei. Così come a volte mi sono sentita in colpa per provare stanchezza nel provvedere all'assistenza quotidiana.
Si soffre e ci si consuma da entrambe le parti del letto, non è egoismo dire ad alta voce che si fa fatica.

In tutto questo Quan è un principe azzurro acciaccato: un ragazzo reduce a sua volta dalla malattia e da limitazioni fisiche, che però è capace di dimostrare una maturità e una tenerezza sorprendente, appoggiandola nel quotidiano e insegnandole ad avere (perché no) una vita sessuale appagante senza vergogna. Un autentico raggio di sole tatuato!

Forse, se non avesse preso batoste quanto Anna, Quan non sarebbe stato in grado di provare una simile empatia, ma la realtà è fatta anche di questi uomini e donne malati/acciaccati/feriti ma coraggiosi, e sono grata per aver potuto leggere una storia d'amore (a lieto fine) con questi protagonisti.

Non diventerà mai facile. 
Combatto ogni volta che porto l’archetto alle corde, ma rimango fedele a me stessa. 
Suono con il cuore.


Amarilli



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