Review Tour per "LOVELESS" di Alice Oseman



Georgia ama le storie d’amore. Tutte. Da sempre. E crede nella magia dell’amore raccontata nei film, nei libri e nelle fanfiction romantiche da cui è ossessionata. Eppure, a diciotto anni, non ha mai baciato nessuno e non ha mai avuto nemmeno una cotta di quelle folli. Ma, come le dicono i suoi migliori amici Pip e Jason, prima o poi anche lei troverà la persona giusta. Così si dice, no?

L’inizio dell’università, in una città che non conosce, lontana da casa, sembra l’occasione perfetta: incontrerà persone nuove, vivrà nuove esperienze e finalmente anche lei imparerà a godersi le farfalle nello stomaco di cui parlano tutti. E poi Georgia ha un piano. Con l’aiuto della sua esuberante compagna di stanza Rooney, che come lei ha una passione smisurata per Shakespeare, riuscirà a realizzare il suo sogno, forse. Ma quando finisce in mezzo a una personalissima commedia degli errori che crea il caos tra i suoi amici di sempre, Georgia inizia a domandarsi perché l’amore sembri così facile per tutti tranne che per lei. Quando poi le appioppano definizioni mai sentite come asessuale o aromantica, incertezza e confusione aumentano a dismisura. Che sia davvero destinata a restare senza amore? O forse, per tutti questi anni, si è tanto affannata a inseguire la cosa sbagliata? E poi, chi lo dice che quello romantico, alla fine, sia l’unica forma possibile di vero amore?

Una storia delicata e intensa di identità e accettazione che farà breccia nel cuore dei lettori e che conferma il talento cristallino di Alice Oseman, un’autrice dalla voce rara e preziosamente autentica.

Autrice: Alice Oseman
Titolo: Loveless
Editore: Mondadori *
 * ringrazio la CE per la copia digitale
Pagine: 18 maggio 2021



In poche parole. Amavo. L’amore.

Mi tolgo subito il pensiero così non ci penso più: per quanto voglia parlare di un argomento attuale, utile e di cui si deve assolutamente parlare, lo stile di questo libro ha faticato un po' ad arrivare al mio cuore di lettrice.
Lo scopo (lodevole) era quello di dare voce a una minoranza, o meglio far comprendere ai ragazzi, ma anche agli adulti, che non devono sentirsi emarginati o sbagliati soltanto perchè non avvertono alcuno stimolo ad avere una storia d'amore, a innamorarsi, ma anche semplicemente a interagire con gli altri a livello sessuale. 

Georgia, la protagonista del romanzo, inizia il suo primo anno in un'antica università e prende gradualmente consapevolezza che non è lei a essere sbagliata, perché non c'è una regola unica a cui lei fa eccezione. Semplicemente, ciascuno ha stimoli diversi, desideri diversi, o forse non ha bisogno delle stesse cose che cercano i propri coetanei e non condivide le loro aspirazioni.
La storia di Georgia ci insegna a non farsi prendere dall'ansia, a non angosciarsi perché non corrispondiamo a modelli circostanti e ad accertarci per ciò che siamo, indipendentemente da ciò che gli altri si aspettano da noi (sempre in termini affettivi, naturalmente).

Il problema è che, in concreto, Georgia (il cui POV sostiene la struttura della narrazione) è lievemente noiosa, lagnosa e sfibrante e la sua ossessione (perchè, prima di ricevere pressione dagli altri, già lei ci rimugina di continuo) così com'è contestualizzata rischia di banalizzare  o non far attribuire il giusto valore a quello che può essere un reale motivo di sofferenza.

In buona sostanza, Georgia ci viene presentata come una ragazza che non ha problemi di salute, non ha problemi economici, vive in un paese in pace e non deve lottare ogni giorno per sopravvivere, è nata in una famiglia che le vuole bene e che le permette di frequentare un'università rinomata, non ha subito traumi particolari, non subisce bullismo, ha amici meravigliosi che le stanno vicino e, in tutto ciò, ci saranno appena due righe nel libro sul fatto che compia la sua attività principale, ovvero studiare. Georgia va al pub, Georgia partecipa alle feste delle matricole, legge libri, guarda film, organizza attività associative e la messa in scena di un medley teatrale, visita la città, va a fare la spesa. E stop. 
L'universitaria Georgia non fa nulla di concreto per buona parte della sua giornata, a parte divertirsi e riempire le ore. 

Nel complesso, per chi legge, sembra quasi che lo scoprire d'essere aromantica sia il trovare almeno qualcosa da dire su Georgia, perché altrimenti su di lei non ci sarebbe altro. 
Ovvero l'esatto contrario di ciò che mi aspettavo dalla lettura: pur essendo partita con le migliori intenzioni, di frequente mi sono ritrovata ad agognare la fine, perché il libro continua a riprendere gli stessi concetti ma senza farlo in modo incisivo. 
Magari si rivolge a un target più giovanile e non sono riuscita a coglierne appieno la freschezza, ma mi pare una ragazza con molte più possibilità della norma che invece si piange parecchio addosso.

Mi rendevo conto che fosse una cosa melensa. Ma non ero una persona cinica. Ero una sognatrice, forse, a cui piaceva struggersi e che credeva nella magia dell’amore. Come il protagonista di Moulin Rouge, che fugge a Parigi per scrivere di verità, libertà, bellezza e amore, anche se avrebbe fatto meglio a trovarsi un lavoro così da potersi permettere di fare la spesa. Ecco. Uguale identica.



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