Review Party per "AMARE UN LIBERTINO" di Julia Quinn (Bridgerton #6)

 

In ogni vita c’è sempre un punto di svolta.
Un momento così chiaro e folgorante che si ha la sensazione di essere stati colpiti in pieno petto e si sa, con assoluta certezza e senza la minima ombra di dubbio, che nulla sarà più come prima. Per Michael Stirling quel momento giunse quando posò per la prima volta gli occhi su Francesca Bridgerton.

Dopo un’esistenza passata a inseguire le donne, a scambiare sorrisi ammiccanti, ad accarezzare, baciare e fare l’amore senza consentire mai al proprio cuore di restare realmente coinvolto, gli era bastato uno sguardo per innamorarsi perdutamente di lei.
Purtroppo per lui, però, Francesca sarebbe rimasta una Bridgerton solo per poche ore ancora: l’occasione del loro incontro, infatti, era stata una cena di festeggiamento per le prossime nozze di suo cugino, nonché amico fraterno, John Stirling, conte di Kilmartin, proprio con lei.

Ma questo accadeva tempo fa: ora John è morto, Michael ha ereditato il titolo di conte e Francesca è libera. Per lei Michael è il caro amico di sempre, il suo confidente, e lui non ha il coraggio di svelarle i suoi veri sentimenti.
Fino alla notte in cui la giovane, quasi casualmente, si ritrova tra le sue braccia, e la passione si rivela più forte di ogni segreto.

Julia Quinn
Serie: Bridgerton – 6
Titolo: Amare un libertino
Collana: Oscar Bestsellers
Editore: Mondadori *
 * ringrazio la CE per la copia digitale
ISBN: 9788804740315
324 pagine
Uscita: 18 maggio 2021

I suoi occhi erano di un blu spettacolare perfino a lume di candela. 
O forse, semplicemente, lui sapeva quanto fossero blu. 
Avrebbero dovuto chiamare quel colore “blu Francesca”.

Il sesto romanzo dei Bridgerton è uno degli esempi che rammento a me stessa quando voglio convincermi che una rilettura può davvero farti scoprire emozioni che non avevi percepito al primo giro.
Anni fa, in effetti, la storia di Francesca e Michael non mi era parsa memorabile, un po' il classico triangolo dove i due sopravvissuti si struggono e si colpevolizzano a vicenda per il fatto di sentirsi attratti tra loro, mentre si ostinano a volere preservare la memoria di un terzo (rispettivamente, marito e cugino/amico) a cui erano davvero affezionati.

E invece stavolta i due mi hanno conquistato da subito. 
Già nei primi capitoli mi sono ritrovata commossa, perché si parte dall'amore vero e all'amore vero si ritorna. 

Michael, si trova a ereditare un titolo e a essere considerato l'uomo più fortunato, perché in una notte ha ottenuto tutto ciò che desiderava. Ma lui non lo desiderava!
Non lo desiderava così tanto che si ritrova a fuggire, ad allontanarsi dai propri affetti, dai luoghi che chiamava casa per espiare un destino benefico che ha preteso troppo in cambio.

Ho trovato questo personaggio umano e forse troppo tormentato per esigenze di copione, per adattarlo a un ruolo precostituito: poveraccio, viene da subito etichettato come l’Allegro Libertino, ma della ragione di questa sua nomea non vi è traccia, perché il romanzo inizia con uomo già profondamente innamorato di un’unica donna e si conclude con l’uomo ancor più innamorato di quella stessa unica donna. Sempre lei. Insomma, se questo è un libertino, non è poi cosi difficile da amare…

Era così bello al chiaro di luna e così insopportabilmente bisognoso d’amore, che Francesca si sentì stringere il cuore. Non c’era donna in grado di resistergli, con quel viso perfetto e il corpo slanciato e muscoloso. E chiunque si fosse preso la briga di esplorare ciò che aveva nell’anima, avrebbe scoperto un uomo dolce, leale e sincero. Con un che di diabolico, certo, ma Francesca sospettava fosse la prima cosa che attirava le donne.

Ma al di là della cupezza di certe scene (ho ammesso all'inizio d'essermi un po' commossa), questo è un libro in cui ho anche ridacchiato. Ci sono vivaci scambi di battute, lingue taglienti, spiriti mordaci.

A parte lui, che ho promosso al primo sguardo, devo spendere una parola di apprezzamento per Francesca. All'inizio ritenevo che non avesse lo stesso appeal di una Daphne o di una Eloise, mi pareva la sorella compassata e spenta dei Bridgerton. Invece riesce a farsi valere, riesce a persuaderci d'avere veramente amato suo marito e, nonostante questo, di scegliersi un secondo marito che non è assolutamente una seconda scelta.
Consigliato anche questo SESTO episodio.

Sentì la propria voce dire qualcosa, forse il suo nome.
Sentì una morsa nel petto e il cuore che batteva all’impazzata, finché d’un tratto l’impossibile divenne inevitabile e comprese che questa volta non sarebbe riuscito a fermarsi.
Questa volta non c’entravano il sacrificio, l’autocontrollo o il senso di colpa.
Questa volta c’era soltanto lui.
E l’avrebbe baciata.

Amarilli


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