Recensione in #anteprima per "IL CACTUS NON HA COLPA" di Roberta Marcaccio

Buona giornata. 
Oggi Lucia recensisce un libro che uscirà tra qualche giorno e che vi consiglia. 
Leggete subito la sua recensione e - attenzione - nel prossimo post troverete l'intervista fatta per l'occasione all'autrice.


Alla soglia dei quarantacinque anni, Rebecca perde l’unico amore a cui ha dedicato vita, anima e cuore. Il suo lavoro. Una lettera, consegnatale personalmente dall’amministratore delegato dell’azienda per cui lavora, cancella ventiquattro anni di carriera e la mette di fronte alla scelta più difficile che abbia mai dovuto affrontare: rimanere fedele a se stessa e chiudere per sempre una porta alle sue spalle.
Ventiquattro anni di carriera fatti di rapporti umani, sedi di lavoro diverse, dalla Romagna al Piemonte, fino alla Valle d’Aosta, legami più o meno forti coi colleghi, amicizia e passione per un lavoro che a tratti diventa preponderante su tutto. La storia di Rebecca è brutalmente attuale. Lo ascoltiamo al telegiornale, lo leggiamo sui quotidiani ma quando capita diventa un duro rospo da ingoiare. Rebecca, Giuliano, Ilaria, Vittorio, non necessariamente in quest’ordine, sono i protagonisti di una vicenda in cui tante persone possono identificarsi. Il lavoro per molti è rifugio, consolazione, passione, si investono anni di vita e quando vengono a mancare certe condizioni ci si sente traditi, come se lo facesse l’amore della nostra vita.

Che strada sceglierà Rebecca? Riuscirà a dare una nuova direzione alla sua vita?

Il romanzo racconta con emozione, ma anche una punta di ironia, una storia come ne sono accadute tante e che non si augura a nessuno, anche se… non è forse vero che non tutti i cactus vengono per nuocere?



Titolo: Il cactus non ha colpa
Autrice: Roberta Marcaccio
Editore: Triskell Edizioni *
   * grazie alla CE per la copia digitale
Genere: Contemporaneo
Lunghezza: 200 pagine 
Data di pubblicazione: 11 febbraio 2021



Non c’è denaro sufficiente per riempire l’anima di soddisfazione.


Tra le pagine di questo libro conosciamo il personaggio di Rebecca, la scena si apre in un momento molto buio della protagonista, sono pagine di dolore e rabbia quelle che ci accolgono nella sua storia, pagine che però assai ci incuriosiscono e allettano a scorrere le righe.

Cosa è successo a Rebecca lo leggiamo nelle pagine seguenti, grazie a un salto temporale di vent’anni in cui scopriremo una giovane protagonista e la sua vita, una vita perlopiù lavorativa e di pochissimo altro a parte una buona amica.

Le sue gioie, i suoi affanni sono tutti tra gli uffici e tra i file della sua professione, che viene descritta in un lungo e dettagliato riepilogo fatto di viaggi di lavoro, riunioni e di scatti di carriera, una buona parte del testo si riduce a questa esposizione di vita curricolare molto ordinaria e ben poco letteraria.

Un periodo di tempo di completo digiuno dai sentimenti: la protagonista ha scelto di focalizzarsi sulla carriera, un lavoro che ama e le cui soddisfazioni riescono ad appagarla ma anche forse a confondere le sue priorità e a non farle vedere con obiettività la contorta natura umana in un garbuglio emozionale tra ammirazione professionale, presunta amicizia e false sincerità.

Ripercorrere le sue traversie impiegatizie, così aride di affetti sinceri, fa male, ma fa anche riflettere sul fatto che forse basare la propria vita solo su un rapporto di tipo professionale ha delle manchevolezze che a lungo andare possono solo far trionfare la solitudine.

Un libro davvero ben scritto, nonostante le tante pagine dedicate alle descrizioni delle mansioni svolte si lascia leggere molto velocemente, ci si trova facilmente impelagate nell’attesa di scoprire gli eventi dei venti anni precedenti, che percorso Rebecca ha fatto, chi ha incontrato cosa ha fatto e soprattutto cosa ha deciso di NON fare.

Libro intenso ed emozionante, vivido forse proprio perché autobiografico per buona parte e accompagnato da una bella verve narrativa, e se a farne le spese è stato un incolpevole cactus, pazienza, occorre rompere qualcosa per formare crepe cosicché il destino possa infilarci tesori.

PS. Nel prossimo POST troverete l'intervista!

Lucia

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