REVIEW PARTY per "THE GENTLEMAN BASTARD SEQUENCE" di Scott Lynch: I PIRATI DELL'OCEANO ROSSO (libro 2)



Dopo un violento combattimento con la malavita che li ha quasi uccisi, Locke e il suo fedele compare Jean fuggono dalla città in cui sono nati e approdano agli esotici lidi di Tal Verrar per curarsi le ferite. Ma neppure all’estremità occidentale del mondo civilizzato possono riposare, e presto tornano a dedicarsi a ciò che sanno fare meglio: rubare ai ricchi e intascare il ricavato.

Questa volta il loro obiettivo è oltremodo ambizioso: la torre di Peccapicco, la casa da gioco più esclusiva e più sorvegliata che ci sia. I suoi nove piani attirano una clientela facoltosa, e per giungere fino alla cima servono buon credito, comportamenti bizzarri e un gioco semplicemente impeccabile. Perché c’è una sola regola importante che Requin, lo spietato padrone di Peccapicco, fa rispettare rigorosamente: chi bara avrà la morte.

Per nulla intimoriti, Locke e Jean hanno elaborato una strategia che comprende bugie, trucchi e inganni per tutti e nove i piani su su fino al favoloso caveau di Requin. Sotto mentite spoglie, compiono la loro meticolosa ascesa verso un obiettivo ormai vicinissimo. 
Ma qualcuno a Tal Verrar ha scoperto il loro segreto. Qualcuno giunto dal passato, che ha tutte le intenzioni di far pagare ai due sfacciati malviventi i crimini commessi. Ora avranno veramente bisogno di ogni grammo di astuzia per salvare le loro anime prezzolate. E potrebbe non bastare.

Scott Lynch
I pirati dell’oceano rosso
Serie: THE GENTLEMAN BASTARD SEQUENCE - LIBRO II
Collana: Fantastica
Editore: Mondadori *
* ringrazio la CE per la copia e l'opportunità!
ISBN: 9788804736196
720 pagine
Uscita: 1 dicembre 2020




«Ci serve un bersaglio, Jean. Ci serve un gioco. Abbiamo bisogno di qualcuno su cui lavorare insieme, in squadra. Non capisci? Non è soltanto per quello che possiamo sfilare a Requin. Voglio che sia noi contro il mondo, intenso e pericoloso, proprio come una volta. Che non ci sia spazio per questa specie di pronostici, capisci?» 
«Per ritrovarci costantemente sull’orlo di una morte orribile e sanguinosa, vuoi dire.» 
«Esatto. I bei tempi andati.» 


(RECENSIONE DEDICATA A MIO PAPA', PER UN MOTIVO CHE VEDETE IN FONDO)

Se il primo volume della saga mi era piaciuto, ho semplicemente adorato questo, e per mia fortuna ho avuto la possibilità di godermelo con calma, sera dopo sera. 
Anche questo è un romanzo corposo, oltre settecento pagine, ma ancora una volta Lynch è riuscito nell'incredibile impresa di renderlo un giocattolo elaborato, dove svariati ambienti e macchinazioni si mescolano e si incastrano tra loro, in un complesso gioco di ingranaggi che parte lento e da molto lontano, per poi iniziare a girare, in un finale sempre più vorticoso e sorprendente.

Dopo essere fuggiti da Camorr, Locke e Jean giungono a Tal Verrar, la Rosa degli Dei, all’estremo margine occidentale dell'antico Impero e del cosiddetto mondo civile. 
Qui iniziano una lenta impresa che richiede più anni di preparazione, con un obiettivo principale (il tesoro alla base della torre di Peccapicco) che però presto si suddivide in più obiettivi da raggiungere, obiettivi suggeriti da terzi giocatori, che pongono in palio un rischio notevole come una morte certa.
Ed eccoli, i nostri due ladri, attori e truffatori, impegnati in una mirabolante serie di artifizi e raggiri pur di portare a casa (ma l'anno una casa, ormai?) la pelle.

Di fatto, è un romanzo che ci rivela un aspetto più umano dei due.
Dopo essere cresciuti tra i vicoli e i canali natii, questo novello Ulisse e il suo fedelissimo compagno, ci dimostrano tutta la loro amicizia e il loro profondo senso dell'onore. 
Non sono semplici ladri, non sono semplici assassini, ma delinquenti con un profilo etico assai più elevato delle loro ricche e avide vittime. E sono delinquenti che soffrono, che vanno in crisi, che tengono su di sé il peso dei loro errori e delle loro sconfitte, ma sempre senza mai perdere il gusto divertito di beffare il prossimo con l'intuizione e il guizzo dell'inganno.

Bellissima, peraltro, anche la parte "marinara" del libro, con viaggi nel mar d'Ottone, fughe e abbordaggi, e un intermezzo piratesco affascinante e divertente (e anche femminista, se mi è consentito, con ufficiali di vascello che sanno farsi rispettare).

Seppure ridotti di numero, i Bastardi Gentiluomini continuano a vivere e a tramandare la loro leggenda.
E Locke, come Ulisse, è ben deciso a tenersi stretto il proprio nome.

Nel complesso, un grande fantasy, consigliatomi a suo tempo da mio padre, e ancora una volta devo ammettere che aveva ragione. (Mi spiace solo di non essere riuscita a dirtelo, ma forse dove sei mi puoi continuare a leggere...)

Locke disse: «Tanto vale che lo sappiate: sono già stato avvelenato a scopi coercitivi in passato». «Davvero? Molto opportuno. Allora concorderete senz’altro che è meglio dell’essere avvelenato a scopi omicidi.»


Amarilli

3 commenti:

  1. Io sono sicura che tuo papà starà sorridendo felice nel sapere che anche tu hai amato questa serie. Un abbraccio fortissimo

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    1. Lo spero. Se non altro abbiamo buoni gusti familiari :) Ricambio l'abbraccio!

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  2. Vero, in questo romanzo si scopre un'umanità ed un'etica non scontata nei nostri cari Bastardi gentiluomini

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