Pensieri su “Meravigliosa” di Julia Quinn

Nauseato dalle donne che lo rincorrono solo per il suo denaro, Alexander Ridgely, duca di Ashbourne, è risolutamente avverso al matrimonio. 
Ma quando un’affascinante americana dai capelli rossi fa irruzione nella sua vita, le convinzioni dell’uomo s’incrinano. 

Emma Dunster è brillante, divertente, coraggiosa. 
Una ragazza piena di qualità, nessun dubbio. 

Qual è quindi il problema? Il lignaggio: Alex crede che sia una semplice cameriera, l’antitesi della sposa per un algido duca. Ma sotto quegli abiti dimessi da sguattera, si nasconde una donna diversa e volitiva, che desidera un futuro che va ben oltre le convenzioni della buona società…



MERAVIGLIOSA (Splendid) è il romanzo d’esordio di Julia Quinn. E’ il primo romanzo della serie Blydon, anche chiamata ‘trilogia Splendid’, a cui appartengono:

1) MERAVIGLIOSA (Splendid);
2) DANZANDO SOTTO LE STELLE (Dancing at midnight);
3) CIELI DI CORNOVAGLIA (Minx)
ed il racconto LE DUE SORELLE (A Tale of Two Sisters) contenuto nell’antologia DOV’È IL MIO EROE? (Where’s my hero?).

“Meravigliosa”
 Julia Quinn 
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Oro 216
Ambientazione: Inghilterra, 1816 ( periodo regency )
Premi e riconoscimenti della critica: All About Romance DIK (Desert Isle Keeper)
Uscita: novembre 2020




Quando pensi di aver letto quasi tutto di Julia Quinn, scopri un titolo che ti era sfuggito (nel mio caso, l'intera trilogia, perché ho letto soltanto la novella collegata - Le due sorelle).

La seconda riflessione che mi sorge spontanea è che, se questo è il suo romanzo d'esordio, direi che la sua abilità è apparsa sin da subito. Certo, non siamo ai livelli dei Bridgertons (almeno dei volumi migliori), però quella di Emma/Alexander è una storia che parte nei canoni, per poi acquistare vivacità, tra feste, passeggiate, progettazione di intrighi propri e fuga da intrighi altrui.

Tra gli elementi che ho apprezzato, c'è senza dubbio il ritmo, con varie scene di eroine allo sbaraglio, dovute soprattutto all'intrepida e simpatica Emma, forse un po' astorica nella sua pretesa di realizzarsi comunque come "working-girl", però assolutamente ragionevole e comprensibile nel suo terrore di affrontare una vita tediosa e inutile, come damina esposta in vetrinetta.
Ho amato lei, ma anche la cugina Belle, e ho trovato divertenti certi loro momenti di audacia (benché inverosimile).

Al contrario, e lo ammetto, per buona parte del libro ho detestato il Duca.
Così abituato a vedersi adulato e ricercato, all'inizio Alex è pieno di pregiudizi (come i suoi concittadini) verso le "donne delle Colonie" e verso le donne arrampicatrici in generale, poi ci mette una vita a convincersi che può accettare Emma come sua Duchessa e poi ancora gli basta un nonnulla per cambiare idea. 
E' un uomo piuttosto volubile, un damerino che vale la metà di Emma (sebbene sia lui a definire "isterica" lei) e alla prova dei fatti, se non avesse valletti, cocchieri e amici per sostenerlo, temo che, abituato a fare unicamente il tragitto casa-club, morirebbe in fretta e furia di fame se non ci fosse qualcuno a servirgli il pasto pronto.

Insomma, un odiosetto, che tra le altre cose, approfitta un po' troppo dell'ingenuità di Emma.
Diciamocela tutta: vero è che nel 1995 le autrici amavano questo tipo di uomini impetuosi e che il verbo "violentare" veniva usato con una connotazione di impeto passionale, però ai miei occhi del 2020 in talune scene Alex mi è parso piuttosto predatorio, così come una certa scena di aggressione verbale rimane comunque ingiustificata e imperdonabile.
Ma tutti i maschi non ne escono bene, dal cugino Ned al visconte sinistro.

Nel complesso, uno spaccato di società con gentiluomini ingessati e conformisti, annoiati dal non fare nulla (sì, le gentildonne sono allineate, però almeno Emma e Belle alzano il livello).
Resto curiosa di leggere il seguito con lady Arabella.


Amarilli

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