Pensieri su “Era scritto nel destino” di Madeline Hunter

Nell’istante in cui posa lo sguardo sulla bellissima ragazza che vende vasellame al mercato, Rhys capisce che non ha scampo. 
Certo non immagina di rivedere Joan, pochi giorni dopo, ingiustamente punita con la gogna, e per salvarla decide di riscattare il suo contratto dal piastrellaio presso cui lavora. 
L’attrazione fra i due scocca immediata, tuttavia nel cuore di lei non sembra esserci posto per l’amore, ma solo per la promessa di vendetta pronunciata sulla tomba del padre nei confronti di chi ha causato la rovina della loro famiglia. 

Eppure quella barriera di determinazione non potrà che vacillare di fronte alla dolce e paziente insistenza di quell’uomo tanto affascinante quanto nobile d’animo…


“Era scritto nel destino” 
Autrice: Madeline Hunter
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Oro 215
Ambientazione: Inghilterra, 1328
Premi e riconoscimenti della critica: All About Romance DIK ( Desert Isle Keeper ).



La serie MEDIEVAL:
1) TU MI APPARTIENI (By Possession)
2) ERA SCRITTO NEL DESTINO (By Design)
3)  UN ANGELO PROIBITO (Stealing Heaven) 
4) By Arrangement;
5) The Protector;
6) Lord of a Thousand Night 




Giunta al secondo volume di questa serie d'ambientazione medievale, non posso che confermare che preferisco nettamente la Hunter in versione regency.
Non c'è niente da fare.

Per carità, l'epoca scelta è più che interessante: siamo nell'Inghilterra del '300, coeva alle Crociate, con uno scenario più che mai instabile e con i baroni pronti a servire ora questo ora quel monarca in grado di accaparrarsi il trono: adesso c'è riuscita Isabella, che ha insediato suo figlio Edoardo, ma regna al suo posto affiancata dal suo amante Mortimer.
Si tratta di un'epoca in cui, tuttavia, rifiorisce l'artigianato e il commercio, riprendono a lavorare scultori, piastrellai, vasai, pittori, e dimore e chiese andate in rovina vengono ingrandite e ristrutturate.

Se avete già letto TU MI APPARTIENI, ricorderete l'abile Rhys, mastro muratore e grande amico di Moira, mentre lei decideva chi preferire tra lui e Addis il barone (sì, Moira non aveva goduto granché i miei favori come personaggio...). Ebbene, Rhys è ancora all'opera, si è fatto una certa fama, e si destreggia tra la sua vera attività e quella più segreta in ambito politico (dovrebbe rappresentare l'influenza sempre più crescente nel regno del ceto borghese/commerciante, rispetto ai signorotti feudali e al clero).
Un giorno s'imbatte in una giovane che vende statue d'argilla fatte da lei, per poi ritrovarla subito dopo esposta alla gogna per scontare una punizione del suo padrone. Ovviamente, come già accaduto con Moira, di nuovo scatta in lui l'istinto del brav'uomo, tanto che accoglie la giovane e il fratello presso di sé, li mantiene, li aiuta in tutti i modi possibili.
E i fratelli gliene dovrebbero essere grati?
Sì, no, forse. 

Ok, anche Joan non è mi risultata troppo simpatica: da un lato, l'ho trovata incoerente, un colpo è una ragazzina senza protezione e diritti, un colpo dimostra un orgoglio fuori tempo, un colpo quasi disprezza il povero Rhys che non è abbastanza uomo d'onore. 
E un po' tutto il percorso che compie la donna è privo di fondamento storico, così come di credibilità.
Insomma, tanto eroina fuori epoca, oltre che incostante.
Basti dire che, alla fine, sono arrivata addirittura a riconsiderare Moira, che riappare con Addis ed è l'unica a sostenere in modo leale il protagonista.

Se vi piacciono i romanzi polposi, è una lettura che fa per voi.
Io sarei curiosa di proseguire solo per vedere chi viene appioppato a Marcus, nel gioco delle contrapposizioni della serie (nobile/servo della gleba, nobile/artigiano, ecc.).

Amarilli



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