Review Tour per "IL RITMO DELLA GUERRA" di Brandon Sanderson (Cronache della Folgoluce #4)

 


Dopo aver riunito gli umani in una coalizione per difendersi dall’invasione nemica, Dalinar Kholin e i suoi Cavalieri Radiosi combattono da un anno una guerra brutale e prolungata. Nessuno sta avendo la meglio e su ogni mossa strategica incombe la minaccia di un tradimento da parte di Taravangian, subdolo alleato di Dalinar. 
Ora che nuove scoperte tecnologiche degli studiosi di Navani Kholin iniziano a cambiare la faccia della guerra, il nemico prepara un’operazione audace e pericolosa. La corsa agli armamenti che ne seguirà metterà alla prova gli ideali stessi dei Radiosi, fino a poter rivelare i segreti dell’antica torre che un tempo costituiva il cuore della loro forza. 
Nel frattempo, Kaladin Folgoeletto deve venire a patti con un diverso ruolo tra i Cavalieri Radiosi. Ma anche i suoi Corrivento hanno i loro problemi: Coalescenti sempre più letali si risvegliano tra le file del nemico, mentre non ci sono altri onorespren disposti a vincolarsi con gli umani per accrescere i numeri dei Radiosi. Adolin e Shallan dovranno guidare un’ambasciata della coalizione alla fortezza degli onorespren, Integrità Durevole, per convincerli di persona a unirsi alla causa contro Odio o affrontare le conseguenze del fallimento.

Autore: Brandon Sanderson
Titolo: IL RITMO DELLA GUERRA
Serie: Cronache della Folgoluce #4
Editore: Mondadori **
Collana: Oscar Fantastica
** grazie alla CE per la copia e l'opportunità
ISBN: 9788804731931
1344 pagine
Uscita: 17 novembre 2020

La serie "Cronache della Folgoluce":
1) La via dei re
2) Parole di luce 
3) Giuramento
4) Il ritmo della Guerra



La mia passione per questa serie, lo confesso, è sbocciata in modo molto lento e piuttosto tardivo: dopo aver letto (e adorato) sostanzialmente tutto il pubblicato da Sanderson qua da noi, mi sono impantanata nella Via dei Re e ho fatto più fatiche delle altre volte a digerirne universo, concezione e messaggio. 

Ma il punto è che questa è "la Saga" di Sanderson, un'opera mastodontica su cui sta lavorando da oltre un decennio, immaginata come una struttura di dieci tomi totali, divisi in due sottostrutture di cinque.
Ed una saga che lui ha immaginato completa, quindi prevedendo una descrizione minuziosa della teologia, delle società e civiltà, sia umane che non umane, corredandola di nozioni specifiche di mineralogia, letteratura, storia, ecc. 
Insomma, credo che a parte si potrebbe benissimo condensare una sorta di mini-enciclopedia, una guida per orientarsi tra le migliaia di pagine (e in rete qualcuno ci ha anche provato).

Però ad un certo punto (più o meno a pag. 800-840 del primo volume) anche per me è scattato qualcosa, tipo l'ingranaggio che ti fa dire "grandioso" e ti proseguire, macinando tomi su tomi, affezionandoti come non mai ad alcuni personaggi più di altri.

Anche se un filino inferiore a Giuramento (per me sinora il migliore dei libri), anche IL RITMO DELLA GUERRA è riuscito a scatenare il mio animo da tifosa sfegatata dell'epic: ci sono una quantità spropositata di capitoli densi che ho letto con il cuore in gola e momenti di "i nostri eroi stanno perdendo" durante i quali ero tentata di tornare a mangiarmi le unghie per l'ansia come facevo da bambina.
Succede di tutto, succede tanto, e ringrazio il timore d'incorrere in spoiler che mi evita di cadere nella tentazione di rivelare troppo; però posso dire che nel complesso questo è un grande volume di "crescita" collettiva: se già al termine del precedente, Dalinar s'era dovuto scontrare con la propria dose di ombre e rimorsi, qui completa il giro e arriva a maturazione come grande eroe reale, tormentato ma capace di portarsi il mondo sulle spalle; pure Navani, sinora una regina consorte (per ben due volte) comincia a ritagliarsi un proprio ruolo e si ritrova in prima linea contro i Nichiliferi; le mie ragazze (Shallan e compagne, se avete seguito la saga sapete a chi mi riferisco) sono innamorate di Adolin, ma ancora indecise su chi debba prevalere (e lo capiranno, oh sì, con il meraviglioso apporto del principe più simpatico e leale che ci sia); e Kaladin, lui si ritrova a giocare la sfida più dolorosa, lacerato dai traumi della guerra, delle colpe familiari passate e delle incomprensioni familiari attuali.

Soffrono tutti, tengono duro, noi resistiamo con loro.
E io resto indecisa tra Adolin e il Folgoeletto, perché sono entrambi ragazzoni superbi che mantengono le promesse e si fanno amare. 
Ma prediligo Syl, lo Spren-fashion, sopra ogni cosa.

La guerra è ormai in pieno svolgimento e l'umanità ha cominciato finalmente a coglierne il "ritmo": non è facile, i rischi sono innumerevoli, i traditori in aumento e il quinto volume ci riserverà finalmente lo scontro dei Campioni, due schieramenti e un solo traguardo: sopravvivenza o annientamento totale.

(Non so se resisto per un altro anno in attesa...)

Amarilli





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