Pensieri su “Conquistata da un Highlander” di Paula Quinn

Colin MacGregor è in missione per il trono degli Stuart, lontano dall’amata Scozia: si è infiltrato nel castello di un traditore che intrattiene pericolosi rapporti con Guglielmo d’Orange, ma i suoi piani vengono intralciati da una ragazza. 

Lady Gillian Dearly non è certo estranea alle tentazioni ed è stata allontanata dalla sua famiglia per aver avuto un figlio illegittimo. 
Ora si trova proprio nella dimora del cugino cospiratore e, pur di garantire a se stessa e a suo figlio la libertà, sarebbe pronta a scendere a patti anche col diavolo! 

Quando quell’affascinante e tormentato highlander arriva nel castello, nei suoi occhi Gillian scopre le fiamme di una passione mai provata. 
Ma anche la passione ha un prezzo…


“Conquistata da un Highlander” 
Autore: Paula Quinn
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Classic 1209
Uscita: novembre 2020


La serie “Children of the Mist”:
1) SEDOTTA DA UN HIGHLANDER (Ravished by a Highlander);
2) STREGATA DA UN HIGHLANDER (Seduced by a Highlander);
3) DOMARE UN HIGHLANDER (Tamed by a Highlander);
4) CONQUISTATA DA UN HIGHLANDER (Conquered by a Highlander).





Premetto subito di aver iniziato il nuovo capitolo di questa serie di Paula Quinn un po' titubante: se "Stregata da un highlander" mi era piaciuto molto, "Domare un Highlander" mi aveva invece delusa a causa di una trama sfilacciata.
Però ero altrettanto curiosa di vedere com'era stato sviluppato il personaggio di Colin MacGregor che, rispetto ai suoi parenti, è quello più schierato politicamente: addirittura un generale, al fianco di Giacomo Stuart, quando non opera come sicario reale in incognito.
Anche se col tempo egli è divenuto meno fiducioso nelle capacità del proprio sovrano, ha accettato di compiere un'ultima missione per eliminare il pericolo rappresentato da Guglielmo d'Orange, introducendosi in un castello nemico. Guglielmo sta per sbarcare e il padrone del maniero è colui che ha pianificato il voltafaccia di sette nobili inglesi per dargli appoggio.

In realtà i piani di Colin di scoprire i traditori vengono ben presto intralciati da una presenza femminile non prevista: Gillian ha avuto un figlio illegittimo ed è stata confinata dal padre presso il cugino, un tipo piuttosto viscido e debole. Anche se non stupido, va detto.
Sinora Gillian ha sempre resistito per amore di Edmund, un bimbetto vispo e delizioso, ma ormai la rete di menzogne e inganni sta per stringersi intorno a lei e ogni speranza sta per esaurirsi. E questo non dovrebbe costituire un problema di Colin, se non fosse che ragazza intrepida e frugoletto che chiede storie della buonanotte sono un binomio potente...

L'elemento che più ho apprezzato nel romanzo, al di là di come Gillian e suo figlio finiscano per dare fiducia a Colin (impresa assurdamente facile, trattandosi di un highlander ventenne con muscolo d'acciaio e occhi di ghiaccio), è il percorso intrapreso da lui stesso nel valutare il proprio ruolo: onorare l'incarico o proteggere i propri cari? Cattolici o anglicani? 

La Quinn  riesce a far trasparire bene l'angoscia di quel periodo, pervaso da continue guerre e cambio di poteri, dove l'ascesa di un monarca cattolico o di uno protestante poteva comportare, a seconda dei casi, il rovesciamento e lo sterminio di famiglie, casati e popolazioni etichettate come appartenenti ora all'una ora all'altra religione.
E, alla fine, al di là del potere e dell'onore, ciò che contano sono soprattutto gli affetti tra i membri del clan e la sicurezza di una vita ai margini del mondo ma comunque sicura e lontana dal sangue.

Credo questo sia il volume conclusivo della serie e un po' mi dispiace lasciare i MacGregor, ma l'ascesa di Guglielmo non poteva significare un miglioramento per loro: per fortuna l'autrice ci saluta imprimendoci nella memoria una bella immagine di fierezza e libertà.

Amarilli




Nessun commento:

Powered by Blogger.