BlogTour per "Alice Dorothy & Wendy": TRE MODELLI PER LE LETTRICI DEL TEMPO


 Alice e le sue avventure nel favoloso Paese delle Meraviglie, di là e di qua dallo specchio. Wendy, l’amica di Peter Pan che per molti lettori è la vera eroina dei romanzi con il bambino che non vuole crescere. Infine Dorothy, la piccola protagonista portata da un tornado nel fantastico mondo di Oz. 

Tre ragazzine curiose e audaci, al centro di tre grandi classici che, ciascuno a suo modo, hanno saputo celare sotto le spoglie del racconto di fantasia messaggi e metafore della vita. 
Questo libro è l’occasione per rileggere i tre romanzi – Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, Peter Pan e Il Mago di Oz -, cogliendone la grande modernità.

Lewis Carroll, Lyman Frank Baum, James Matthew Barrie
Alice, Dorothy & Wendy
Collana: Draghi
ISBN: 9788804723493
540 pagine
Uscita: 17 novembre

Per festeggiare insieme l'uscita di questo nuovo #Drago Mondadori il blog partecipa a un evento doppio. Tra qualche giorno troverete on line la mia opinione dopo la rilettura di Alice nel Paese delle Meraviglie, mentre oggi ho pensato di lasciarvi un breve approfondimento su un tema molto particolare, partendo dal presupposto che questi celebri libri per ragazzi hanno costituito anche TRE MODELLI PER LE LETTRICI DEL TEMPO SUGGERITI DA AUTORI MASCHILI, mi sono chiesta: CONFORMISMO O LIBERTA'?


Prima di tutto, è indubbio che questi tre libri abbiano più punti in comune:
1) la protagonista è una ragazzina;
2) lo scrittore è un adulto che cerca di calarsi nella sua personalità.

Possiamo supporre che tutti e tre gli scrittori avessero anche un qualche intento pedagogico-educativo scrivendo le loro opere, ma in ogni caso, a prescindere dalla loro volontà, tutti e tre finirono inevitabilmente per creare tre modelli da imitare/osservare/studiare per le lettrici della loro epoca.

Dunque, il fatto di aver scelto una bambina come protagonista era un invito alle stesse a farsi coraggio e a osare, oppure mirava a fornire una serie di precetti per delineare una figura ideale (e conformista) di "brava bambina"?

Con Lewis Carroll è abbastanza facile intuire un certo intento pedagogico: dei tre scrittori, Charles Lutwidge Dodgson è la figura più controversa, visto che amava ritrarre in foto e disegnare bambine sino ai quindici-sedici anni. Egli raccontò la prima versione della storia durante una gita in barca a remi e poi fece dono del manoscritto ad Alice Liddell (10 anni), bimba a cui era particolarmente affezionato, per Natale. 

Alice è una bambina che si mette nei guai sfuggendo al controllo (rappresentato dalla sorella), precipitando in un mondo fatato, che però ha regole precise (e solo quando le impara, Alice può proseguire). Al termine, scopre ogni volta di avere fatto un sogno e di essere tornata alla realtà, e questo potrebbe voler essere un monito a vivere la propria fanciullezza finché c'è tempo, perché prima o poi dovrà accettare di svegliarsi adulta.

Forse James Matthew Barrie desiderava porre Peter al centro della sua storia, però Wendy gioca un ruolo essenziale e contrapposto.
Peter Pan rappresenta il mito del ragazzo che non vuole crescere, giocoso e irresponsabile, ribadito dai bimbi Sperduti, mentre Wendy rappresenta invece la ragione e la responsabilità; è la ragazza che cresce, che richiama gli altri ai propri doveri e che finisce addirittura per fare da mamma adottiva, raccontando le storie della buona notte, ai bambini nell'Isola che non c'è.

Io l'ho vista come un richiamo alla fanciulla che può sognare e vivere le proprie avventure, ma tenendo ben presente che dovrà divenire un domani l'angelo del focolare, una signora nelle case londinesi di buona famiglia.
Alla fine, Wendy accetta il suo ruolo e diventerà adulta, mentre Peter sceglie di restare bambino per sempre, tornando a trovarla. 

Infine, su Dorothy Gale, protagonista del Mago di Oz, la critica si è sempre dimostrata piuttosto concorde nell'identificare un miscuglio dei valori tradizionali americani: il coraggio, la solidarietà tra i protagonisti, il desiderio di migliorarsi e di farcela con le proprie forze, la lotta per la libertà contro la tirannia della Strega, la democrazia del gruppo che prende le decisioni insieme e a maggioranza.

Con la lettura del romanzo, ogni brava bambina poteva sentirsi un'eroina "buona", sognare e allo stesso tempo assorbire precetti positivi.

Nel complesso, tre modelli conformi alle tradizioni dell'epoca, più che un incoraggiamento a cercare ruoli alternativi e nuovi, tre bambine rassicuranti. 
Che ne pensate?

Amarilli

2 commenti:

  1. interessantissimo punto di lettura dei tre personaggi femminili. certo adesso è di sicuro più difficile capire certe scelte degli autori ma per quel tempo erano del tutto appropriate.

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    1. Grazie :) Sì, in realtà sono tutte e tre coerenti con la mentalità della loro epoca!

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