Pensieri su “Mia adorata spia” di Elizabeth Hoyt (Greycourt #1)

Freya Stewart de Moray è una spia delle Sagge Donne, un gruppo di donne scozzesi che lottano per i diritti del sesso debole, e vive sotto copertura come dama di compagnia di lady Holland. 

Ma quando per caso la sua strada incrocia di nuovo quella di Christopher Renshaw, duca di Harlowe, che ritiene responsabile della rovina del fratello, il suo animo si accende di un insopprimibile desiderio di vendetta. 

Sarà l’indagine intorno alla misteriosa scomparsa di una nobildonna a riavvicinare i loro cuori intrepidi e feriti, e a far conoscere a Freya il vero Christopher…

MIA ADORATA SPIA (Not the Duke’s Darling) è il romanzo di apertura della serie di ambientazione georgiana “Greycourt”.
La serie proseguirà con “When a Rogue Meets His Match”, di prossima pubblicazione.


Titolo: Mia adorata spia
Autore: Elizabeth Hoyt
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Passione 180
Uscita: ottobre 2019



Premesso che adoro la Hoyt, devo ammettere che mi sono sforzata di concedere tutto il beneficio del dubbio a questo volume che è il primo di una serie. 
D'altra parte anche il primo volume di Maiden Lane non mi aveva convinto del tutto, per cui confido che anche questa GREYCOURT mi possa dare soddisfazioni.

L'inizio è avvincente: il fatto che quindici anni prima ci sia stato un delitto che abbia segnato in modo irrimediabile la vita di tre ragazzi e di tutte le loro famiglie, distruggendo sogni e speranze, mi ha subito intrigato, e sono curiosa di proseguire.
C'è però da rilevare che stavolta la Hoyt si fa un po' prendere la mano: affastella molte trame, sottotrame, introduce plurimi personaggi oltre alla coppia principale, e una quantità rilevante di notizie, indizi, anticipazioni (vedi Messalina). 
A questo punto, o ne deriverà uno scenario grandioso, con tanti volumi, oppure tante idee non sviluppate abbastanza. Ho visto i commenti delle lettrici d'oltreoceano e mi accodo con loro nello sperare per la prima soluzione.

Il fatto di dire tante cose e subito rischia spesso di disorientare, per cui consiglio di avere un po' di pazienza.
Di positivo c'è che l'ho letto in un pomeriggio senza accorgermi.
Non mi hanno convinto tanti buchi nella trama, soluzioni un po' semplici e troppo facili (uno su tutte: sei una spia addestrata e ti fai sorprendere così?).

L'idea della Sagge Donne è indubbiamente affascinante.
Bello il messaggio sotteso: l'autonomia femminile senza il giogo del matrimonio a tutti i costi.
Però le donne fanno ragionamenti un po' troppo moderni, l'idea della comune femminile di condivisione di menti e mestieri sa più da collettivo femminista 1970 che non da fine 1700.

Come detto, essendo il primo, mi sento di dare credito alla serie. Per ora.

Amarilli

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