SEI RISPOSTE D'AUTORE - Loredana Limone



Loredana Limone

     
      • Sei risposte d’Autore:

1) Chi è Loredana Limone?
Una bambina che a nove anni decise di fare la “scrittrice da grande”. Iniziò a scrivere e non si fermò più.

2) Cosa ti piace scrivere, come e quando?
Mi piace scrivere cose che mi fanno stare bene, ambientate in un luogo ameno dove ci sia gente simpatica: ecco perché continuo con Borgo Propizio. Finché il borgo mi accoglierà a braccia aperte nelle sue mura merlate e i personaggi vorranno raccontarmi le loro storie, io continuerò a scriverne.
Oggi – con una scelta non so se coraggiosa o azzardata – mi dedico solo a questo, ma non ho perduto la vecchia abitudine degli anni in cui lavoravo in ufficio, e cioè scrivere la sera. O almeno è la sera che butto giù la bozza del nuovo capitolo. Il giorno dopo mi dedico a ricopiarlo al computer (sono demodé e uso ancora la penna), correggerlo, completarlo, perfezionarlo.

3) Com’è avvenuta la pubblicazione della tua opera prima?
Premetto che i miei testi hanno subito di tutto: dall’essere ignorati, rifiutati e mortificati, al ricevere bieche proposte a pagamento. La tenacia mi ha fatto superare ogni cosa.
Comunque, la mia opera prima, ovvero una raccolta di fiabe che scrissi per e con il mio bambino, è avvenuta con l’avvento di internet e l’entrata dei pc nella maggior parte delle case, anche la mia. Dopo anni che spedivo (inutilmente) plichi stampati ai pochi grandi editori noti, riuscii a raggiungere i minori, che senza la rete era impossibile conoscere; dopo appena tre o quattro anni (i tempi editoriali sono lunghissimi!) di certosina ricerca, incappai nelle Edizioni Associate di Roma, una casa editrice piccola ma di tutto rispetto. Finalmente fu pubblicato Il Trenino Arlecchino e altre storie. Hanno poi fatto seguito ulteriori dieci pubblicazioni tra fiabe e gastronomia ancora nella piccola editoria, prima che facessi l’agognato salto e pubblicassi Borgo Propizio con Guanda, oggi al quarto romanzo della saga.

4) Cosa credi sia indispensabile per riuscire a pubblicare?
Partire come scrittore per diletto, senza presunzione; diventarlo per professione accadrà eventualmente poi. Quindi, cominciare con lo scrivere per esprimersi, facendo esercizio continuo.
È altresì indispensabile amare la propria scrittura, nei cui confronti bisogna però essere umili; cioè, bisogna accettare di correggersi e migliorarsi, pur restando nella semplicità. La scrittura semplice è la più difficile. Poi ci vuole tenacia: senza, non si va da nessuna parte.
Ma principalmente, per scrivere e poi magari pubblicare, è necessaria tanta, tanta lettura pregressa e non.

5) Cosa pensi degli editori a pagamento, la self-publishing e l’editoria tradizionale?
Dell’editoria a pagamento, penso che sia un deplorevole business, ma pur sempre un business: finché ci sarà chi è disposto a comprarsi i propri libri, e quindi a diventare acquirente e non scrittore, questa piaga esisterà. Del self-publishing penso che o è self, o è publishing. L’editoria tradizionale rimane il canale giusto: faticoso, impervio, doloroso, lungo; a volte deludente, a volte spietato.

6) Quale consiglio daresti agli esordienti?
Lo stesso ricevuto dal compianto Pederiali in una per me fortunata corrispondenza epistolare che scambiai con lui qualche anno fa: avere pronto un romanzo inedito sul quale puntare e affidarsi a un serio agente letterario. Mi sconsigliò i racconti, che definì poco amati dagli editori. Io aggiungo: non disperdere le energie, e usarle tutte per raggiungere l’obiettivo. Quell’obiettivo. 
Un grande in bocca al lupo!


    • Breve biografia:
Loredana Limone, dopo una decina di libri tra gastronomia e fiabe pubblicati con editori minori, ha esordito nella grande editoria con Borgo Propizio, edito da Guanda nel 2012 (e successivamente nei Tascabili TEA), Oggi la saga è al quarto romanzo. Ha ricevuto diversi riconoscimenti per la poesia, la drammaturgia e la narrativa. Ha ideato e conduce il laboratorio di scrittura creativa gastronomica SAPORI LETTERARI di cui ha curato, partecipandovi, l’antologia omonima che porta la prefazione di Allan Bay.

     
    • L’ultimo libro di Loredana Limone in libreria:

La felicità vuole essere vissuta 
Salani – maggio 2017

Borgo Propizio: dopo il terribile sisma che li ha colpiti nella terra e nel cuore, gli abitanti si impegnano per tornare alla vita e alla serenità e le loro esistenze si incontrano, si scontrano, si intrecciano in maniera come sempre imprevedibile. Così aumentano i turisti stranieri, l’A.C. Propiziese scala la classifica, la boutique Amandissima conquista prestigiosi clienti; aprono negozi di economici e bravissimi parrucchieri cinesi, nascono nuovi amori e ne muoiono altri, mentre le coppie ‘storiche’ restano solide seppur turbate da qualche gelosia. Come se non bastasse, il borgo è in trepida attesa di una troupe cinematografica: un film a Borgo Propizio! O meglio, un film su Borgo Propizio, perché quella del leggendario fondatore Aldighiero il Cortese è una storia davvero intrigante e perché, aggiunge sibillino il regista, viene sempre il momento in cui bisogna rendere ciò che si è preso… Che cosa avrà voluto dire? Quale segreto aleggia tra le strade acciottolate del paese?

Al quarto romanzo, la saga di Borgo Propizio si conferma un luogo dell’anima dove rifugiarsi e sentirsi a casa, il posto migliore dove vivere.

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