Pensieri su LA MIA ULTIMA ESTATE di Anne Freytag

Ciao a tutti, amici lettori, oggi vi voglio parlare di La mia ultima estate romanzo di Anne Freytag portato in Italia da Leggereditore.

Questa la sinossi:
Tessa, diciassette anni, ha atteso a lungo il ragazzo perfetto, il momento perfetto, il bacio perfetto. Pensava di avere ancora molto tempo davanti a sé, prima di scoprire che a causa di un difetto cardiaco le restano poche settimane di vita. Stordita, arrabbiata, disperata, aspetta di morire chiusa nella sua stanza. È un’attesa amara, la sua, perché sa di non aver vissuto a pieno. Pensa a sé stessa come a una “ragazza soprammobile”, che morirà “vergine e senza patente”. Fino a quando non incontra Oskar e tutto sembra di nuovo possibile. Nonostante Tessa cerchi di allontanarlo, convinta che una relazione sarebbe insensata ed egoistica, lui non le lascia scampo. Oskar sa vedere dietro le apparenze, non ha paura e vuole rimanerle accanto. Pur di sorprenderla, di vedere i suoi occhi brillare per l’emozione, organizza un piano per farle vivere un’ultima estate perfetta. Un viaggio in Italia a bordo della sua Volvo sgangherata per ammirare i tesori di Firenze, sedersi sulla scalinata di Piazza di Spagna, mangiare una pizza a Napoli. Un’ultima estate in cui il tempo non ha importanza e ciò che conta sono solo i sentimenti.

Eh sì, periodicamente ci ricasco. A me, questi romanzi con la trama straziante e che promettono lacrime a fiumi mi attirano come un orso è attirato dal miele. Non ci posso fare niente.
PERO' anche se questo romanzo, per come si presenta, mette in allerta il lettore affinché si munisca fin da subito di una considerevole scorta di cleenex, STRANAMENTE a me non ne è servito nemmeno uno. E non per questo sono insensibile!
Solo, voglio dire che una tristezza di fondo permea le pagine che scorrono molto velocemente tra le nostre dita, ma ho solo provato una grande amarezza sul finale del libro per l'amore di questi ragazzi; ho capito infatti che lo scopo dell'autrice, se ben abbia promesso fin da subito una trama straziante, era un altro. 
La Freytag è stata davvero molto brava a raccontare una storia che lascia il segno per la delicatezza dell'amore narrato insegnando a vivere a pieno il presente.

I protagonisti che andrete a conoscere sono due: Tessa e Oskar. Entrambi diciassettenni e quindi nel pieno della vitalità. 
Purtroppo però Tessa è malata. E la sua vitalità è sparita nel momento in cui è venuta a conoscenza della sua morte imminente. Veniamo a sapere che i genitori le hanno sempre tenuto nascosto il vero problema dei suoi innumerevoli ricoveri in ospedale fin da piccola e quando lei lo scopre non riesce più a reagire. Del resto, come darle torto? 
Ormai Tessa, rifugiata all'interno delle quattro mura di casa, attende l'inesorabile. Si lascia vivere. E addirittura, cinicamente, non perde occasione per ricordare ai membri della sua famiglia la sua imminente dipartita, acquistando on line anche la sua urna personalizzata.
A diciassette anni è ancora vergine e non ha nessuna esperienza con i ragazzi, ma il destino vuole farle un ultimo regalo prima di lasciarla andare. Il destino porterà infatti in casa sua quel ragazzo affascinante con un piccolo neo sulla guancia che tempo fa aveva già catturato la sua attenzione durante un viaggio in metropolitana.
Di lì a poco, insieme, partiranno dalla Germania per l'Italia in quello che può essere considerato un originale viaggio di crescita.

Il romanzo è abbastanza breve. Si tratta di circa 250 pagine, ma che sul cuore pesano come un mattone, perché via via che si procede nella lettura si sa che alla fine del viaggio e del libro, dovremo salutare Tessa.
Lo stile quindi è abbastanza fluido ma, probabilmente, sentirete la necessità di fare qualche sosta lungo la lettura per alleggerirvi il cuore.

I protagonisti sono molto reali - diversamente dalla costruzione della storia. Sono giovani ragazzi in preda alle prime farfalle nello stomaco e le loro reazioni, il loro umore, i loro modi di fare sono attendibili. Di Tessa è bello assistere alla sua crescita, al suo perdono, al suo accettarsi per quello che è prendendo quanto di bello può ancora avere apprezzando fino all'ultimo le persone che le sono accanto. 
Di Oskar ho amato il suo sorriso e la facilità con cui cerca di non scoraggiarsi e sorreggere la ragazza che ama, sapendo che nello stesso tempo è lui ad andare a pezzi.
Sicuramente vi affezionerete ad entrambi.

In quanto alla storia in sé credo sia da prendere un po' con fantasia. Ho letto infatti tanti altri romance che parlano di malattie e di morte e ricordo per certo che la maggior parte degli autori ringrazia sempre il tal medico per averli aiutati a rendere la storia più credibile. In questo romanzo, o mi è sfuggito nei ringraziamenti il medico di supporto o proprio non c'è. Certo è che personalmente ho trovato abbastanza irreale il fatto che una ragazza, a cui mancano poche settimane di vita, abbia la forza per intraprendere un viaggio di questo tipo. Insomma, affrontare la calda estate italiana, quella delle grandi città come Roma e Firenze (con l'afa tremenda che già si sta respirando a giugno), nelle condizioni di salute di Tessa, dormendo nel porta bagagli di un'auto (pure sprovvista di aria condizionata), senza le comodità di una stanza d'albergo con il bagno annesso, mi sembra una soluzione abbastanza dura anche da sani (figuriamoci per una malata di cuore terminale).
A questo, ripeto, ci si può passare comunque sopra, se ci si focalizza sull'amore che sboccia tra i due protagonisti e i gesti premurosi di Oskar.

E sì, sul finale, ovviamente, il nodo alla gola arriva. Prevedibilmente. Ma non ha fatto così male come altre storie (io penso sempre a Bright Side di Kim Holden e alle lacrime che ho versato).

Un buon romanzo senza scene spinte per le estati di giovani lettori.

Stefania

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