Pensieri su "TULIP HOUSE" di Miss Black
C'era una volta, in un paese lontano, una bellissima principessa che andò in sposa al signore di un regno vicino. I due non si erano mai incontrati e... diciamocelo, sembra la ricetta di un disastro annunciato.
Le cose, però, non sono mai così semplici. Contro ogni previsione Francine e Marcus sembrano subito andare d'accordo, fuori e tra le lenzuola, tutto procede per il meglio, ma...
Ma gli dei, sapete. Le divinità invidiose, da che mondo è mondo, non tollerano la felicità degli uomini. E non sono le sole.
Tulip House è una favola sui generis. Una fiaba sensuale e, come tutte le fiabe, un po' crudele. Insomma, non tutto va bene e la già improbabile sintonia tra gli sposi viene presto messa alla prova.
Autrice: Miss Black
Titolo: Tulip House
Pagine: 132
Uscita: 13 luglio 2025
* ringrazio molto MB per la copia gentilmente fornita
Miss Black è la regina dei microromanzi, intensi, curati e veloci. Stavolta, però, ho trovato questo romanzo troppo "mordi e fuggi", almeno la seconda parte.
Francine e Marcus si sposano con un matrimonio imposto da ragioni di stato. Non si sono mai visti, manco annusati. Lui è più maturo e resta sulle sue; lei si ammanta di un’aria misto spregiudicato/rassegnata ed è stata addirittura “addestrata” (da un dipendente/maestro di corte appositamente nominato) ai piaceri a scopo procreativo.
Ovviamente, Marcus è travolto dal corpo (e dalla mente) di lei sin dalla prima volta (ma queste infinite eroine che vanno incontro ad infiniti orgasmi, a colpo sicuro, con corpi sconosciuti, anche se allenate da stalloni di corte… non sono scontate? Vuoi mettere la tensione di un sovrano tenebroso che fa cilecca?).
Poi tutto va in malora. Prima ancora che riusciamo a cogliere un cenno di cosa agiti la mente di Marcus, il nostro esce di scena e Francine si ritrova a subire le angherie (fantasie? Verrebbe da dire che, viste le mansioni precedenti, non è che un breve ritorno sui letti di scuola) del precedente maestro.
Nelle ultime pagine accade un po’ di tutto, con nascita e fine di un golpe, senza quasi un perché: a mio avviso, si poteva osare di più e rendere credibile la riconquista del potere. In altre opere, MB aveva dato prova di grandi abilità nel tessere intrighi di stampo politico.
Il finale è fiabesco (adatto a una fiaba oscura), ma, per i motivi sopra menzionati, mi è parso poco vivace.
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