Pensieri su "ROSE IN CHAINS. COME UNA ROSA SENZA SPINE" di Julie Soto
Quando il regno di Evermore viene conquistato dal nemico e lei viene catturata, Briony Rosewood si rende conto che il suo mondo è cambiato per sempre e che il luogo che chiamava casa non è più un rifugio sicuro. Dopo la vittoria delle forze del male, schiavitù, prigionia e morte sono il triste destino del suo popolo. Privata della magia e della libertà, Briony stessa viene scelta per essere venduta al miglior offerente e, in quanto principessa di Evermore, è il premio più ambito. Dopo un’asta accesissima, è Toven Hearst, l’erede di una famiglia nota per la sua crudeltà, ad aggiudicarsela. Tuttavia, nonostante gli orrori della nuova realtà che è costretta ad affrontare e del nuovo ruolo che deve imparare a ricoprire, Briony si accorge che non tutto è perduto. E che la speranza e un volto amico si possono trovare anche nei posti più impensabili...
Una principessa in pericolo.
E se fosse il cattivo a salvarla?
Titolo: Rose in Chains. Come una rosa senza spine.
Serie: The Evermore Trilogy (#1)
Autrice: Julie Soto
Pagine 581
Editore: Newton Compton Editori
Uscita: Luglio 2025
Dopo la delusione della lettura precedente, ho letto questo romanzo in un giorno (di ferie).
E ho scoperto soltanto dopo che, in origine, si trattava di una fanfiction ispirata alla coppia Draco/Hermione di HP (Dramione, per intenderci).
Grazie a mia figlia per la precisazione, ma, lo ammetto, il non saperlo non mi ha guastato per nulla l'apprezzamento.
Tutto sommato, la storia si presenta scorrevole e intrigante per conto proprio, un dark fantasy senza eccessi (d'accordo, ci sono scene di schiavitù e violenza, ma sono necessarie a contestualizzare la trama e a dare una parvenza di crudeltà ai cattivi, mentre, per il momento, ci vengono risparmiate le solite moine spicy e l'amore istantaneo con i medesimi cattivi).
La premessa della trilogia è la caduta del regno di Evermore, con la conseguente eliminazione/prigionia dei superstiti e la prevaricazione da parte dei vincitori, che si "nutrono" del loro potere (utilizzando un tipo diverso di energia magica).
Aggiungete intrighi politici e lotte intestine tra casate, una profezia che annunciava il trionfo dei buoni e non si è per nulla avverata, una protagonista sconfitta che riesce a non essere soltanto lagnosa e debole, un villain che si riscatta lungo il cammino.
Non è un capolavoro e i gemiti social sono (quelli sì) un filo eccessivi, però mi ha appassionato molto più di altri drammoni in salsa bellica.
E, ultimo punto vincente, c' è un Drago.
Primo volume promosso. Speriamo che il livello della trilogia si mantenga costante.


























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