Pensieri su "D’amore e vendetta" di Simona La Corte

 

Duncan MacLeod torna dalle Colonie per rivendicare Cain Cross Castle, caduto nelle mani del conte di Lincoln dopo la sconfitta degli scozzesi a Culloden Moor. Il piano è chiaro: rovinare il nobile inglese e riottenere il castello. Ma l’incontro con la sua seducente figlia ribalta tutti gli schemi. Lei diventa la sua preda, la sua unica ossessione, e accende un desiderio più dirompente di ogni sete di vendetta. Grace, costretta a sottostare alle regole della società e alle decisioni del padre, dovrebbe odiare quel dispotico scozzese che la vuole per sé. Il cuore, invece, prende un’altra direzione. Venti di guerra però minacciano un futuro che hanno appena sfiorato. E un amore che potrebbe essere eterno…

Titolo: D’amore e vendetta
Autrice: Simona La Corte 
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Extra Passion 178
Ambientazione: Inghilterra e Scozia, 1746
Uscita: settembre 2025
* ringrazio Mondadori per la collaborazione



Per prima cosa vorrei sottolineare il coraggio di Simona La Corte nell'affrontare il suo primo romanzo storico. 
L'autrice ha scelto, da subito, una trama non facile: poteva accontentarsi di duchi tenebrosi, danze e crinoline, invece parte da un prologo tormentato e crudele, subito dopo la battaglia di Culloden.

Ci troviamo nel 1746, con gli scozzesi giacobiti in fuga e gli inglesi in avanzata, tra massacri di feriti e civili innocenti. Anche i genitori di Duncan conoscono oramai il loro destino e si sacrificano per consentire al bimbo, ultimo del clan dei MacLeod, di fuggire all'estero e sopravvivere.
Decenni dopo, Duncan ritorna e ha solo un progetto in mente: la vendetta.

Tuttavia, sarebbe stato semplice ricondurre il tutto al trionfo dell'eroe e una conclusione scontata, con il riequilibrio dei torti patiti e il lieto fine. Invece, il lettore è condotto in un'ulteriore evoluzione, che porta il nostro a scontrarsi con la figlia del nemico e a riconsiderare, se non modificare, il proprio piano.
Grace non è solo una damina accondiscendente, ma una giovane fiera, vittima a sua volta della famiglia, altrettanto innamorata delle Highlands e pronta a divenire più una compagna di vita, che non un trofeo.

E, quando già l'unione dei due sembra avviarsi alla naturale conclusione, ecco che il viaggio storico riprende, trasportandoci dall'altro lato dell'Atlantico, nel pieno del conflitto tra l'impero inglese e le colonie americane, con uno scenario di battaglia completamente nuovo.
Capite bene che c'è veramente l'unione di due mondi in poche centinaia di pagine, in cui i protagonisti si muovono e si amano, pur cercando di preservare i loro ideali e i loro propositi.

A parer mio, si è trattato di una visione ambiziosa per un romanzo, realizzata in modo convincente; il sottofondo storico è reso con ricchezza di particolari, pur senza mai annoiare, e la coppia risulta vivida, piena di sfaccettature.

Duncan, in particolare, è il frutto di più esperienze che lo hanno plasmato, e ha costruito un'attività che non è finalizzata soltanto a ristabilire il proprio nome e a realizzare se stesso, in modo cieco, ma anche a proteggere le persone di cui si sente responsabile.
Direi che è perfetto come laird di un clan da ricostruire.

In conclusione: un debutto nello storico coinvolgente e promettente.

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