Pensieri su "Deep End" di Ali Hazelwood
Scarlett Vandermeer ha sempre nuotato controcorrente. Studentessa del terzo anno a Stanford, si sta concentrando sull'ammissione alla facoltà di Medicina mentre si riprende dall'infortunio che ha quasi messo fine alla sua carriera di tuffatrice dalla piattaforma. Non ha tempo per le relazioni - o almeno questo è quello che ripete a sé stessa. Anche Lukas Blomqvist vive di disciplina. Campione del mondo e capitano della squadra di nuoto, è così che vince medaglie d'oro e batte ogni record: massima concentrazione, a ogni bracciata. A prima vista, fuori dalla piscina, Lukas e Scarlett non hanno nulla in comune, se non la passione per l'acqua. Ma per pura combinazione, i due vengono a conoscenza di un «segreto» che condividono e che è difficile da ignorare quando finiscono a lavorare insieme allo stesso progetto di biologia. E così, mentre la pressione per le Olimpiadi cresce, anche l'attrazione tra loro aumenta. Stare lontana da Lukas diventa impossibile e Scarlett si rende conto che il suo cuore potrebbe affondare in acque pericolose...
Titolo: Deep End
Autrice: Ali Hazelwood
Editrice: Sperling & Kupfer
Pagine: 464
Uscita: 4 febbraio 2025
Sapevo che stavolta la Hazelwood avrebbe trattato la tematica BDSM e, avendo già letto e apprezzato libri appartenenti al medesimo genere, non pensavo di trovarmi così spiazzata.
Purtroppo, non solo non mi è piaciuto il suo approccio, ma mi sono sentita davvero a disagio, per quanto il tema è stato trattato in modo artificioso, usando due personaggi stereotipati e con la grazia di un elefante lanciato tra le cristallerie.
Provo a spiegarmi: il BDSM funziona se è un accordo libero tra persone che si trovano sullo stesso piano di serenità e peso contrattuale. Fin dall'inizio, invece, Scarlett ci appare nel pieno di una crisi mentale, soggetta addirittura a crisi di panico per la semplice vicinanza con corpi di altri ragazzi. Un momento viene citato il padre che ha causato traumi (mania di controllo? Non è che sia molto contestualizzato), un altro si dice che era insoddisfatta con l'unico ragazzo che ha avuto (non può capitare per altri motivi?), e poi si tira in ballo il blocco per i tuffi e il timore di provare (guarda caso) ancora dolore. In altre parole, è un soggetto vulnerabile.
Lukas è invece, da subito, in forte equilibrio, senza una grinza, senza fragilità apparenti. E anche se lui le riconosce di "aver sempre avuto il vero controllo" nella coppia, quest'asserzione non convince, perché al lettore è stato esibito un rapporto che passa dall'essere semplici sconosciuti alla totale fiducia, con una protagonista che, a sua volta, passa dall'inesperienza completa (per sua stessa ammissione, si è documentata "in rete"...) alla soddisfazione stellare per ogni singolo flag della lista (con scene spicy tanto "plastiche", da apparire asettici esperimenti di laboratorio).
Da ultimo aggiungo che Lukas è quello che ha più da perdere: è un personaggio famoso, in carriera, all'interno di un ambiente universitario dove i regolamenti sono rigorosi e l'incidente/scandalo è subito dietro l'angolo; avere rapporti "particolari" con una persona fragile, già seguita per problemi di salute mentale, richiederebbe di avere prove certe di un consenso espresso e costante; basare tutto sul semplice scambio delle liste di fantasie è un segno inequivocabile di irresponsabilità e sconsideratezza.
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