Pensieri su “Mai con quel duca” di Eloisa James



Non sono certo gli occhiali né le lentiggini né tantomeno la forma rotondetta che hanno circondato lady Stella di pretendenti, e sicuramente tra questi cacciatori di dote non figura l’affascinante Silvester Parnell, duca di Huntington, che rifugge l’originalità e si è impegnato col suo migliore amico in una sfida per conquistare il diamante della Stagione. Ma il fato spinge Stella e Silvester una contro l’altro ancora e ancora e ancora… per tutte le ragioni sbagliate. E se Stella preferirebbe qualsiasi altro uomo a un duca che non la vuole, Silvester si rende conto che quella stravagante rossa è l’unica possibile duchessa per lui. Convincerla della sua sincerità, però, sarà un vero problema.

Titolo: “Mai con quel duca”
Autrice: Eloisa James
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Classic 1279
Ambientazione: Inghilterra, 1816 (regency)
Uscita: settembre 2024

La serie Would-Be Wallflowers:
1) UN’ADORABILE ZITELLA (How to Be a Wallflower)
http://www.sognipensieriparole.com/2023/07/pensieri-su-unadorabile-zitella-di.html
2) FINALMENTE CONTESSA (The Reluctant Countess)
http://www.sognipensieriparole.com/2024/03/pensieri-su-finalmente-contessa-di.html
3) MAI CON QUEL DUCA (Not That Duke)





Dopo un noioso, noiosissimo, secondo volume, la mia delusione ha raggiunto vette inaspettate quando, a inizio di questo terzo romanzo di serie, mi sono accorta che i protagonisti erano sostanzialmente gli stessi, tanto che l’intera prima parte del libro narra le medesime vicende da un diverso punto di vista.

Sylvester il duca è uno dei tanti corteggiatori della bellissima Yasmin, ma è assillato da una madre stravagante (uno dei personaggi più irreali e assurdi mai letti, una duchessa che si occupa di motori a vapore, anche se solo sulla carta, con modi grossolani e finto simpatici), la quale ha già deciso quale sarà la sua prossima nuora, ovvero lady Stella.
Purtroppo, avendo letto il precedente libro, sapevo già come si sarebbe svolta la storia, e questo mi ha annoiato in modo inevitabile, ho sperato fino all’ultimo che il duca non scegliesse Stella solo per non darla vinta alla madre.

Stella, a sua volta, è lo stereotipo della fanciulla grassottella, erudita e con gli occhiali, goffa e maldestra, che raccatta gattini pulciosi e se li tiene addosso, e che dovrebbe suscitare solo per questo enorme simpatia. Beh, no.
Risulta artificiosa ed estenuante.

Alla fine credo di aver capito cosa non mi piace lo stile della James: è un lungo infinito procedere di dialoghi, con poche parti descrittive, molto raccontato. 
Dopo 300 pagine di “Stella disse, Stella fece, Stella bofonchiò” non ne potevo più.

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